Teatro Morlacchi

Descrizione

Il teatro Morlacchi è il principale teatro di Perugia, una perla nel cuore della città. Percorrendo il dedalo dei suoi corridoi, curiosando dietro le quinte o nei camerini, accomodandosi nei diversi palchi ci si immerge nella storia e nelle arti e si respira un’atmosfera unica e affascinante.

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Cenni storici

Costruito nel luogo in cui sorgeva un vecchio convento di monache, per volere di novanta famiglie perugine, il teatro fu inaugurato il 15 agosto 1781 con il nome di Teatro Civico del Verzaro. Si componeva di una sala a ferro di cavallo e cinque ordini di palchi (venne riservato un palco per ogni famiglia committente). Per la sua realizzazione vennero coinvolti numerosi artisti del Settecento: Baldassarre Orsini, Carlo Spiridione Mariotti, Giovanni Cappelli. L’ampliamento del teatro, avvenuto nel 1874, fu affidato all’architetto Guglielmo Calderini. In occasione della nuova inaugurazione il teatro venne intitolato a Francesco Morlacchi, musicista e filosofo perugino di fama internazionale.

Focus narrativi

Il 3 settembre 1874 il musicista Luigi Mancinelli fu chiamato all’ultimo momento a sostituire, nella direzione dell’Aida, il direttore d’orchestra Emilio Usiglio, che si era ubriacato e andava ripetendo: “Ma che Aida io sono Radamès morto; lasciatemi nel mio sotterraneo”.

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Durante la Seconda guerra mondiale, quando Perugia venne occupata dai tedeschi, il teatro fu requisito e destinato a spettacolini di bassa lega per le truppe.

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Francesco Morlacchi, cui il teatro è stato intitolato, è stato un importante compositore e operista. A lui si deve la diffusione dell’opera italiana all’estero. Dopo aver mosso i primi passi nel capoluogo umbro, Morlacchi si sposterà in numerose città italiane e internazionali. Nel 1811 Morlacchi diventa Kapellmeister dell’Opera italiana a Dresda. Dopo la sua morte, lo stesso ruolo viene ricoperto da Richard Wagner. Tra le opere più famose di Morlacchi figura Tebaldo e Isolina.

Spunti videoludici

Il teatro è per definizione spazio reale e spazio della finzione, luogo in cui si condensano narrazioni altre, non necessariamente legate al luogo: gli spettacoli che via via sono stati ospitati e messi in scena all’interno di quelle mura. Nel caso del Teatro Morlacchi, tuttavia, si parla di un edificio storico che nasce come convento (collegamento tra vecchia e nuova destinazione d’uso?) e che nel corso dei secoli ha visto interagire artisti, intellettuali e nobili famiglie perugine.

Il seguente spunto videoludico è a cura di Lucia Prelati.

Gioco d’avventura, con esplorazione e risoluzione di enigmi disseminati all’interno del teatro: la cantante dell’opera che interpreta Aida è scomparsa; il direttore d’orchestra, l’ultimo che abbia visto l’artista, è completamente ubriaco e non riesce a fornire nessun dettaglio utile. Nel frattempo gli spettatori stanno entrando in teatro e stanno prendendo posto a sedere, tra i palchi o in platea. Il giocatore rivestirà il ruolo del violoncellista Mancinelli, in veste di nuovo direttore d’orchestra e investigatore: completando una serie di giochi ed enigmi accumulerà indizi per risolvere il caso, ritrovare la cantante e portare in scena l’Aida.
Possibili meccaniche di gioco:

– trovare oggetti o personaggi nascosti (tra le quinte, all’interno della scenografia, tra le poltrone del teatro, tra il pubblico in sala);
– puzzle da risolvere (per esempio, riordinare le pagine dello spartito dell’Aida che nascondono un indizio);
– riconoscere sinfonie o strumenti musicali, che i testimoni/musicisti eseguono per guidare il giocatore nelle sue indagini;
– esplorare le stanza del teatro, compresi i sotterranei – dove sono i resti del vecchio convento che celano antichi misteri – e i palchi riservati alle famiglie della borghesia perugina – che nascondono altri indizi (parti mancanti della scenografia o strumenti musicali) e segreti.

[Bibliografia]
F. Luzi, Il Teatro Morlacchi di Perugia, Manziana, Roma, 1999

[Sitografia]
Teatro Morlacchi

[Scheda Umbria Cultura]
Teatro Morlacchi

Scheda proposta da e realizzata in collaborazione con Lucia Prelati nell’ambito del format “Loading Umbria”

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