Nus - Foto di Patafisik, licenza CC-BY-SA-3.0 da Wikimedia Commons

Nus

Descrizione

Nus è un comune valdostano situato sul versante sinistro della Dora Baltea, nella media Valle. Qui, a 529 metri d’altitudine, tra castagneti, frutteti, prati e vigne, il paese coi suoi castelli e le sue costruzioni si erge proprio in corrispondenza della profonda gola che conduce alla valle di Saint-Barthélemy, frazione conosciuta per il suo osservatorio astronomico.

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Cenni storici

Nus prende il nome dal latino nonus, la distanza in miglia romane (“ad nonum ab Augusta lapidem”) dalla città di Augusta Praetoria Salassorum – oggi Aosta. Come il comune di Nus, anche quelli di Diémoz, Chétoz e Quart prendono il nome dalla distanza rispettivamente di dieci, sette e quattro miglia dalla città.

In epoca medievale, Nus è stata feudo della famiglia dei Seigneurs de Nus, che ne hanno preso il nome governando dal sec. XII al XVIII col beneplacito dei Savoia. La casata era divisa in molti rami che governavano piccole aree del territorio; vigeva tuttavia la regola secondo cui il potere poteva essere trasmesso solo a eredi maschi e fu così che tutti i possedimenti della famiglia furono concentrati nelle mani dell’unico de Nus maschio, François-René.

Il potere passò poi nelle mani del figlio Georges-Philibert de Nus, il quale però ebbe un’unica figlia femmina, Gabrielle-Madeleine, sposata al marchese Giuseppe Galeazzo Scarampi del Pruneto, di Roccaverano e del Carretto.

Il feudo dei de Nus sarebbe dovuto, quindi, tornare nelle mani dei Savoia, ma l’ultima dei de Nus chiese e ottenne di poter riacquistare e governare le proprietà appartenute alla sua famiglia il 16 dicembre 1743.

Focus narrativi

Il castello superiore di Nus, detto “di Plane” per la frazione omonima in cui si situa, risale almeno al XIII secolo, ma la sua struttura fu rimodellata nel XVI secolo. È difficile sia ricostruire la sua planimetria originaria sia comprendere l’effettiva portata dei restauri del 1595. Il salone di rappresentanza è decorato da affreschi di stile barocco. Oltre ad essere la dimora principale dei de Nus, il castello fu utilizzato nel 1295 per ospitare alcuni degli invitati del conte di Savoia per le audiences générales, la cui tradizione si ripeté anche nei secoli successivi.

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Il castello di Pilato è una fortezza rettangolare voluta dai Seigneurs de Nus e costruita tra il XII e XIV sec. sulla via Francigena. Del castello, a pianta quadrata, rimangono oggi solo tre dei robusti muri e due torrette angolari. I recenti restauri conservativi hanno reso accessibili queste antiche parti grazie a una scala metallica nascosta. Il muro meridionale e le due torrette sono stati distrutti tra il XIX e il XX secolo per fare spazio alla strada, una successiva ricostruzione è stata nuovamente abbattuta a seguito di un incidente automobilistico avvenuto negli anni Sessanta. Il castello di Pilato prende il nome da un leggendario aneddoto secondo cui Ponzio Pilato vi avrebbe soggiornato mentre procedeva verso il suo esilio in Gallia. In realtà al tempo di Pilato Nus non era che una mansio, tuttavia, già nel XVII secolo si diceva che Pilato avesse soggiornato nel castello superiore, il ritrovamento ottocentesco di alcune monete romane nell’area del castello avrebbe causato però lo spostamento del soggiorno del giudice di Cristo in questo castello.

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Nel centro storico di Nus si trova un’antica costruzione conosciuta come l’hopeutaill, l’Ospedale, il cui scopo non era assistere gli ammalati bensì fornire ospitalità ai pellegrini della via Francigena. Luoghi in cui si offriva ristoro ai pellegrini erano diffusi in tutta la via Francigena.

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A 2652 metri di altezza si trova il Santuario di Cunéy, il più alto d’Italia, edificato nel 1650 e dedicato alla Madonna delle Nevi.

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Il famoso osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy non è famoso per caso: il cielo sopra la frazione è difatti uno dei più indicati per le osservazioni astronomiche in tutta Italia, grazie per lo più a condizioni meteorologiche generalmente favorevoli e allo scarso inquinamento atmosferico, i quali si abbinano all’elevata insolazione della valle. La località è sede ogni anno dello Star Party più antico d’Italia.

Spunti videoludici

La volta celeste fornisce un’atmosfera che, opportunamente romanzata, è senza dubbio evocativa e poetica per una narrazione videoludica: si pensi all’importanza del cielo in videogiochi recenti come Bloodborne (FromSoftware, 2015) o Dark Souls III (FromSoftware, 2016).

Interessante poi il fatto che la geografia di Nus sia legata a doppio filo con le vicende della famiglia omonima. Come non pensare a una narrazione che, in pieno stile videoludico, abbini ogni personaggio-cardine a una sua ambientazione di riferimento, magari spingendo il giocatore ad affrontare di volta in volta una sezione dedicata a una parte della storia della famiglia (opportunamente trasformata in un pretesto fantastico o avventuroso).

L’Ospedale, rivolto ai pellegrini della via Francigena, è un luogo evocativo e affascinante. Un percorso che veda il giocatore percorrere la Francigena potrebbe far tappa proprio in questo luogo, presentandone ricostruzioni e storie ad esso legate.

[Bibliografia]
Carlo Nigra, Torri e castelli e case forti del Piemonte dal 1000 al secolo XVI. La Valle d’Aosta, Musumeci, 1974

[Sitografia]
Sito del Comune di Nus
LoveVda.it 

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