Zavattarello - Foto di Yoruno, licenza CC-BY-SA-2.5, da Wikimedia Commons

Zavattarello

Descrizione

Piccolo borgo medievale dell’Oltrepò Pavese. Situato nella val Tidone, sormontato dal Castello Dal Verme, Zavattarello è tra i primi venti nella classifica dei Borghi più belli d’Italia 2017.

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Cenni storici

Zavattarello è un piccolo borgo storicamente abitato da artigiani e contadini. Sebbene le testimonianze archeologiche facciano risalire il primo insediamento nell’area intorno al IV-III sec. a.C., la storia di Zavattarello inizia nel sec. X d.C. ed è legata al monastero di San Colombano a Bobbio a cui parrebbe legata anche la prima costruzione del castello.

Il piccolo borgo rimase sotto il controllo del vescovo di Bobbio finché non entrò a far parte dei domini di Piacenza nel 1169. Nel corso degli scontri tra guelfi e ghibellini capitanati a Piacenza rispettivamente da Scotti e Landi, il castello passa ora nelle mani di una famiglia, ora dell’altra, finché non sembrano prevalere i Landi.

Secondo la leggenda, Ubertino Landi, divenuto signore di Zavattarello, avrebbe seminato distruzione nei territori limitrofi. Nel 1390 il vescovo di Bobbio dona il castello a Jacopo Dal Verme la cui famiglia dominerà Zavattarello per sei secoli.

Focus narrativi

Il Castello Dal Verme porta il nome della famiglia che ne rimase proprietaria dal 1390 fino al 1975 ma la sua costruzione avvenne per volontà dei monaci di Bobbio. L’imponente fortezza domina il borgo dall’alto della collina ed è circondato da un parco di 79 ettari. Gli arredi del castello non presentano uno stile uniforme ma rispecchiano gli utilizzi e le ristrutturazioni avvenute nel corso dei secoli fino in anni recenti.

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Il castello è inoltre sede, dal 2003, del Museo di arte contemporanea Giuseppe e Titina Dal Verme. La collezione del museo ospita opere appartenute alla famiglia Dal Verme, alcune realizzate dal Conte Giuseppe, pittore egli stesso, e si è arricchita nel corso degli anni di opere d’arte contemporanea di artisti che nel corso del tempo hanno esposto nelle sale del castello e che hanno donato le loro opere al museo. Ne risulta, dunque, una raccolta di opere estremamente eterogenea che in qualche modo racconta la vita stessa del castello, del museo e del territorio circostante.

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Il borgo, abbarbicato sulla collina e coronato dalla fortezza Dal Verme, formato da abitazioni in pietra chiara affacciate su piccole viuzze concede dei piacevoli scorci caratteristici.

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Nel corso della Seconda guerra mondiale, la cittadina fu soggetta, come tutte le zone di resistenza partigiana, a rastrellamenti nazisti. In particolare, il 23 e il 24 novembre del 1944 “i tedeschi, dopo l’occupazione di Zavattarello, hanno appiccato il fuoco al Castello e al Municipio; sono entrati violentemente nelle case borghesi violentando una trentina di donne e derubando tutto quello che poteva essere necessario a loro” (da Oltrepo partigiano. Documenti della resistenza armata nell’oltrepo pavese, luglio 1944-aprile 1945). Le violenze perpetrate dai nazisti crearono, come dice Scagni in La resistenza e i suoi caduti tra il Lesima e il Po: “sgomento e indignazione non solo nelle persone colpite, ma anche nell’opinione pubblica, al punto che persino il Governo di Salò ne sarà informato e di conseguenza dovrà prendere qualche provvedimento per farne scomparire le prove più evidenti”.

Spunti videoludici

La presenza del castello e la disposizione spaziale del paesino, immerso nella natura, ne fanno senza dubbio una location gradevole alla vista. Oltre che della vista, una produzione videoludica ambientata a Zavattarello potrebbe puntare a ricostruire le fila dello scontro tra Scotti e Landi o provare a tenere le fila della storia familiare dei Dal Verme. Zavattarello potrebbe anche fungere da microcosmo isolato.

I rastrellamenti nazisti occorsi durante la Seconda guerra mondiale possono diventare oggetto di un gioco dedicato al tema della memoria.

[Bibliografia]
Casali L., Gagliani D. (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna, Napoli-Roma, L’ancora, 2008
Ferrario C., Lanchester F. (a cura di), Oltrepo partigiano. Documenti della resistenza armata nell’oltrepo pavese, luglio 1944-aprile 1945, Pavia, amministrazione provinciale, 1973
Scagni U., La resistenza e i suoi caduti tra il Lesima e il Po, Varzi, Guardamagna, 1995

[Sitografia]
Zavattarello Turismo

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