Descrizione
Xm24 è stato uno spazio autogestito di Bologna, ubicato nell’ex Mercato ortofrutticolo del quartiere Navile, in via Fioravanti. Il centro sociale è stato attivo dal 2002 al 6 agosto 2019, data nella quale è stato sgomberato dalla giunta comunale. Il collettivo di attivisti di XM24, tuttavia, risulta ancora in attività.
La storia di Xm24 è fatta di occupazioni, concessioni non rinnovate, polemiche sul degrado, minacce di sgombero da parte del comune di Bologna, ma anche di iniziative di natura sociale volte a fornire servizi alla comunità della Bolognina. Xm24 è stato sede di concerti, eventi artistici, attività sociali, ed è stato al centro di varie contese, non ultima, la polemica di natura artistica nella quale lo street artist Blu ha cancellato il suo murale #OccupyMordor, realizzato proprio sulla facciata del centro sociale di via Fioravanti.
Cenni storici
Il centro sociale Xm24 apre i battenti nel 2002, quando l’esperienza della rete di collettivi Contropiani, scaturita dal collettivo Bologna Social Forum, trova una sede occupando gli spazi dell’ex-mercato ortofrutticolo dismesso del quartiere Navile, collocato in via Fioravanti 24. Un accordo con l’allora sindaco Giorgio Guazzaloca – capo dell’unica giunta di centrodestra del capoluogo emiliano dal Dopoguerra – ne autorizza l’attività. Grazie alle tante iniziative gratuite e costruite dal basso – dalla scuola di italiano con migranti, al mercato ortofrutticolo che ancora oggi esiste col nome di Campi Aperti, passando per laboratori, palestre popolari, un servizio di tutela legale e tanta, tanta musica – diviene parte attiva del tessuto sociale, della vita di un quartiere, la Bolognina, che da luogo della Resistenza al nazifascismo è diventata periferia multietnica dopo aver visto la fine del Partito Comunista italiano.
Il centro sociale prosegue la sua attività fino al 2006-07, quando l’amministrazione comunale pianifica la riqualificazione edilizia della zona. Il grande piano edilizio, tuttavia, ha una battuta d’arresto a causa della crisi.
È il 2011, inizia la costruzione di una rotatoria proprio davanti a Xm24: il centro conserva i suoi spazi grazie a un progetto alternativo realizzato dagli stessi attivisti e che coinvolse lo street artist Blu (vedi focus narrativi). Nello stesso momento viene eletto sindaco per la prima volta il democratico Virginio Merola, con la cui giunta inizierà l’aspra battaglia che porterà, nel 2013, alla concessione triennale degli spazi dello stabile e poi, dal 2016, con la fine della concessione, al braccio di ferro conclusosi il 6 agosto 2019 con lo sgombero dei locali di via Fioravanti senza che a Xm24 sia assegnata una nuova sede da parte del comune. Inizia, così, l’odissea (vedi focus) che ha portato all’occupazione dell’ex-caserma Sani e, dopo un’altro sgombero, alla chiusura nel gennaio 2020.
Focus narrativi
Nell’aprile del 2013 fu presentato al pubblico un grande murale realizzato dallo street artist Blu sulla facciata antistante il luogo dell’attuale rotatoria di via Fioravanti. L’intervento dell’artista, come spiegato nel corso della presentazione di WuMing4, aveva lo scopo di creare una «barriera artistica» alla cementificazione: creando un’opera d’arte, per di più realizzata da uno degli street artist più importanti al mondo, il muro di Xm diveniva un bene artistico da tutelare e, dunque, da non abbattere in un intervento urbanistico.
Il contenuto stesso del murale #OccupyMordor illustrava il perenne conflitto tra esperienze sociali e Comune utilizzando una simbologia tratta da Il Signore degli anelli: Sulla Torre degli Asinelli svetta l’occhio di Sauron, trasfigurando le Due Torri cittadine in quelle della Terra-di-Mezzo. Fuori da Bologna-Mordor, due armate in lotta sono ritratte con la simbologia descritta da WuMing4: «la città di Bologna è una roccaforte con sopra la torre degli asinelli l’occhio di Sauron. Ad assaltarla ci sono tutti coloro che sono fuori: i fuori sede, i migranti, i fuori di testa. Dall’altra parte a difendere la roccaforte, l’esercito di Mordor è composto da ruspe-drago; auto in tripla fila; catapulte che lanciano mortadelle giganti; bande di controllori dell’azienda municipalizzata dei trasporti; creature mitologiche che sembrano dei Troll; minotauri; cassieri che hanno un registratore di cassa al posto della testa; un banchiere che in una nicchia tridimensionale custodisce denaro e che ha alle sue spalle dei burattini». In primo piano, due figure si contendono l’Anello, sono il sindaco, ritratto con le fattezze di Sauron, in giacca e fascia tricolore, e Willie, personaggio-simbolo di Xm.
Nel marzo 2016, in aperto contrasto con una mostra sulla Street Art organizzata dal Genus Bononiae, Blu decise di coprire il suo splendido murale, contestando il tentativo di mercificare la Street Art, genere estraneo alle logiche del mercato dell’arte.
***
Il più celebre tra gli “humans”, tra gli abitanti di Xm24, è Willie. Il suo nome è ammantato di leggenda, la sua provenienza è ignota. Il suo accento anglosassone, evidentissimo quando dice fàchinell, intercalare più celebre, lascia intuire che sia inglese o irlandese. Nessuno sa perché si trovi a Bologna – città nella quale è stato “avvistato” già intorno agli anni Ottanta –, ciò che si conosce è il suo aspetto fuori dall’ordinario: sdentato e col viso e il corpo completamente coperti di tatuaggi tribali blu. Il suo aspetto iconico, unito al fatto che vi si può trovarlo in qualsiasi momento, ne fanno il simbolo di Xm, al punto che l’artista Blu lo ha ritratto in primissimo piano nel suo #OccupyMordor.
Alle elezioni amministrative del 2011, Willie concorse per la carica di sindaco di Bologna, purtroppo Willie non vinse le elezioni, ma su YouTube è ancora possibile vedere il suo promo e gli altri suoi spot elettorali.
***
A partire dal 2013 la giunta di Virginio Merola dà una stretta alle realtà sociali di Bologna, nel tentativo di inquadrarle in profili legali e in spazi autorizzati: vengono così chiusi centri sociali come Atlantide e viene sgomberato anche l’edificio Ex-Telecom, situato a poca distanza da Xm, nella quale vivevano abusivamente diversi nuclei familiari.
In questo clima teso, Xm riesce a ottenere una concessione triennale degli spazi di via Fioravanti 24 grazie al comitato per la promozione e la tutela delle Esperienze Sociali Autogestite e alla mediazione dell’assessore alla cultura Alberto Ronchi. Sebbene la concessione renda legittime le attività del centro per tre anni, verso lo scadere di questo periodo il clima si fa teso e il Comune di Bologna spinge per lo sgombero dell’ex-mercato ortofrutticolo. Le sedi alternative offerte dalla giunta Merola nel corso delle varie trattative non convincono i collettivi, i quali interpretano i locali proposti come non consoni alle attività o come tentativi di allontanare il più possibile Xm dal centro e dalla Bolognina per far spazio al cemento e alla gentrificazione. La situazione si inasprisce sempre più: il 30 giugno 2017 scade l’ultimatum intimato dal Comune, il primo luglio a Xm si organizza un festival per impedire lo sfratto, segue di poco lo sgombero di altre due importanti realtà cittadine, Crash e Labàs. Le trattative proseguono fino all’estate 2019 quando, dopo una grande manifestazione di protesta «contro il nulla che avanza» Xm24 viene sgomberato dalla sua storica sede il 6 agosto.
***
Il 6 agosto 2019, a poche ore dallo sgombero inizia quella che, nell’immaginario degli attivisti, è una Odissea per lo Spazio, come riportato da Diego de Angelis per Jacobin: «Nei giorni successivi allo sgombero si mette in moto il progetto «Odissea per lo spazio»: l’immaginario fantascientifico si fonde con quello di una nave di pirati anarchici che solca il mare stellare, in compagnia del cinematografico drago bianco de La storia infinita.»
L’assessore Matteo Lepore, quello stesso pomeriggio di agosto, pubblica una proposta di accordo nella quale il Comune si impegna a trovare uno spazio a Xm per novembre di quell’anno. Ancora una volta le proposte ricevute sono rigettate dagli attivisti.
Per una interessante coincidenza, la fine dell’accordo e il naufragio delle trattative coincidono con un comizio al PalaDozza nel quale il segretario della Lega Matteo Salvini sostiene la candidata leghista Lucia Borgonzoni alle elezioni regionali 2020 in Emilia-Romagna e con un altro evento in risposta a quello della Lega: il flash-mob a Piazza Maggiore organizzato da quello che diventerà il movimento delle Sardine. In quella giornata campale, il 14 novembre 2019, si radunano in Piazza san Francesco gruppi legati a movimenti studenteschi, anarchici, centri sociali, sindacati etc.: l’intento è quello di raggiungere il PalaDozza e manifestare contro la Lega. La polizia sgomina questo corteo tra via Riva di Reno e via Lame. Una parte dei manifestanti, tuttavia, non si perde d’animo e vira verso l’ex-caserma Sani: Xm24 trova così una nuova dimora, come riporta ancora Jacobin: «Il 15 novembre Xm24 ha restitutito alla città due degli edifici di quella enorme area dismessa, un gesto dal forte valore simbolico a fronte della gentrificazione che sta investendo il quartiere. Quel giorno la Madonna Trans sul muro della grande sala, ribattezzata «la Cattedrale», ha folgorato tutti. È un opera degli artisti Borondo e Cane Morto.»
Il 16 gennaio 2020 arriva l’ora dello sgombero anche per l’ex caserma Sani. L’odissea di Xm24 si conclude, così, a poche settimane dall’inizio del lockdown.
***
Senza dubbio un occhio esterno passando di notte per via Fioravanti avrebbe pensato di trovarsi al cospetto di un’isola di degrado all’interno della Bolognina, quartiere spesso in testa agli onori della cronaca specie per vicende legate allo spaccio di droga. Ma se la tentazione è di risolvere l’equazione riconoscendo nel centro sociale la fonte di ogni degrado, va altresì considerato che Xm24 è stato per la Bolognina un catalizzatore di attività ed esperienze nate dal basso e di impatto sociale assolutamente rilevante. Dietro la facciata, un tempo affrescata da Blu, oltre agli eventi musicali underground a buon mercato, attorno ai quali certamente si radunavano presenze che facevano degrado, oltre alla particolare umanità stabilitasi nel centro, Xm24 accoglieva in se iniziative come la Scuola di Italiano con Migranti, un luogo nel quale l’alfabetizzazione degli studenti stranieri – accolti a prescindere dalla loro condizione di migranti economici, politici, rifugiati o semplicemente Erasmus – si svolgeva cercando di ridurre al minimo la barriera tra docenti e insegnanti in contesto di arricchimento reciproco. Sempre sul tema, migranti, Xm24 offriva supporto legale gratuito a citttadini stranieri tramite il collettivo Mederì.
Altra iniziativa di rilievo, sopravvissuta addirittura allo sgombero, è il mercato ortofrutticolo del collettivo Campi Aperti: un mercato della frutta e della verdura a chilometro zero che, negli anni, si è ingrandito fino a costituire un luogo e un’occasione di incontro con studenti e residenti che vanno a far la spesa. A Campi Aperti si lega una riflessione etico-politica sul cibo portata avanti dal collettivo Eat The Rich e con il piccolo orto St’Orto.
Tante altre iniziative – una ciclofficina, un centro di supporto per chi fa uso di droghe e per le vittime di abusi psichiatrici e tanto altro ancora – delle quali non si fa menzione per ragioni di spazio, per le quali si rimanda qui.
Spunti videoludici
Xm24 è stato uno spazio storico della Bolognina, raccontarlo in un’opera videoludica significa raccontare la realtà dei centri sociali, delle manifestazioni politiche, dell’accoglienza, della scena underground bolognese, di un collettore di esperienze di primissimo piano nel campo della street art quali la creazione e la cancellazione del murale di Blu e, più di recente, della Madonna Trans dipinta nell’ex-caserma Sani da Borondo e Cane Morto. Significa raccontare il simbolo di una Bologna sul punto di scomparire.