Vittoriale degli Italiani -Foto IVIPRO

Vittoriale degli Italiani

Descrizione

Il Vittoriale degli Italiani è la dimora costruita da Gabriele d’Annunzio sita a Gardone Riviera nella quale il Vate trascorse gli ultimi anni della sua vita. È un complesso monumentale fatto edificare tra il 1921 e il 1938 su progetto di Giancarlo Maroni e che ospita, oltre alla dimora del Vate, la sua tomba e tutta una serie di edifici contenenti cimeli volti a celebrare lo stile di vita dandy del poeta pescarese e le sue imprese guerriere nel corso della Grande Guerra.

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Cenni storici

Originariamente d’Annunzio sarebbe dovuto rimanere, in affitto, solo pochi mesi nella villa in contrada Cargnacco a Gardone Riviera appartenuta allo storico dell’arte tedesco Henry Tode e confiscata dallo Stato come risarcimento per danni di guerra. Dopo sette mesi, nell’ottobre del 1921, la villa viene acquistata con tutti beni in essa custoditi (tra i quali uno Steinway appartenuto a Listz e una collezione libraria di seimila volumi). Inizia così l’ampliamento del Vittoriale che, nelle intenzioni del Vate, doveva diventare un sacrario della vittoria e un sacrario della figura guerriera del poeta.

Al ‘23 risale l’atto di donazione del Vittoriale al popolo italiano mentre prosegue l’ampliamento del complesso con l’acquisto delle proprietà vicine per ampliare il complesso con nuovi edifici e con l’arricchimento delle collezioni e dei paramenti voluti dal poeta o ricevuti in dono dagli illustri visitatori che gli fanno visita.

D’Annunzio investe nella “Santa Fabbrica del Vittoriale” i considerevoli proventi derivati dalle sue opere letterarie (riceve dallo Stato Italiano ben dieci milioni di lire per la pubblicazione dell’Opera Omnia, laddove l’acquisto della villa e di tutti i suoi beni era costato duecentosessantamila lire).

Focus narrativi

Il Vittoriale, come detto, è composto da diversi edifici:

La Prioria, ovvero l’abitazione che il poeta occupò dal ’21 fino alla morte. D’Annunzio ha arredato e decorato l’abitazione appartenuta a Henry Tode impregnandola di simboli atti a creare un’atmosfera sacrale mista di cristianità e paganesimo. Per la grande varietà e lo sfarzo degli ambienti, la Prioria è un’occasione straordinaria per entrare nella quotidianità, artatamente progettata per essere inimitabile, di Gabriele d’Annunzio, il letterato italiano più influente e contestato del Primo Novecento.

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Schifamondo è la nuova dimora che il Vate aveva commissionato al Maroni per trascorrere gli ultimi anni di vita. La morte lo colse prima che essa fosse compiuta. Il nome deriva da un brano di Guittone d’Arezzo e in riferimento a Palazzo Schifanoia a Ferrara e sottolinea la volontà del poeta di allontanarsi dalla mondanità. Schifamondo fu teatro della veglia funebre per il poeta il cui corpo fu esposto nella camera da letto. Oggi è sede del Museo d’Annunzio Eroe che ospita molti cimeli militari del Vate: il suo medagliere, abiti, uno dei messaggi originali lasciati dal poeta durante la Beffa di Buccari e, soprattutto, il celebre aereo Ansaldo S.V.A. con il quale il poeta compì il volo su Vienna.

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Il parco e i giardini sono i luoghi deputati alla celebrazione del mito bellico d’annunziano. Il parco ospita il Mausoleo, realizzato dall’architetto Maroni secondo uno stile funerario di ispirazione etrusco-romano. Il monumento funebre accoglie le spoglie del Vate e, nelle nove arche che circondano il monumento centrale, alcuni veterani dell’impresa di Fiume e lo stesso architetto Maroni. Il parco accoglie anche la nave militare Puglia, donata al poeta dalla Regia Marina nel 1923, il cui trasporto fino al Vittoriale e la sua ricostruzione, con la prua rivolta all’Adriatico e alla Dalmazia, è già di per sé un’impresa degna di menzione. Ancora nel parco si trova l’hangar nel quale è custodito il MAS 96 con il quale d’Annunzio realizzò la Beffa di Buccari. Nei giardini si completa il mito bellico e fiumano: dopo il Portico del Parente dedicato a Michelangelo Buonarroti, che d’Annunzio percepiva quale suo predecessore, si giunge all’Arengo, il cui fulcro è la Colonna del giuramento intorno alla quale sono posizionati un trono e dei sedili di pietra nei quali il poeta era solito sedere in compagnia dei reduci fiumani, intorno ai sedili si trovano diciassette colonne che simboleggiano diciassette vittorie di guerra; tra queste una è dedicata alla Battaglia di Caporetto e reca, sulla sommità, un’urna con la terra del Carso.

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Nel 2010, al di sotto del Teatro, è stato inaugurato un Museo d’Annunzio Segreto che accoglie tutti i cimeli privati e gli oggetti della vita quotidiana del poeta.

Spunti videoludici

Il Vittoriale è un gioiello che inquadra un periodo della storia italiana e mondiale complesso; ciò avviene dal punto di vista di un personaggio, Gabriele d’Annunzio, che fu coinvolto in prima persona in eventi straordinari e affascinanti. Lo sviluppatore potrebbe raccontare questa figura e il periodo storico di riferimento attraverso i cimeli conservati al Vittoriale, magari con un walking simulator a bordo della Isotta Fraschini del Vate.

[Bibliografia]
Criniti N. (a cura di), Comune Sermioni. Società e cultura della “Cisalpina” dopo l’anno Mille, Brescia, Grafo 1998

[Sitografia]
Vittoriale

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