Villa Spada

Descrizione

Villa Spada è un edificio settecentesco sito a Bologna, in via Saragozza, a pochi passi dalla via che porta al santuario di San Luca. La villa è dotata di un ampio e frequentato parco all’italiana che ospita un monumento alle vittime partigiane della provincia di Bologna. All’interno della villa sono presenti la Biblioteca Tassinari ed il Museo della tappezzeria “Vittorio Zironi”.

Location

Get directions

Cenni storici

La costruzione della villa risale alla seconda metà del Settecento per volere del marchese Giacomo Zambeccari, il quale volle trasformare il suo casino di caccia in una dimora signorile. Nel 1795 il marchese aveva già fatto aggiungere la Sala della Meridiana, la ghiacciaia e il celebre giardino all’italiana su progetto dell’architetto Giovan Battista Martinetti. Le decorazioni della villa furono affidate ai pittori Filippo Pedrini e Serafino Barozzi, il comparto scultore fu affidato al bolognese Giacomo de Maria. La villa prende il suo nome attuale nel 1820, quando viene acquistata dal principe romano Clemente Spada. Nel corso dei moti del 1849 la villa divenne il quartier generale austriaco, in questo contesto vi furono tenuti prigionieri i patrioti Ugo Bassi e Giovanni Livriaghi. Dopo un periodo in cui è stata affittata dal principe turco Hossein Cheriff Bey, nel 1924 diviene proprietà della famiglia Pisa è divenuta proprietà del comune di Bologna negli anni ’60 ed è stata aperta alla cittadinanza, con il suo ampio parco (ben 6 ettari) nel decennio successivo. Dalla fine degli anni Ottanta la villa ospita il museo della tappezzeria “Vittorio Zironi”.

Focus narrativi

All’interno del Parco di villa Spada ha sede un Monumento alle Cadute partigiane dedicato alle 128 donne della provincia di Bologna che persero la vita nella lotta di liberazione dal nazifascismo. Il monumento è costituito da un muro di mattoni alto due metri e lungo circa cinquanta, all’intero del quale sono stati posti 128 mattoni con i nomi delle partigiane, incisi da alunni delle scuole elementari e medie e decorato da alunni del liceo artistico Arcangeli di Bologna. Il monumento venne realizzato nel 1975 ed era composto anche da statue di cartapesta: “La scelta di materiali deteriorabili – come riporta Storia e memoria di Bologna – era legata all’obiettivo di costruire un monumento da rinnovare nel tempo come la memoria della Resistenza e la partecipazione condivisa al ricordo delle lotte antifascista e partigiana”.

***

Tra le partigiane commemorate nel monumento di cui sopra figura Irma Bandiera. Irma è una delle più celebri donne partigiane nella storia della Resistenza. Nata l’8 aprile 1915 da famiglia benestante, con l’armistizio dell’8 settembre ’43 perde le tracce del fidanzato, fatto prigioniero a Creta e imbarcato su di una nave tedesca che venne affondata al porto del Pireo. Nel frattempo Irma inizia a collaborare con la Resistenza, divenendo staffetta nella 7a G.A.P. col nome di Mimma.
Catturata a Funo di Argelato, il 7 agosto del 1944, nell’ambito di una rappresaglia delle truppe tedesche per vendicare l’uccisione di un ufficiale tedesco, Mimma viene portata a San Giorgio in Piano e poi a Bologna. Dopo una settimana di torture, durante la quale non ha mai parlato, Irma viene uccisa tra il 13 e il 14 agosto, il suo corpo, brutalmente martoriato venne lasciato esposto dai suoi aguzzini ai piedi della collina di San Luca. Il martirio di Irma fu per i partigiani bolognesi un esempio e un incentivo alla lotta contro l’occupazione nazifascista, a lei fu dedicata una brigata operante in centro e nella periferia di Bologna.
Dopo la guerra a Irma venne riconosciuta la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

***

La villa è un luogo decisivo nella vita del patriota Ugo Bassi. Sacerdote nato a Cento nel 1801, con le sue prediche infiammava l’uditorio suscitando polemiche e perplessità in ambienti politici ed ecclesiastici. Sentimenti rivoluzionari maturavano in tutta Europa e alle sue perorazioni venivano attribuiti sentimenti patriottici, confermati dalla sua partecipazione alla Prima guerra d’indipendenza. Combatté (e predicò) per la Repubblica di San Marco e la Repubblica Romana, caduta la quale fuggì al seguito di Garibaldi. Catturato a Comacchio, fu condotto, insieme al patriota milanese Giovanni Livraghi, a villa Spada, quartier generale degli austriaci a Bologna, dove, secondo la tradizione, i due furono tenuto prigioniero nella torretta medievale. Trasferiti in carcere, vennero giustiziati l’8 agosto 1949. A Ugo Bassi è dedicata una delle vie principali del centro storico del capoluogo emiliano. Ai piedi della statua a lui dedicata campeggiano una squadra e un compasso: Bassi era infatti un massone.

***

Il Museo del tessuto e della tappezzeria fu fondato dal maestro d’arte tappezziera Vittorio Zironi, la sua prima sede fu Palazzo Salina Brazzetti già dal 1966. È intorno al 1990 che il museo trova collocazione nella sua sede attuale presso Villa Spada. La collezione è nata nel secondo dopoguerra con l’intento di raccogliere tessuti, accessori e strumenti che raccontassero il passato e l’evoluzione della lavorazione della tappezzeria. In seguito ha iniziato ad accogliere anche abiti e oggetti ricamati, stendardi e bandiere, documenti e testi specializzati (confluiti nella biblioteca). La collezione, donata dalla famiglia Zironi al Comune nel 2016, conta oltre seimila manufatti tessili che vanno da antichi tessuti copti provenienti da corredi funebri del IV e del XII secolo fino a tessuti artigianali di pregio degli inizi del XX secolo, tra questi due estremi sono presenti caftani ottomani, drappi giapponesi e orientali, damaschi, broccati, taffetas europee realizzate tra il sec. XVI e il XIX.

Spunti videoludici

Villa Spada è uno dei luoghi-simbolo di Bologna, dal suo ampio parco, l’osservatore può godere di un vasto colpo d’occhio sulla città. Oggi la villa è uno dei luoghi più frequentati della città, la cornice settecentesca di narrazioni e vicende contemporanee.
Dal punto di vista storico, la villa si offre come ambiente per due principali narrazioni: la prima, in cui gioca un ruolo di primaria rilevanza, è quella dei moti del 1848 e della Prima guerra d’indipendenza, essendo stata, la villa, quartier generale austriaco e luogo in cui è stata emessa la sentenza di morte per Ugo Bassi e Giovanni Livraghi. La seconda, vede la villa come contesto di rimembranza delle donne partigiane: il monumento collocato nel parco, può diventare anche foglio nel quale lo sviluppatore può disegnare le storie delle partigiane ricordate o, al contrario, essere il punto dal quale partire per tratteggiare le storie di queste donne della Resistenza.
Il Museo della Tappezzeria, infine, può rappresentare un importante risorsa per quanto concerne la riproduzione digitale di drappi, tessuti e capi di vestiario storici.

[Sitografia]

Storia e memoria di Bologna
Musei di Bologna
Bologna Welcome
Comune di Bologna
Biblioteca Sala Borsa

Contact Listing Owner