Villa Palagonia

Descrizione

A una ventina di chilometri da Palermo possiamo ammirare una grande villa settecentesca ricca di storie e avvenimenti, Villa Palagonia. Si tratta di una villa barocca molto eccentrica, fatta costruire da Ferdinando Francesco I Gravina Cruyllas. La villa in precedenza era molto più estesa, aveva un ampio viale che conduceva all’ingresso. Purtroppo oggi questo non fa più parte della villa ma è diventato parte di via Palagonia (l’ingresso avveniva attraverso l’Arco dei Tre Portoni). La particolarità di questo luogo sono le numerose statue, disposte in tutto il giardino, che hanno forme particolari come uomini con testa di animale e viceversa, caricature di personaggi, fatte realizzare dall’omonimo nipote di Ferdinando Francesco. La villa è anche chiamata “Villa dei Mostri” a causa di tutte queste statue.

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Cenni storici

Villa Palagonia fu fatta costruire da Ferdinando Francesco I Gravina Cruyllas, principe di Palagonia, nel 1715. Egli affidò i lavori all’architetto Tommaso Maria Napoli, insieme a Agatino Daidone. Nel 1737 costruì la parte bassa delle strutture e nel giro di una dozzina di anni anche le decorazioni sia all’interno che all’esterno del complesso. Una delle particolarità più interessanti, le mostruose statue che circondano la villa, furono fatte costruire dall’omonimo nipote Ferdinando Francesco II, detto “Il negromante”. Nel XX secolo l’ingresso costituito dall’Arco dei Tre Portoni fu demolito, anche se un altro arco, Arco del Padreterno, che si trova a metà del viale d’ingresso è ancora presente.

Focus narrativi

Ci sono alcune leggende che aleggiano attorno a Villa dei Mostri, una di queste riguarda la possibile infestazione della casa da parte di Ferdinando Francesco II. Si dice infatti che giri ancora per la casa, e che spaventi i visitatori. Vi è la storia di un gruppo di ragazzi che dice di essere rimasto chiuso a chiave nella Sala degli Specchi. Non si sa se questa cosa sia vera o falsa, ma non fa che rendere tutta la villa un luogo ancor più particolare e affascinante.

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Altra leggenda che gira attorno alla Villa riguarda le statue che la compongono. Queste statue costruite con pietra arenaria un tempo erano circa 200, presenti in tutto il perimetro della proprietà, mentre ad oggi ne sono rimaste solo 62. Tutte queste rappresentano animali fantastici, gnomi, centauri, figure mitologiche, stravaganti caricature di dame e cavalieri e altro ancora. La leggenda dice che queste mostruose statue potessero provocare aborti o mutamenti del feto nelle donne incinte. Ovviamente non vi sono prove nemmeno di questa storia, ma anch’essa rende il tutto più suggestivo.

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Si ipotizzava che Ferdinando Francesco II fosse pazzo, poiché non ci si spiegava come un uomo sano di mente potesse far costruire tali statue in tutta la villa. Tuttavia gli archivi storici e varie testimonianze, tra cui quella di Goethe, descrivono Ferdinando come un uomo lucido, saggio e sobrio. Anche se si dice che fosse un uomo non di bell’aspetto, cosa che ha fatto nascere varie idee secondo cui avrebbe costruito delle statue “brutte” per circondarsi di esseri più malfatti di lui.

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Negli anni Villa Palagonia ha attirato l’attenzione e la curiosità di più personaggi famosi, uno di questi è il poeta Johann Wolfgang von Goethe, che nella sua opera Viaggio in Italia descrisse tutto l’esterno composto dalle varie e particolari statue. Fu talmente colpito da questo luogo che ne La notte di Valpurga descrisse un gruppo di mostri presenti all’interno della villa. Anche un poeta italiano, Giovanni Meli, scrisse di Villa Palagonia, in vari versi. Dalì in persona visitò la villa negli anni ‘40 e ne rimase così colpito che dichiarò di volerla comprare.

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La struttura oltre ad attirare poeti, artisti o viaggiatori curiosi, negli anni ha attirato l’attenzione del mondo cinematografico, infatti diversi furono i film girati a Villa Palagonia. Nel 1962 vi sono state girate alcune scene del film Il mafioso di Alberto Lattuada, con Alberto Sordi. Nel 2006 Marco Bellocchio ci girò Il regista di matrimoni con Sergio Castellitto e infine nel 2009 Giuseppe Tornatore, crea una ricostruzione identica della villa per il film Baarìa (Giuseppe Tornatore, 2009).

Spunti videoludici

Un posto ricco di suggestione, leggende e credenze, questa è Villa Palagonia. Un’ambientazione che può essere sfarzosa e brillante e al contempo spettrale e angosciante, perfetta per collocare un prodotto videoludico. Una storia di fantasmi che perseguitano tutti coloro che provano ad entrare nella proprietà; coloro che osano entrare potrebbero dover esorcizzare il fantasma della villa (un Project Zero all’italiana?). Le statue potrebbero animarsi dopo una sorta di incantesimo e perseguitare tutta la città, che potrebbe poi essere liberata da un cavaliere.

[Sitografia]

Balarm
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3 Pietre

[Scheda Film Commission]

Sicilia Film Commission

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