Villa Fenaroli

Descrizione

Villa Fenaroli è una delle più raffinate ville settecentesche costruite in Lombardia. Situata a Rezzato, in provincia di Brescia, la villa è appartenuta alle nobili famiglie Avogadro e Fenaroli ed è oggi sede di un hotel a quattro stelle oltre che location per matrimoni e congressi. Essa è talvolta definita una “Piccola Versailles” in quanto, con il proprio stile tardo-barocco, ne ricorda le sembianze. Più volte ristrutturata nel corso dei secoli, è affiancata sulla collina retrostante dal Parco di Bacco il quale la rende ancora più di valore.

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Cenni storici

Nel 1481, gli Avogadro, famiglia di origine veneziana che già possedeva alcuni terreni nel paese di Rezzato, decise di far costruire una casa padronale in modo da valorizzare i propri possedimenti. Dopo che la Serenissima Repubblica di Venezia mise al bando il conte Ottavio Avogadro e ordinò la distruzione di tutte le case di sua proprietà, il cugino Scipione, nel 1622, fece riedificare il corpo principale della villa, chiamato “Palazzo Vecchio”. Nel 1735, l’architetto bresciano Giovan Battista Marchetti iniziò i lavori per ampliare la villa, con la costruzione di un’ala verso est e della facciata, lavori poi continuati dal figlio Don Antonio Marchetti. Nel 1747 la villa passò nelle mani dei conti Fenaroli Avogadro grazie al matrimonio tra Paola Avogadro e il nobile bresciano Bartolomeo Fenaroli. Nel 1840 furono costruite le due serre che si affacciavano sul giardino mentre nel 1863, l’architetto Emilio Alemagna si occupò dello spazio verde antecedente l’ingresso della villa, creando il viale di carpini al cui centro vi era la statua di un fauno. Verso la fine dell’Ottocento, la residenza passò prima alla famiglia Lagorio e poi ai Garzoni, fu successivamente donata all’Ospedale Civile di Brescia per essere infine comprata dalla Congregazione dei Padri Scalabriniani, dopo aver ospitato l’esercito tedesco e un gruppo della Guardia Nazionale Repubblicana durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1957 la Congregazione fece costruire dall’ingegner Giovanni Montini una nuova ala a ovest e ristrutturare il corpo centrale della villa. Essa fu poi ceduta alla società “Antiche Dimore” negli anni ’80 e riadattata nel 2006 alla sua attuale funzione alberghiera.

Focus narrativi

La famiglia Fenaroli-Avogadro unì i due rami nobiliari dei Fenaroli, conosciuti già a partire dal XIII secolo nel territorio di Tavernola Bergamasca e degli Avogadro di origine bresciana. La famiglia, grazie al matrimonio tra Bartolomeo Fenaroli e Paola Avogadro, ereditò un feudo di Lumezzane appartenente al ramo della donna, poi abolito con l’invasione francese ma nel quale è tuttora presente la Torre Avogadro, una volta affiancata da un edificio dedicato ai Fenaroli in onore di tale matrimonio. Questo ramo della famiglia fu inoltre proprietario di una delle più prestigiose collezioni di opere di Brescia, molte delle quali si pensa possano essere state conservate nella villa.

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Per volere della famiglia Avogadro, nel 1775 e su progetto di Antonio Marchetti, fu costruito anche il Parco di Bacco. Citato anche in alcune lettere indirizzate a Ugo Foscolo, esso è caratterizzato da un’imponente scalinata e da un piccolo tempio in stile classico che abita il Colle San Pietro sul retro di Villa Fenaroli. Destinato a luogo di relax, fu arricchito con numerose specie vegetali e con alcune statue che ritraevano la dea Minerva e il dio Bacco, poi andate perdute. All’inizio degli anni Settanta, il parco fu acquistato dal Comune di Rezzato, reso ad accesso pubblico e affidato al gruppo “Amici di Bacco”. Nel 2001 il tempio fu vittima di atti vandalici e ne furono rubate le colonne originali.

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Villa Fenaroli ospitò anche alcuni personaggi rilevanti dal punto di vista storico. Nel 1805, Napoleone Bonaparte vi si recò per visitare il parco artiglieria mentre nel 1859 vi soggiornò Giuseppe Garibaldi prima della Battaglia di Treponti, combattimento che deve il proprio nome all’ex frazione di Virle Treponti, oggi facente parte del paese di Rezzato, nonostante gli scontri siano avvenuti per lo più sul vicino suolo castenedolese. Altra personalità che fece visita alla villa fu Giuseppe Zanardelli, molto amico della contessa Paolina Avogadro.

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La trasformazione dell’edificio in una struttura d’albergo, chiamata oggi Villa Fenaroli Palace Hotel, è dovuta a Giampietro Ghidini che la acquistò all’asta e la ristrutturò. Oggi il palazzo contiene novantasei camere con salottino e bagno, cinque suite, due sale dedicate a congressi, due ristoranti e alcune sale minori con diverse funzioni. Al suo interno sono presenti preziosi marmi del Portogallo, lampadari in cristallo, oro zecchino o vetro di Murano (alcuni dei quali originari del Settecento). Il palazzo ospita inoltre numerosi eventi ed esposizioni tra cui “Arte in Villa”, una serie di mostre d’arte di artisti nazionali e internazionali.

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Tra le leggende che coinvolgono la zona ve n’è una ambientata proprio nel bosco che si estende sul colle retrostante la villa. Su una delle rocce al suo interno è infatti scolpito un volto che viene chiamato “Diaol” (diavolo dal dialetto bresciano) o “Mostasù” (faccione). Alcune dicerie affermano che esso ricordi la morte di un uomo avvenuta sul luogo, altre vedono nel bassorilievo il volto di un demone o del Diavolo stesso e altri ancora lo riportano alla pratica del Sabba delle streghe che si pensa potessero abitare la zona nel Medioevo.

Spunti videoludici

Villa Fenaroli, per la maestosità della sua architettura, arricchita ulteriormente dalla scalinata del Parco di Bacco, può essere perfetta per una narrazione ambientata tra Settecento e Ottocento che si snoda in quelle che erano le vicende di una famiglia nobiliare dell’epoca. La vastità del palazzo con le sue numerose stanze e sale, potrebbe essere inoltre sfruttata in un videogioco caratterizzato da una componente di mistero da risolvere. Enigmi e indizi sparsi nell’edificio potrebbero far emergere il passato della villa, intrecciandosi con le vite dei suoi ospiti e con la leggenda del “Mostasù”.

[Bibliografia]

– Parma, M., Tirelli, G., Le Ville antiche di Rezzato, Rezzato, Magalini Editrice, 1989, pp. 24-27;
– Bertelli, M., Cesaretti, C., Perlotti, C., Sberna, G., Zanardelli, C., Rezzato…naturalmente. Quattro itinerari naturalistici e storici per scoprire le nostre colline, Rezzato, Mariella Foresti, 2006, pp. 58-59.

[Sitografia]

Villa Fenaroli Palace Hotel
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