Descrizione
Villa Emma è un’abitazione signorile di fine Ottocento situata poco fuori il centro di Nonantola (MO). Nel 1942 un gruppo di circa settanta ragazzi ebrei dell’est-Europa, in fuga dal nazifascismo, fu accolto a Villa Emma per conto della DELASEM (Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei) gruppo resistenziale che dava rifugio e supporto agli ebrei in Italia nel contesto della Seconda guerra mondiale e delle leggi razziali. Per opera di Don Arrigo Beccari e del medico Giuseppe Moreali, i ragazzi vissero in pace nella villa fino all’8 settembre del ’43. A seguito dell’armistizio e della conseguente instabilità politica, i ragazzi furono separati tra il seminario, il collegio delle suore e una trentina di famiglie di Nonantola, in attesa di essere portati in Svizzera.
Le vicenda, a lieto fine, di questi giovani, conosciuti come “I ragazzi di Villa Emma” è divenuta un romanzo storico per ragazzi ed è stata oggetto di diversi documentari e miniserie televisive.
Cenni storici
Nel 1890 il commendator Sacerdoti e la moglie Emma Coen, entrambi ebrei, fanno costruire una sontuosa villa nella campagna di Nonantola. L’edificio è di notevole pregio estetico: il corpo centrale è più avanzato rispetto alle ali della villa, con un bel loggiato al centro del prospetto. All’interno sono presenti affreschi opera di alcuni maestri del modenese [per approfondire vedi sitografia].
Quando, nel 1938, il Partito Fascista promulga le leggi razziali, in Italia sono arrivati molti profughi ebrei (circa undicimila), in italia nasce la DELASEM [vedi focus narrativi], il cui compito, consentito dal governo fascista, era fornire supporto ai profughi ebrei in Italia, grazie a finanziamenti economici internazionali e con l’aiuto materiale di non ebrei e della chiesa cattolica.
Proprio nel tentativo di dare ospitalità a un gruppo di quaranta ragazzi e nove adulti ebrei, tra i sei e i ventun’anni, provenienti dalla Germania, la DELASEM prende in affitto Villa Emma a Nonantola. Il gruppo arriva a Nonantola il 17 luglio del 1942: i ragazzi ricevono le cure di don Arrigo Beccari e del medico Giuseppe Moreali, insieme ad altri collaboratori. Nel 1943 arriva a Villa Emma un altro nutrito gruppo di giovani profughi ebrei. Nasce così, anche grazie al supporto della comunità nonantolana, una sorta di orfanotrofio, un luogo nel quale i ragazzi possono studiare, fare piccoli lavori e vivere una relativa pace nel bel mezzo della Seconda guerra mondiale.
La situazione cambia con l’8 settembre. A seguito dell’armistizio, infatti, inizia l’occupazione nazista dell’Italia. Diventa dunque di primaria importanza spostare i ragazzi in un posto più sicuro, nell’attesa di metterli in salvo in Svizzera.
I ragazzi si salveranno tutti, con l’eccezione di un bambino che, ricoverato in ospedale, verrà arrestato e deportato ad Auschwitz; sorte simile toccherà al funzionario della Delasem, Goffredo Pacifici.
Focus narrativi
Quella di villa Emma è un’esperienza straordinaria nel contesto della Seconda guerra mondiale. La vita dei ragazzi è scandita da studio, lavoro e giochi. Vengono organizzate quattro classi che i ragazzi frequentano in base all’età anagrafica, in ciascuna classe si tengono lezioni di musica, letteratura, italiano e lingua e cultura ebraica. I maschi lavorano nei campi, si dedicano all’allevamento e alla falegnameria; le ragazze seguono corsi di cucito e riparano indumenti ai ragazzi della villa e agli internati nei campi di lavoro (dei quali la DELASEM aveva cura).
I ragazzi dovrebbero rimanere separati dalla comunità di Nonantola, ma i contatti sono inevitabili: i ragazzi ricevono così il supporto del dottor Giuseppe Moreali e dei sacerdoti don Arrigo Beccari e don Tardini.
***
La DELASEM (Delegazione per l’Assistenza degli Emigranti Ebrei) nasce nel 1939, sotto il governo fascista e nel pieno delle leggi razziali, per supportare i profughi ebrei e preparare la loro emigrazione verso la Svizzera. Il governo fascista consente alla DELASEM di operare poiché l’assistenza degli italiani ebrei e dei profughi (circa undicimila, secondo lo storico Bruno Maida) viene così eliminata dal bilancio dello Stato fascista. Siamo ancora in un periodo nel quale l’Italia, pur alleata della Germania, è vista come un paese nel quale è possibile vivere rispetto ai paesi sotto il dominio del Terzo Reich: in questo la DELASEM e le altre organizzazioni per il supporto agli ebrei sono fondamentali. La delegazione, infatti, è alla base dell’esperienza di Villa Emma.
Dopo l’Armistizio dell’8 settembre e la conseguente occupazione nazista dell’Italia, la DELASEM diviene un’organizzazione clandestina che cerca di salvare quanti più ebrei possibile dalla deportazione, ciò avviene attraverso il trasporto clandestino dei profughi in Svizzera e in Palestina.
***
L’esperienza di Villa Emma dura circa un anno. Nel luglio del ’43 il governo di Mussolini cade, ma gli accompagnatori dei ragazzi comprendono che seguirà una fase di pericolosa instabilità: in un’intervista Rai [vedi Shoah, storie italiane in sitografia], don Beccari racconta che, con la collaborazione di un dipendente del comune, di un incisore e del dottor Moreali, vennero create delle carte di identità false. La situazione diviene davvero pericolosa dopo l’occupazione nazista all’indomani dell’8 settembre ’43. Don Beccari fa nascondere alcuni dei ragazzi nel vicino seminario e tra le famiglie della città. La soluzione, tuttavia, è temporanea: occorre fuggire in Svizzera. Si mette in moto la macchina delle organizzazioni ebraiche che riescono a ottenere che i ragazzi vengano accolti nel paese. I ragazzi vengono divisi in tre gruppi che riescono a raggiungere la Svizzera. Il 29 maggio 1945 i ragazzi di Villa Emma riusciranno a raggiungere la Palestina.
***
I ragazzi e i loro accompagnatori si salvarono tutti. Unica, tragica, eccezione fu Salomon. Ricoverato in sanatorio a causa della tubercolosi viene arrestato dai nazisti nel marzo del ’44: sarà internato a Fossoli, da lì partirà per Auschwitz. Anche Goffredo Pacifici, membro della DELASEM, verrà arrestato e deportato ad Auschwitz.
Anche Don Beccari, uno dei più impegnati sostenitori del progetto di Villa Emma, fu arrestato dai nazisti, tuttavia non confessò nulla riguardo la Villa e venne liberato. Nel dopoguerra tornò a impegnarsi per i giovani, anche a fianco di Don Zeno Saltini e la sua Opera dei Piccoli Apostoli [vedi scheda Mirandola]. Morì a Nonantola nel 2005.
Per il loro impegno nella vicenda di Villa Emma, lo Yad Vashem nominò “Giusto tra le Nazioni” Don Arrigo Beccari e il dottor Giuseppe Moreali.
***
Quando i giovani arrivano alla villa, l’edificio che, ricordiamo, apparteneva a una famiglia ebrea, versa in stato di abbandono. È il lavoro degli stessi ragazzi, di tutte le persone che si prendono cura di loro e degli stessi nonantolani, a renderla un luogo vivibile.
Dopo la guerra, la villa viene nuovamente abbandonata, passa di mano in mano. Oggi è una dimora privata nella quale si organizzano ricevimenti. La memoria delle azioni di Don Beccari e degli altri è lo scopo della Fondazione Villa Emma.
Spunti videoludici
Villa Emma è stata una sorta di “miracolo” di solidarietà nel contesto della Seconda guerra mondiale. Una storia straordinaria anche nel mare di memorie della Shoah. Nonostante la sua unicità, tuttavia, è una storia che, ancora oggi, fatica ad uscire dai confini regionali, pur essendo stata oggetto di adattamenti cinematografici, anche all’estero. L’affascinante villa di campagna può essere un piccolo universo chiuso, totalmente esplorabile nello spazio e nel tempo (la villa fu più volte abbandonata e poi ripresa). Un piccolo mondo perfettamente inserito nel contesto della provincia modenese, luogo di Resistenza, umana e civile, all’occupazione nazifascista.
La convivenza tra i giovani e le giovani abitanti della villa apre numerose opportunità narrative, a partire dall’approfondimento delle loro storie personali per arrivare alla stessa gestione dell’edificio e della vita quotidiana in villa.
Fonti e link
[Bibliografia]
– Indig Ithai. J, Anni in fuga. I ragazzi di Villa Emma a Nonantola, Firenze-Milano, Giunti, 2004;
– Voigt K., Cognome autore 2, N., Villa Emma : ragazzi ebrei in fuga, 1940-1945, Firenze, La Nuova Italia, 2002;
– Marescalchi M.L., Ori A.M., Nonantola e i salvati di Villa Emma : una guida per la scuola e per i visitatori, Nonantola, Quid, 2007;
– Fondazione Villa Emma, I ragazzi di Villa Emma : giovani ebrei in fuga, Luogo, Editore, Anno,
– Pederiali, G., I ragazzi di Villa Emma, Milano, Mondadori, 1989;
– Strada, A. Spini, G. Ravasio R., I ragazzi di Villa Emma, Milano, Mondadori, 2018;
[Sitografia]
Passato e Presente (trasmissione di Paolo Mieli), Rai Play
Shoah. Storie italiane (intervista a Don Arrigo Beccari), Rai Play
Portale Turismo
Fondazione Villa Emma
Villa Emma
Archivio Ministero dell’Istruzione