Villa Des Vergers

Descrizione

Villa Des Vergers è considerata la piccola Versailles del riminese. L’abitazione e i territori circostanti si estendono su un’area di circa 3.000 mq, di cui due terzi occupati da un bosco che funge da protezione al perimetro della casa e del giardino. Nella villa, costruita in stile neoclassico, convivono in armonia stili e storie diverse, testimonianza del continuo susseguirsi di nuovi padroni e architetti incaricati dei lavori. Nel giardino spiccano una grande fontana, statue, vialetti, vasche, ma anche altri edifici come l’agrumaia, la fattoria e due guardiole poste ai lati del cancello di ingresso. Un lungo viale di pini conduce dalla strada alla villa e lungo questo cammino si possono scorgere macchie d’ulivo e superfici coltivate.

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Cenni storici

La storia di Villa Des Vergers inizia nel 1600, quando l’edificio era di proprietà della nobile famiglia riminese dei marchesi Diotallevi. Nel corso dei secoli cambiò veste più volte passando da un’illustre famiglia all’altra. Nel 1843 venne poi acquistata da Marie Joseph Adolph Noël Des Vergers, da cui prese definitivamente il nome. Sotto la sua guida la villa subì diverse modifiche affidate alla direzione dei famosi architetti francesi Arthur Stanislas Diet e George Paul Chédanne. Quando l’ultimo erede dei Des Vergers morì nei primi anni ’30 del ‘900, la proprietà fu acquistata dal principe Don Mario Ruspoli, che modificò il giardino rivolgendosi al noto paesaggista Pietro Porcinai e a cui si deve la realizzazione della profonda vasca rettangolare affiancata dal Ninfeo. Dopo la Seconda guerra mondiale la villa fu acquistata e restaurata dall’industriale italoamericano Attilio Castiglioni. Alla sua morte fu rilevata e venduta al dott. Andrea Angelo Facchi nel 1994 che ne completò il restauro e la riqualificazione. La villa è oggi visitabile e sede di eventi di varia natura, soprattutto matrimoni.

Focus narrativi

Marie Joseph Adolph Noël Des Vergers, nobile di origine parigina, studioso e rinomato etruscologo, trasformò l’abitazione in un punto di riferimento per politici, intellettuali e artisti dell’epoca. Vi si trasferì con sua moglie ed entrambi si impegnarono a creare una corte vivace all’avanguardia. I suoi eredi portarono avanti questa tradizione, istituendo feste e ricevimenti e rendendo la villa a tutti gli effetti una Corte europea.

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La villa è costruita in diversi stili, ognuno dei quali riflette la personalità del proprietario che aveva commissionato i lavori, ma soprattutto quella degli architetti francesi che vollero portare anche in Italia l’eclettismo che caratterizzò la Francia di Napoleone III.

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L’architetto George Paul Chédanne è ricordato soprattutto per il progetto della Galleria Lafayette a Parigi, costruita in stile Art Nouveau.

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Nel corso della Seconda guerra mondiale, la villa fu occupata dalle truppe naziste e divenne il loro quartier generale. Nella struttura del Belvedere annesso alla villa, invece, vi si rifugiarono gli abitanti della zona.

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L’intero edificio è costruito con un orientamento perfetto sull’asse nord-sud e perciò dalla sua terrazza di gode di una vista a 360 gradi ininterrotta su tutta l’area circostante.

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Arrivati dal viale d’ingresso, colpisce subito la facciata con le sue numerose colonne in stile Neoclassico. Gli interni sono invece riccamente decorati con affreschi, stucchi e soffitti a cassettoni.

Spunti videoludici

Una maestosa villa circondata da un immenso giardino ricco di vegetazione e arte. Villa Des Vergers è stata per secoli testimone dello scorrere del tempo e dei cambiamenti storici, culturali e artistici. I suoi proprietari sono stati numerosi, ma un filo rosso ne ha seguito l’evoluzione. Da sempre, infatti, la villa è stata un luogo di ritrovo per diverse personalità e per ricevimenti, feste e banchetti. Ancora oggi è infatti utilizzata principalmente come location per matrimoni, convegni e feste. Si presenta quindi come il luogo perfetto per un’avventura grafica dal sapore ottocentesco o un walking simulator a spasso non solo nella villa ma anche tra le varie epoche storiche che l’hanno avuta come protagonista. La parentesi della Seconda guerra mondiale offre invece un ottimo spunto per raccontare un episodio di microstoria come avviene ad esempio nell’avventura rompicapo Valiant Hearts (Ubisoft Montpellier, 2014). Si potrebbe infine pensare anche a una sorta di sparatutto vissuto dagli occhi delle truppe naziste barricate nella villa o a un’avventura stealth in cui guidare gli abitanti della zona tra le stanze della villa per sfuggire ai soldati nemici.

[Sitografia]

Villa Des Vergers.it

[Scheda Film Commission]

Emilia-Romagna Film Commission

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