Villa Adriana

Descrizione

A una trentina di chilometri da Roma troviamo una delle più belle ville romane esistenti, definita anche “regina delle ville romane”, Villa Adriana. L’Imperatore non gradiva stare nella reggia del Palatino, non amava il caos di Roma, così progettò e fece costruire lui stesso questa grande abitazione. Egli volle racchiudere in un solo luogo le bellezze dell’Impero e delle sue province: la costruzione è una combinazione di architettura e arte romana, greca ed egizia. L’intero complesso misura circa 120 ettari e include busti, statue, mosaici, architetture di ogni genere e tanti altri reperti. Adriano costruì la villa con l’intenzione di creare la “città ideale” che fosse un connubio tra città e provincia. La zona fu scelta poiché si trovava in una posizione strategica, rialzata, panoramica, ricca di fonti d’acqua (due affluenti del fiume Aniene) che la rendevano facilmente difendibile. Nei secoli tutta la zona venne prima abbandonata e poi depredata per rivendere le varie statue (si ipotizza ce ne fossero più di 400) o per ricavarne materiale.

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Cenni storici

L’imperatore Adriano, che salì al trono nel 117 d.C., decise di far costruire Villa Adriana l’anno successivo. I lavori ebbero più fasi dal 118 d.C al 138 d.C., anche se alcuni studi dimostrano uno studio unitario del progetto. Adriano vi abitò probabilmente solo dal 130 d.C. fino alla sua morte, nel 138 d.C.. Dopo la sua morte purtroppo la villa venne pian piano inutilizzata. Abbiamo dei bolli lateriziv(marchi stampati sui mattoni per indicare anno e luogo di fabbricazione e spesso anche il nome del proprietario) che mostrano i segni di un restauro avvenuto nel III secolo. Dopo ciò venne abbandonata, mentre nel Medioevo divenne un terreno agricolo e vi furono le prime trafugazioni di materiale, perlopiù marmo, mosaici e decorazioni, destinate alle case di Tivoli. A metà del XV secolo venne riscoperta e l’interesse di papi, cardinali, mecenati e altri esponenti si fece subito sentire: l’obiettivo era quello di depredare il più possibile, soprattutto opere d’arte da ricollocare. Vari papi fecero fare scavi appositi. Nei secoli successivi divenne una meta amata da tutti e fu luogo di studio per comprendere meglio l’arte e l’architettura antica. Solo nel 1870 una parte venne acquistata dal Regno d’Italia; altre parti sono tutt’oggi di privati. Nel 1999 divenne patrimonio dell’UNESCO.

Focus narrativi

Publius Aelius Hadrianus, conosciuto come Adriano, fu imperatore romano dal 117 fino alla sua morte nel 138. Fu un uomo molto colto, un buon combattente ed esperto cacciatore. Era appassionato di cultura e filosofia greca, tant’è che nella sua villa fece mettere molte statue che rappresentavano dei o filosofi greci, lui stesso fu il primo imperatore con la barba, che lasciò crescere per identificarsi con i filosofi greci. Il suo obiettivo per l’impero non era quello di continuare l’espansione, perché si era reso conto che per Roma quello era il massimo che poteva raggiungere. Decise quindo di bloccare le conquiste e consolidare i confini, per creare un impero pacifico.

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La parte più conosciuta di Villa Adriana, è il “Laghetto del Canopo”, una vasca di 120 metri circondata da un lunghissimo colonnato; un tempo vi era anche un portico che purtroppo ad oggi è andato perduto. Ai bordi della vasca erano presenti molte statue, copie di marmo di originali greci. Sotto il portico avvenivano grandi feste con grandi banchetti e vari triclini venivano disposti per gli invitati. Si dice che la forma del laghetto sia una riproduzione del canale che collegava la città di Canopo ad Alessandria. Per alcuni Adriano ha scelto questa forma perché in Egitto era morto annegato il suo amante Antinoo, anche se la costruzione della vasca risale al 132, quindi antecedente al viaggio in Egitto di Adriano.

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La zona preferita dall’imperatore era il “Teatro Marittimo”, una delle prime aree a essere costruita e si pensa fosse la zona “privata” di Adriano. Una sorta di villa in miniatura a pianta circolare, che conteneva al suo interno “un’isola” circondata da un ampio colonnato. Per raggiungere quest’ultima parte era necessario abbassare un piccolo ponte levatoio. Si dice inoltre che l’imperatore passasse il suo tempo all’interno di questa zona studiando e ripensando ai discorsi fatti con i filosofi a cui scriveva e componeva versi. Nonostante questa parte della villa fosse relativamente piccola, era a tutti gli effetti una domus in miniatura.

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Purtroppo ad oggi sono visibili solo 40 ettari su 120, ciò però non sminuisce l’imponenza e la bellezza di tutta la villa, che mantiene ancora parte del suo aspetto originario. La maggior parte delle aree è stata voluta da Adriano in persona, il quale si rifece a numerosi monumenti che visitò nell’impero e nelle sue province. Tra questi possiamo trovare: il Vestibolo, il Pecile, le Grandi e Piccole Terme, il Teatro greco, la Biblioteca Greca e quella Latina, senza dimenticare le due precedenti nominate poc’anzi. La villa in generale era composta da quattro nuclei principali: gli edifici di rappresentanza e termali, il Palazzo imperiale, la residenza estiva e la zona monumentale.

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Una cosa che forse tutti non sanno, è che sotto Villa Adriana si estendono delle gallerie sotterranee, che servivano alla servitù e agli schiavi per spostarsi da una zona all’altra senza essere visti o per alimentare gli impianti di riscaldamento. Inoltre vi era un’altra via, sempre collegata ai passaggi per la servitù, detta Grande Trapezio per la sua forma. Questo tunnel, lungo più di 4 chilometri, è una grande via carrabile sotterranea, serviva per portare gli approvvigionamenti a Villa Adriana con dei carri. Una grande particolarità, oltre alla grande abilità architettonica, è che in alcuni di questi cunicoli sono stati trovati dei canali di scolo che permettevano all’acqua di defluire per evitare allagamenti.

Spunti videoludici

La storia, l’architettura, l’arte e le particolarità di questa grande villa contribuiscono a renderla piena di spunti per la realizzazione di videogiochi. Anche solo la mappa della villa può essere utilizzata all’interno di un mondo fantastico, data la sua larga estensione, circa 120 ettari, e la complessità delle sue costruzioni. Si può riprendere la storia dell’imperatore Adriano, uomo colto e saggio, ottimo combattente che riuscì a comprendere i bisogni di un impero ormai giunto alla sua massima espansione, che si impegnò a consolidare i confini per creare le basi per una civiltà pacifica.

[Sitografia]

Tivoli Villa d’Este
Archeostorie
Unesco
Visit Tivoli
Art Bonus
Sotterranei di Roma
Tibursuperbum

[Scheda Film Commission]

Lazio Film Commission

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