Val d’Aveto

Descrizione

La Val d’Aveto è una zona naturale che si estende tra l’Emilia-Romagna e la Liguria, con ampie zone collocate all’interno di riserve naturali. I paesaggi di cui è caratterizzata ne fanno un gioiello della regione, caratterizzato dall’omonimo fiume e dalla sua popolazione di trote, dai luoghi incontaminati, da vari sentieri escursionistici e da piccoli laghi dal carattere misterioso.
Per molto tempo la zona è stata sotto il dominio dei Doria e della Repubblica di Genova, particolare attestato dalle diverse varietà dialettali locali che si intersecano tra ligure ed emiliano. Della parte emiliana della Val d’Aveto fanno parte i comuni di Ferriere, Cerignale e Corte Brugnatella. Tali paesaggi hanno avuto una storia fortemente collegata allo sviluppo dell’Abbazia di San Colombano della vicina Bobbio e al successivo sfruttamento dei giacimenti minerari della vicina Ferriere. Tra le sue particolarità, vi sono leggende che la riguardano a metà tra mistero e realtà, ma anche importanti eventi con protagonisti i partigiani della Resistenza, che ne hanno fatto un rifugio inarrivabile per le truppe naziste.

Location

Get directions

Cenni storici

La storia della valle è strettamente legata con il popolo dei Liguri (Iluati e Veleiati) che furono sconfitti dai romani con non poche difficoltà, a causa della conformazione aspra e di difficile attraversamento del territorio.
Nei secoli immediatamente successivi alla caduta dell’Impero Romano, la zona entrò nell’influenza della vicina abbazia di San Colombano a Bobbio, uno dei centri culturali ed economici più importanti del periodo. Si sviluppò in questo periodo un importante via commerciale che conduceva ai Paesi europei, verso nord: il numero dei commercianti che percorrevano tali sentieri fu sempre più numeroso, soprattutto per i mulattieri che trasportavano prodotti alimentari e per i mercanti tessili toscani. Nel Basso Medioevo il territorio venne inglobato per un periodo dalla famiglia Malaspina e poi dai potenti genovesi Doria, perdurando sotto la loro guida.
Durante la Seconda guerra mondiale la valle ebbe un ruolo decisivo in qualità di rifugio per la i partigiani della Resistenza.

Focus narrativi

Nei pressi di Salsominore è presente la prima riserva dell’Aveto in cui è possibile trovare esemplari di trote fario. Nella zona la pesca è regolamentata e si suddivide in permessi di tipologie differenti, oltre che orari prestabiliti e modalità. Nei dintorni si gode di un ambiente incontaminato, in cui le acque del fiume scorrono veloci attorno ai massi che vi affiorano. Sono inoltre presenti diversi sentieri escursionistici e percorsi CAI.

***

La natura del luogo è stato spesso elogiata per la sua biodiversità. Esemplari di flora e fauna diversificati hanno da sempre avviato azioni per tutelare il luogo. Persino sin dai tempi antichi, i Liguri consideravano la foresta e i monti attorno come dei luoghi sacri, instaurando un rapporto simbiotico con gli elementi naturali. Inoltre la vegetazione e gli animali del luogo sono arricchiti dalla compresenza di alcuni laghi. La conformazione paesaggistica della valle ha consentito anche di configurarsi come rifugio da parte dei partigiani della Resistenza italiana, che approfittarono degli impervi valichi e della fitta vegetazione per nascondersi dalle truppe tedesche, i quali non riuscirono ad arrivare con facilità in questo fortino naturale.

***

Una storia diffusa in tutta la valle, racconta che Ernest Hemingway, durante un soggiorno in Italia, sia passato dalla val d’Aveto per andare a pesca. Ad oggi non è ancora chiaro distinguere tra storia e leggenda e accertarsi a tutti gli effetti delle veridicità delle testimonianze, ma i particolari rendono la storia sicuramente affascinante. Si narra infatti che un certo dottor Callegari di Varzi e la moglie accompagnarono lo scrittore americano sul fiume per un’abbondante pesca. La testimonianza ricorda che vi arrivarono dopo una guida particolarmente irruenta e avventurosa a bordo della jeep; fecero poi tappa a Salsominore, in un’osteria dove Hemingway fu ricordato come ottimo bevitore di vino bianco, tra racconti sulla guerra civile in Spagna e sulla lotta partigiana.

***

Tra i comuni della valle rientra Ferriere. La storia di questo luogo è legata alle miniere di ferro, sin dai tempi dei romani. La vera fortuna del paese fu soprattutto la presenza, nelle vicinanze, di una grande foresta e un consistente approvvigionamento idrico, che costituivano il principale “carburante” della macchina mineraria (fucine, forni, mulini). Nel 1500 i Farnese sfruttarono gli impianti per la produzione di armi e munizioni, ma nel 1600 la zona cadde in rovina, a causa della peste e del danneggiamento degli impianti da parte delle truppe spagnole. Da quel momento in poi le miniere e le attività estrattive attraversarono una parabola discendente (dai Borbone a Napoleone), fino a un vasto spopolamento nel 1900.

***

Dopo aver percorso una ombrosa faggeta è possibile raggiungere una distesa d’acqua non indifferente, il cosiddetto Lago Nero. Qui è diffusa una leggenda che vede protagonista un antico scontro tra San Colombano e il diavolo. Si racconta che il Santo, famoso per aver fondato una regola monastica alla base di diversi monasteri, tra cui quello di l’Abbazia di Bobbio, abbia ingaggiato una lotta all’ultimo sangue con il diavolo che, uscitone sconfitto, precipitò dal Monte Nero nelle acque del lago, non riemergendone più.

Spunti videoludici

La natura e il suo colpo d’occhio possono essere trasposti in itinerari videoludici di molti generi. Tra gli spunti, è interessante quello che riguarda l’esperienza di Hemingway e la pesca delle trote; proprio su quest’ultima attività inoltre sarebbe possibile impostare un gioco sportivo di fishing, concentrandosi sulla valorizzazione del paesaggio circostante tramite fedeli riproduzioni.

La storia di Ferriere sembra inoltre un microcosmo degno d’attenzione per l’ambientazione di una visual novel o un altro genere che metta in evidenza il lato narrativo.

[Bibliografia]

– Capecchi F., Parodi A., Vette e sentieri in Val d’Aveto e valli circostanti, Genova, Parodi editore, 2010

[Sitografia]

Val d’Aveto.net
Una montagna di accoglienza
Acremar

[Scheda Film Commission]

Emilia-Romagna Film Commission

Contact Listing Owner