Trieste

Descrizione

Trieste, capoluogo del Friuli-Venezia Giulia, rappresenta da sempre uno snodo centrale e una porta all’oriente. Affacciata sul golfo omonimo, Trieste si trova al confine con la Slovenia e l’Istria. Per via della sua posizione strategica, è stata a lungo terra di dominazione, da quella romana a quella asburgica, e di contesa durante la Prima e la Seconda guerra mondiale. Trieste è una città profondamente mitteleuropea dove convivono tedeschi, sloveni, latinoamericani che contribuiscono ad arricchire la città di lingue, usi, costumi, tradizioni e religioni come dimostrato dalla presenza della Sinagoga e del Tempio Serbo-Ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione. La sua via di accesso più importante è il porto, primo per traffico di merci in Italia, ricco di collegamenti con la Turchia e il resto dell’Europa. La città è bagnata dall’Adriatico e presenta una struttura che la rende simile a Venezia, come si può notare dal Canal Grande di Trieste situato nel quartiere chiamato Borgo Teresiano, che deve il nome all’imperatrice Maria Teresa D’Austria, e dal Molo Audace antico punto di attracco delle navi mercantili.

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Cenni storici

Di origini antiche, antecedenti all’epoca romana, Trieste fu abitata da Istriani, Illiri, Carsi. Durante la dominazione romana le fu attribuito il nome di Tergeste, fu cinta da mura e vennero costruiti il Foro e il Teatro di cui è possibile tutt’ora ammirare i resti sul colle San Giusto. Nel 1382 venne annessa all’Impero Asburgico di Leopoldo III dando inizio, in questo modo, alla lunga dominazione asburgica del capoluogo. La data che segnò il cambiamento della città è il 1719 quando Carlo V d’Austria trasformò Trieste da un piccolo villaggio al porto Franco dell’impero, ma fu durante l’epoca teresiana che la città raggiunse il suo splendore diventando cosmopolita. Maria Teresa, infatti, istituì la Borsa mercantile, migliorò le condizioni igienico-sanitarie e rese la città una meta appetibile per i territori circostanti, innescando una notevole crescita demografica che produsse l’espansione urbanistica della città. La storia di Trieste è tristemente legata all’Irredentismo. In quel periodo, a causa di una centralizzazione del potere da parte degli Asburgo, si iniziò a diffondere un sentimento di forte italianità che rese il territorio luogo di battaglie tra i filoasburgici, per lo più slavi, e i giovani italiani che combattevano per l’annessione di Trieste al Regno d’Italia. Alla fine della Prima guerra mondiale, Trieste venne annessa all’Italia col Trattato di Rapallo del 1920-1921. Tuttavia, durante la Seconda guerra mondiale, nella città attecchì l’ideologia fascista che si mostrò particolarmente ostile e repressiva nei confronti degli slavi e dei croati che abitavano il territorio. La città fu bombardata nel 1944 e nel 1945 si verificò la famosa questione triestina ovvero la contesa sulla regione friulana, tra gli italiani e i partigiani jugoslavi guidati dal comandante Tito. Quest’ultimo occupò la città, unendola alla nascente Federazione Jugoslava, suscitando l’opposizione dei partigiani triestini che combatterono una nuova sanguinosa battaglia per la libertà di Trieste. Fu solo nel 1945 con gli Accordi di Belgrado che l’esercito di Tito fu espulso. Trieste venne divisa, quindi, in due zone, una venne ceduta agli anglo-americani e l’altra agli Jugoslavi, fino al 1954 quando venne restituita all’Italia con il Memorandum di Londra.

Focus narrativi

Durante il periodo di splendore asburgico, la città fiorì dal punto di vista artistico, letterario, musicale e culturale tanto che si arricchì di caffè letterari, ovvero caffè storici tutt’ora presenti nella città, dove si incontravano intellettuali dell’epoca. Durante il Novecento, il cosmopolitismo di Trieste attirò e affascinò vari intellettuali, tra i quali spicca, l’irlandese James Joyce che qui trascorse sedici anni svolgendo varie professioni, fra le quali insegnante, traduttore e giornalista; nel capoluogo friulano pubblicò, tra le altre, la sua opera Dubliners, in italiano Gente di Dublino. Altre personalità legate alla città di Trieste sono i triestini Umberto Saba e Italo Svevo, quest’ultimo amico di James Joyce. Saba dedicò una poesia alla città intitolata Trieste e inaugurò la libreria di libri antichi, tutt’ora presente in città, e gestita dal figlio del socio dell’autore triestino. Anche la vita di Gabriele D’Annunzio è legata a Trieste, ma in particolare al territorio croato di Fiume. Nel periodo 1919-1920 si verificò l’impresa di Fiume ovvero l’occupazione della cittadina contesa tra Italia e Serbi, Croati e Slavi da parte di una spedizione di nazionalisti italiani, tra i quali D’Annunzio. L’omaggio dei triestini per questi autori è tangibile nelle statue, raffiguranti Saba, Joyce, Svevo e D’Annunzio, disseminate nel centro storico di Trieste recanti una targa che spiega il legame della città con questi intellettuali.

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Trieste è nota per la Barcolana, una regata velica internazionale, che si tiene ogni anno dal 1969 nel Golfo di Trieste, la seconda domenica di ottobre. Nel corso degli anni si è espansa fino a entrare, nel 1918, nel Guinness dei Primati come la regata con più imbarcazioni partecipanti al mondo. La particolarità della Barcolana è legata in primis al territorio carsico di Trieste e poi alla possibilità per semplici appassionati e professionisti di gareggiare fianco a fianco. La Barcolana è un evento che coinvolge tutta la città e attira numerosi visitatori. Infatti, la manifestazione è arricchita da altri eventi che intrattengono turisti e appassionati, come le regate riservate ai giovanissimi, regate che si svolgono in notturna, la Barcolana Nuota ovvero la gara di nuoto di fondo e il villaggio Barcolana, ovvero stand enogastronomici e spazi per gli sponsor tecnici allestiti nella piazza principale, Piazza Unità d’Italia. La fama dell’evento ha attirato negli anni, personalità di spicco, tra le quali Deborah Compagnoni, Massimo D’Alema e Andrea Lo Cicero.

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Quando si parla di Trieste non si può non menzionare la bora, elemento distintivo della città. La bora è un vento discontinuo che soffia a raffiche, in dialetto triestino refoli, soprattutto nel periodo invernale da nord/nord-est e capace di raggiungere la velocità di 160 km/h. Il nome viene dal greco Borea, personificazione mitologica del vento, e si divide in bora scura, molto più violenta, e bora chiara accompagnata da tempo caldo, secco e soleggiato. È un vento in grado di modificare e condizionare la vita e le abitudini dei triestini. Nei giorni in cui soffia la bora è consigliato rimanere in casa. Il rapporto dei triestini con la bora è di amore e odio: da un lato rappresenta la forza della natura, la sfida, il brivido; dall’altro una minaccia. L’importanza di questo elemento naturale è confermata dal Museo della Bora e del Vento, inaugurato nel 2004, dove è possibile scoprire una collezione di venti, ma anche fotografie, documenti, articoli di giornale, libri, materiale audiovisivo dedicati alla bora.

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Il luogo più conosciuto e visitato di Trieste è indubbiamente il Castello di Miramare. Fu costruito tra il 1856 e il 1860 dall’architetto viennese Carl Junker nella località di Miramare, a pochi chilometri dal centro di Trieste, per essere usato come dimora di Massimiliano d’Asburgo-Lorena e della moglie Carlotta del Belgio. Successivamente divenne la dimora del duca Amedeo D’Aosta. Il nome Miramare proviene dallo spagnolo mirar el mar e venne scelto da Massimiliano stesso per via della posizione del castello a picco sul mare, che lo rendeva simile ai castelli spagnoli affacciati sull’Oceano Atlantico. Il castello, realizzato in pietra bianca d’Istria, oggi è un vero e proprio museo dove è possibile visitare le stanze di Massimiliano d’Asburgo con gli arredi originali e le stanze di Amedeo d’Aosta che, durante il periodo di permanenza a Miramare durato circa sette anni, ammodernò l’arredamento inserendo, per esempio, le croci sabaude. Il castello è circondato esternamente da un parco e qui si trovano anche le serre di Massimiliano, destinate alla coltivazione di piante e sperimentazioni botaniche, e il Castelletto dove visse la coppia arciducale durante i lavori di costruzione del Castello. Al Castello di Miramare è legata una sfortunata leggenda secondo la quale chi vi trascorre una notte è destinato a morire prematuramente in terra straniera. Questa maledizione è alimentata dal destino dei suoi tre principali abitanti: Massimiliano d’Asburgo venne fucilato in Messico nel 1867, la consorte Carlotta per disperazione si suicidò nel Castelletto dopo aver perso il senno, mentre Amedeo D’Aosta morì in un campo di prigionia a Nairobi.

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La Piazza principale di Trieste è Piazza Unità d’Italia, la più grande piazza d’Europa su mare. Costruita nel periodo asburgico, è affacciata sul golfo di Trieste e gode di una vista a perdita d’occhio sul Molo Audace. Nella piazza si trovano il palazzo del governo in stile liberty, quello delle assicurazioni generali e del Lloyd triestino, nota compagnia di navigazione, Palazzo Stratti che ospita al piano terra il caffè degli Specchi, uno dei più storici della città, Palazzo Modello decorato con motivi floreali, infine i più moderni palazzi del Municipio e della Regione. In Piazza Unità si trova la colonna dedicata all’imperatore Carlo VI e la Fontana dei Quattro Continenti per dimostrare l’importanza della città nel passato. Nella piazza sono presenti delle luci blu che hanno la doppia funzione di rendere l’atmosfera notturna più suggestiva e di mostrare l’esatta posizione dell’antico mandracchio, lo specchio d’acqua usato per gli ormeggi. La piazza è storicamente nota come il luogo nel quale Benito Mussolini annunciò il promulgamento delle Leggi Razziali nel 1938.
Il Teatro più importante della città è il Teatro Verdi. Il compositore parmigiano compose per questo teatro Il Corsaro e Stiffelio. Ogni anno, inoltre, presso il Teatro Verdi si svolge il festival internazionale dell’Operetta.
Per quanto riguarda i musei, il principale è il Museo Revoltella, galleria d’arte moderna fondata dal barone Revoltella nel 1872, dove è possibile visitare opere di Hayez, De Nittis, de Chirico, Morandi, Fontana e altri artisti.

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Il punto panoramico più alto della città è il colle San Giusto che rappresenta l’antico centro storico della città e da cui si può godere di una vista sul faro della città. Qui è possibile ammirare i resti romani dell’antica Tergeste, letteralmente Ter che significato mercato e Este ovvero città; il foro; i Propilei che costituivano la base di quella che oggi è la Cattedrale Basilica di San Giusto ovvero il più importante edificio religioso di Trieste. Costruita nel 1300 è dedicata al martire e patrono della città San Giusto. A San Giusto è dedicato anche il Castello di San Giusto, una fortezza-museo, voluto dagli austriaci e costruito sulle rovine del castelletto veneziano del XVI secolo.
Sul colle San Giusto, inoltre, si trova il Parco delle Rimembranze, ovvero un’area verde in cui sono presenti delle pietre carsiche recanti i nomi dei triestini morti nelle due guerre mondiali e i reparti di appartenenza. Il colle si può raggiungere dalla Scalinata dei Giganti da cui si può vedere la fontana a forma di obelisco inaugurata in occasione dell’arrivo di Mussolini in città nel 1938.

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In campo sportivo Trieste è divenuta famosa per la gara automobilistica Trieste-Opicina, quartiere triestino situato sul Carso, che si svolse dal 1911 al 1971. La Trieste-Opicina o Monza in Salita nacque durante la Belle Époque, per volere di alcuni illustri personalità locali, con l’obiettivo di esaltare la velocità e l’automobilismo. Durante il Novecento godeva di enorme fama per via delle grandi velocità raggiunte nel percorso. Interrotta durante la prima e la Seconda guerra mondiale, ottenne il massimo della visibilità con la vittoria di Tazio Nuvolari, nel 1930, alla guida della Ferrari. Fu la prima vittoria in assoluto per la scuderia modenese in una competizione automobilistica. Negli anni successivi parteciparono grandi campioni e scuderie nazionali e internazionali, ma nel 1971 fu definitivamente interrotta per via delle estreme velocità raggiunte dai veicoli che rendevano pericolosa la manifestazione.
Sulla stessa tratta, Trieste-Opicina, è presente la linea tranviaria che funge da collegamento e da attrazione turistica cittadina.

Spunti videoludici

La città di Trieste offre tantissimo materiale per lo sviluppo videoludico, sia da un punto di vista storico che sportivo. La zona è stata nel tempo contesa da diversi schieramenti e durante il periodo delle guerre mondiali troviamo il massimo periodo di tensioni sul territorio, principalmente tra Triestini e Jugoslavi. A partire da questi avvenimenti si può sicuramente pensare a un titolo storico, ispirandosi alle violente battaglie avvenute a Trieste e soprattutto alla posizione di confine che ricopre ancora oggi la città, essendo una vera e propria porta verso l’oriente. Allo stesso tempo eventi come la Barcolana e la competizione Trieste-Opicina possono essere un ottimo spunto per la creazione di titoli di competizioni nautiche o automobilistiche. Infine, trattandosi di una vasta città sul mare, si potrebbe re-immaginare Trieste in epoca piratesca, con tanto di fortezza grazie alla presenza del meraviglioso Castello di Miramare, i suoi giardini e la sferzata della bora.

[Bibliografia]

– Cattaruzza, M., L’Italia e il Confine Orientale, Bologna, Il Mulino, 2007;
– Gombač, B., Atlante storico dell’Adriatico orientale, Pontedera, Bandecchi & Vivaldi, 2007;
– Silvestri, C., Dalla Redenzione al Fascismo. Trieste 1918-1922, Udine, Del Bianco Editore, 1966.

[Sitografia]

Comune di Trieste
Sito ufficiale Barcolana

[Scheda Film Commission]

Friuli-Venezia Giulia Film Commission

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