Descrizione
Il comune di Tocco Caudio è situato a est del Monte Taburno, che gli fa da corona naturale. Si pensa che la prima parte del nome derivi dalla parola osco-sannita Touto, ovvero città. La seconda parte del nome fu aggiunta dopo la costituzione del regno d’Italia per distinguerlo da Tocco degli Abruzzi e si riferisce alla città di Caudium, situata nella zona dell’attuale Arpaia. Tocco Caudio è un comune antichissimo devastato da oltre mezzo secolo di terremoti, che lo hanno reso oggi un borgo fantasma.
Cenni storici
Secondo gli scritti di Plutarco, Tocco fu la “metropoli” dei Sanniti dove, secondo anche Strabone, Solino e Giovio, questi solevano riunirsi per i consigli di guerra. Molte delle testimonianze storiche della città andarono perdute visti i numerosi terremoti che l’hanno devastata nel corso dei secoli. Il colpo definitivo arrivo nel 1456 quando l’intera città fu rasa al suolo da un devastante terremoto.
Questo evento oscurò il prestigio della città che si trasformò in un umile casale chiamato Tocco di Vitulano. La tenuta di Tocco fu la casa di diversi nobili fino al 1864 e alla costituzione del Regno d’Italia. Il terremoto del 1980 colpì con rinnovata durezza il paese che venne definitivamente abbandonato e ricostruito in località Friuni. Il vecchio paese prese così il nome di Tocco Vecchio.
Focus narrativi
Un antico guardiano di roccia calcarea si erge nei pressi della città. Si tratta della Pietra di Tocco, un gigantesco masso utilizzato in epoca antica come punto di avvistamento. Sulla sua sommità sono visibili i resti di una muraglia appartenente a un castello di epoca angioina. Alla base della grande roccia, sullo spigolo sinistro, si può trovare una pietra scolpita che raffigura un bucranio (testa di vitello) di tarda epoca romana.
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L’antico Tocco è ora un complesso medievale abbandonato e restituito alla natura. Per visitarlo bisogna lasciarsi la modernità alle spalle e proseguire a piedi lungo una stradina che porta sulla sommità del costone di roccia su cui si erge questa vera cittadina fantasma.
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La storia di Tocco è quasi interamente sepolta dal tempo e dalle macerie ma una volta superato il cancello d’ingresso è ancora possibile vedere i resti della chiesa di S. Vincenzo e della cappella settecentesca del SS. Corpo di Cristo. Arrivando nella piazza centrale, tra rampicanti e rovine, si raggiunge il centro storico di Tocco, risalente all’epoca longobarda, che nel medioevo era il centro più importante della Valle Vitulanese a cui dava il nome.
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Tra le macerie è possibile ritrovare anche i resti del “Castrum Tocci”, la fortezza inespugnabile che spinse Ruggero il Normanno ad un lunghissimo assedio prima di riuscire a prendere la città nel 1138.
Spunti videoludici
Un passato nascosto sotto le macerie del tempo e stretto nell’amorevole abbraccio della natura. La parte vecchia di Tocco Caudio è un medioevo abbandonato, una sconfinata desolazione colma però di misteri e segreti. L’ispirazione corre veloce tra i paesaggi e le pietre di Tocco, dove non si rimarrebbe stupiti a vedere creature leggendarie sbucare dalla roccia stessa. L’esplorazione è un elemento fondamentale in una location del genere e sarebbe perfetto per ambientare un puzzle game con oggetti nascosti.
L’elevata attività sismica della zona, che ha fatto scappare gli abitanti, potrebbe invece avere un certo fascino: sono infatti diversi i videogiochi che prendono il via proprio da eventi catastrofici in cui i sopravvissuti, intrappolati nel luogo della calamità, ne scoprono i misteri mentre il sisma li cambia dentro e modifica lo scenario che hanno intorno.