Descrizione
Terra del Sole è una splendida cittadella rinascimentale a pochi chilometri da Forlì nata per volontà di Cosimo I De’ Medici, quando questi territori facevano parte del Granducato di Toscana e questa parte di Romagna era nota come Romagna toscana; concepita come “città-fortezza” per presidiare il confine con lo Stato Pontificio, è cinta da mura alte 13 metri perfettamente conservate che si sviluppano su una pianta rettangolare per più di due chilometri, ai cui angoli si trovano quattro alti bastioni difensivi.
Considerata, come Palmanova o Sabbioneta, una “città ideale” nella concezione rinascimentale, l’insediamento entro il perimetro delle mura si sviluppa attorno alla vasta Piazza d’Armi dove si affacciano edifici monumentali: la chiesa di Santa Reparata, il palazzo dei Commissari o del Pretorio, quello dei Provveditori, quello della Cancelleria ed altri palazzi padronali; la Piazza d’Armi è poi attraversata dalla strada principale che taglia Terra del Sole in direzione nord-sud e congiunge le due porte della città, Porta Romana verso Forlì e quindi verso l’allora Stato Pontificio, e Porta Fiorentina verso Firenze, difese rispettivamente dal Castello del Governatore e dal Castello del Capitano delle Artiglierie. L’abitato è suddiviso in due borghi maggiori, Romano e Fiorentino in prossimità delle relative porte, e quattro borghi minori destinati a servizi e residenze.
Cenni storici
Della cittadina di Terra del Sole conosciamo con precisione il giorno di fondazione: l’8 dicembre 1564, festa dell’Immacolata Concezione quando, dopo la messa solenne e una processione, venne posata la prima pietra; Cosimo I De’ Medici (1519-1574), che volle la costruzione di Terra del Sole, purtroppo però non riuscì a vederne completamente conclusa la costruzione in quanto morì prima. Nel 1579, anche se i cantieri non erano ancora terminati, gran parte degli edifici più importanti (mura, porte, castelli, palazzo dei Commissari e quello dei Provveditori) erano completati e Terra del Sole venne stabilita come capoluogo della Romagna toscana divenendone il centro amministrativo e giudiziario.
Nel 1772 la fortezza venne disarmata e nel 1776 con la riforma leopoldina del granduca di Toscana Pietro Leopoldo, Terra del Sole, pur continuando a far parte del territorio di Firenze, non fu più capoluogo della provincia che anzi venne abolita; successivamente nel 1784 il tribunale venne spostato a Rocca San Casciano e nel 1848 anche le altre funzioni giuridico-amministrative ancora rimaste passarono a Rocca San Casciano.
Terra del Sole e tutta la Romagna toscana rimasero amministrativamente appartenenti alla Toscana fino al 1923 quando entrarono a far parte dell’Emilia-Romagna.
Focus narrativi
L’origine del nome Terra del Sole deriverebbe da un fenomeno meteorologico che, come raccontano le cronache locali del tempo, avvenne il giorno della fondazione della cittadina, il giorno dell’Immacolata del 1564. Terminata la messa solenne e mentre stava per iniziare la processione verso il luogo di posa della prima pietra, dopo giorni di fitta nebbia il cielo di aprì e il sole illuminò il luogo su cui sarebbe sorta la città.
A parte questo episodio, che dona un’aura di leggenda alla fondazione di Terra del Sole, l’etimologia del nome deriverebbe dalla volontà rinascimentale di costruire la città ideale.
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Come detto, Terra del Sole per diversi anni è stato il capoluogo amministrativo della Romagna Toscana, quel territorio oltre lo spartiacque appenninico e quindi geograficamente ma anche culturalmente e linguisticamente romagnola, ma storicamente governata da Firenze. Tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV secolo infatti Firenze progressivamente scavalca il crinale tosco-romagnolo e tra conquiste militari, acquisti e matrimoni estende il suo controllo su diversi comuni romagnoli. Seguendo le sorti del Granducato di Toscana la Romagna toscana, con l’unità d’Italia, entrò a far parte della provincia di Firenze fino al 1923 quando divennero territori della provincia di Forlì.
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Nel Palazzo dei Commissari, che era sede del tribunale di prima istanza per tutta la Romagna toscana, sono conservate nove celle: sette “secrete”, per quelli accusati di reati gravi e due “pubbliche”, per i reati più lievi. Le secrete, tutti ambienti molto piccoli (circa 15 m2), umidi, con volte a botte e piccole finestre a bocca di lupo con doppia inferriata, presentano numerosissime iscrizioni con nomi, tacche per la conta dei giorni e decorazioni fatte col fumo di candele lasciate dai carcerati che si sono susseguiti negli anni. Particolari sono la secrete dette “l’inferno” e “il paradiso”: nella prima, completamente buia, destinata al carcere di rigore e per gli interrogatori più duri si può leggere la scritta enigmatica “dire la verità detta non volevano la dicessi”; nella seconda, forse la più suggestiva di tutte, si conserva disegnato il panorama di una città di mare sul quale si può leggere la scritta “ricorda”: si potrebbe trattare di Livorno dove venivano inviati i condannati alle galee, coloro cioè costretti a remare a vita sulle galee del Granducato.
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Terra del Sole, come tutti i borghi medievali che si rispettino, avrebbe il suo fantasma: la leggenda narra di un nobile soldato di nome Astolfo di guardia a Porta Fiorentina che si era innamorato perdutamente di un’ancella a servizio nel vicino Castello del Capitano delle Artiglierie; Astolfo venne però ucciso durante un turno di guardia da un amico armigero divorato dalla gelosia verso la stessa bellissima donna che però non ricambiò mai l’amore dell’assassino rimanendo fedele per sempre ad Astolfo. Si dice che da allora Astolfo continui ancora a cercare la sua amata per le stanze del castelle.
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A fine estate la cittadina è animata dall’evento culturale più importante dell’anno: il Palio di Santa Reparata, una sfida tra i due borghi di Terra del Sole per aggiudicarsi l’ambito palio, un drappo raffigurante Santa Reparata, patrona della cittadina, dipinto ogni anno da artisti diversi.
Le quattro giornate del Palio, durante le quali si susseguono spettacoli di musica e fuochi d’artificio, rievocazioni storiche, esibizioni di sbandieratori, duelli in arme e cene propiziatorie, terminano con la disfida vera e propria tra il Borgo Romano e quello Fiorentino.
Dopo il corteo storico con oltre 300 figuranti in costumi rinascimentali, preparati negli anni dalle sarte locali, che sfilano dai rispettivi Castelli, in Piazza d’Armi sette contradaioli per squadra si sfidano in una gara di tiro alla balestra antica da banco cercando di centrare il bersaglio posto a 36 metri di distanza.
Spunti videoludici
Concepita come cittadella rinascimentale, con la sua perfetta geometria e autosufficienza, anche Terra del Sole si presta a fornire un mondo di gioco perfettamente circoscritto, con sezioni puntualmente specializzate (carceri, armerie, residenze, castelli, piazza, … e relativi ruoli narrativi). La caratterizzazione medievale-rinascimentale connota la narrazione e le meccaniche videoludiche, e si potrebbe facilmente pensare a un titolo gestionale alla Age of Empires.
Nello specifico di Terra del Sole, interessante è l’ambiente storico in cui la cittadella è sorta, con particolare riferimento alla Firenze dei Medici, della cui storia famigliare la cittadella potrebbe fornire l’esito di estensione politica verso la Romagna.
Fonti e link
[Bibliografia]
– Donatini, E., La Romagna Toscana. Arte e Storia, Forlì, Camera di Commercio di Forlì, 1992;
– Donatini, E., Terra del Sole la città ideale, Forlì, Grafiche Leonardo Editore, 1998;
– Zangheri, L., “Strutture militari nella Romagna Toscana e il modello per Terra del Sole”, Studi Romagnoli, XXXII, pp. 201-212;
– “C’è ma non si vede”, Bell’Italia – Emilia Romagna, Volume 14, ottobre 1997, pp. 80-83
[Sitografia]
Pro Loco Terra del Sole
Castelli Emilia-Romagna
[Scheda Film Commission]
Emilia-Romagna Film Commission, piazza d’armi
Emilia-Romagna Film Commission, bastione
Emilia-Romagna Film Commission, borgo romano
Emilia-Romagna Film Commission, castello del capitano