Descrizione
Lo Sferisterio di Macerata è uno dei teatri all’aperto più belli d’Italia. Realizzato per donare alla città un ornamento, una nuova struttura per il pubblico, inizialmente fu utilizzato per il gioco del pallone col bracciale, successivamente fu convertito a teatro, ruolo che mantiene tutt’ora. Questo teatro era in grado, con delle tribune mobili, di ospitare fino a 10000 spettatori che guardavano le partite di pallone col bracciale, mentre oggi può ospitare circa 2500 persone, 3000 se includiamo anche la balconata. Nonostante non sia nato per essere un teatro, questo spazio è dotato di un’acustica notevole, apprezzata dai migliori cantanti lirici e direttori d’orchestra. Un aspetto che venne notato solo nel 1914, quando alcuni maceratesi si recarono all’Arena di Verona per assistere a uno spettacolo e una volta tornati vollero testare anche l’acustica dello Sferisterio. Da lì a poco il suo utilizzo principale non sarebbe più stato quello di campo da gioco, ma di teatro. La prima opera a essere messa in scena fu l’Aida di Giuseppe Verdi.
Cenni storici
La progettazione dello Sferisterio ebbe inizio il 9 maggio 1819, giorno in cui la congregazione Pallonaria “il Circo” annunciò un concorso per scegliere chi avrebbe preso le redini per l’ideazione e realizzazione del teatro. Inizialmente l’incarico fu affidato all’ingegnere Salvatore Innocenzi, il quale iniziò i lavori nel 1820 ma presto li abbandonò per tre anni, dopo i quali il compito di finire l’opera fu affidato all’architetto Ireneo Aleandri, il quale modificò il progetto e lo completò inaugurando il complesso con una grande festa nel 1829. Come già detto inizialmente fu utilizzato per le partite del pallone col bracciale, ma non fu questo il suo unico utilizzo. Venne infatti utilizzato anche per spettacoli circensi, per poi, nel 1921, diventare quasi ed esclusivamente un teatro, anche perché in quegli anni il pallone col bracciale non destava più lo stesso interesse come una volta.
Focus narrativi
Bisogna partire chiarendo cosa sia uno sferisterio, poiché questo non è solo il nome del teatro di Macerata ma è il nome proprio dell’impianto sportivo in cui si praticavano le varie specialità del gioco del pallone. Lo sferisterio (dal latino) o sferodromo (dal greco) è un campo da gioco rettangolare, largo 16 metri e lungo 86 metri, per quanto riguarda il pallone col bracciale, mentre 18 metri per 90 metri nel caso della pallapugno. Uno dei lati lunghi del campo è delimitato da un muro d’appoggio per il rimbalzo della palla. Questo tipo di campo risale ai tempi dei greci e dei romani, ma non solo: ne sono stati trovati anche molti in Mesoamerica in città precolombiane.
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Il pallone col bracciale è uno sport di squadra che fu molto famoso in Italia fino agli anni Venti circa. I migliori giocatori dell’epoca erano anche tra le persone più ricche del mondo, a livello dei toreri spagnoli e dei lottatori di sumo giapponesi. Questa disciplina prese piede in Italia a partire dal XVI secolo ed è stato lo sport principale per secoli, fino a diventare sport nazionale ai tempi dell’Unità d’Italia, unificando nord e sud. Si gioca in due squadre da tre giocatori ognuno dei quali indossa un bracciale che va a coprire anche tutta la mano, e con questo dovranno colpire la palla. Il gioco è simile a quello del tennis, infatti il conteggio dei punti è lo stesso. Persino Giacomo Leopardi scrisse un’ode A un vincitore nel pallone, dedicata a Carlo Didimi uno dei pallonisti italiani più famosi.
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Non tutti sanno che le corso degli anni lo Sferisterio fu utilizzato anche per altri spettacoli, oltre alle competizioni sportive. Infatti vi furono anche spettacoli circensi comprensivi di animali, ma non solo vi si celebrarono anche numerose feste. Vennero organizzate anche giostre e parate equestri, per non parlare delle manifestazioni, sia politiche che sportive. Oltre ad ospitare tutti questi eventi, fu teatro di esibizioni di tauromachia, ovvero combattimenti tra bovini, o tra uomo e bovino o questi ultimi contro altri animali. Insomma, lo Sferisterio si nacque come campo per pallone col bracciale, ma ospitò eventi di ogni genere per poi divenire un teatro all’aperto.
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La prima opera che fu messa in scena dentro lo Sferisterio fu l’Aida di Giuseppe Verdi nel 1921, questa ebbe un tale successo che venne replicata per 17 serate, ospitando circa 70000 presenze, record mai battuto a Macerata. Negli anni successivi venne proposta anche La Gioconda, opera di Arrigo Boito, ma non ebbe un così grande successo. Fino agli anni Sessanta non venne quasi più utilizzato, un po’ a causa della guerra e un po’ a causa delle ristrettezze economiche, non vi erano i fondi da dedicare al teatro. Poi nel 1967 Carlo Perucci decise di formare il primo “Circuito lirico delle Marche, appoggiandosi allo Sferisterio, che venne sistemato, con un nuovo palcoscenico e l’illuminazione teatrale. Da qui in poi lo Sferisterio acquisisce un ruolo importante nel panorama nazionale, arrivano persone da tutto il mondo per assistere agli spettacoli. Molti volti conosciuti hanno calpestato questo palco, tra i quali Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Carla Fracci o Roberto Bolle. Oggi uno degli eventi più importanti che si tiene all’interno dello Sferisterio è il Macerata Opera Festival, una delle manifestazioni liriche più importanti in Italia che si svolge dal 1921.
Spunti videoludici
Lo Sferisterio sin dalla sua costruzione è sempre stato al centro degli avvenimenti della provincia. Ha iniziato la sua storia come un campo da gioco: perché non creare un prodotto videoludico in cui l’arena è proprio lo Sferisterio. Un’arena virtuale in cui disputare battaglie, duelli, combattimenti, ma non solo, un campo con un’ambientazione suggestiva, diversa dal solito, per delle partite di calcio o di tennis. Può essere anche teatro della storia di coloro che sono passati di lì, raccontando qualche episodio della vita di Luciano Pavarotti, di qualcuno che ha fatto la storia in quel teatro o di qualche esponente maceratese.