Salò

Descrizione

Salò è un borgo di origine romana sulla costa lombarda del Lago di Garda. Esistono diverse spiegazioni per il nome del borgo, alcune riconducono a nomi etruschi, una ipotesi rimanda al nome di un illustre lucumone (magistrato) di nome Saloo, un’altra alla regina etrusca Salodia, che avrebbe fatto costruire grandi palazzi nella zona. Un’altra ipotesi collega al latino Pagus Salodium il significato di luogo ricco di sale e stanze. Un’ultima teoria riconduce il toponimo al ruolo importante della città per il commercio del sale in epoca romana. Quale che sia l’origine del nome, la città vanta ascendenze romane confermate anche dalla presenza di reperti archeologici.

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Cenni storici

Nel Medioevo Salò entra a far parte di una confederazione di trentaquattro comunità che prende il nome di Riperia Lacus Gardae Brixiensis, il cui scopo era quello di mantenersi autonoma da Brescia e Verona. Per far ciò la Riperia giurò fedeltà alla Serenissima. A causa della distanza da Venezia, però, la Riviera fu facile preda dei Visconti, che la presero nel 1350.

Nel 1362 Salò respinse l’assedio dei Della Scala e l’evento fece entrare la città nelle grazie dei Visconti che spostarono la capitale della Riviera da Maderno a Salò. I decenni successivi furono caratterizzati da continui tentativi di uscire dall’orbita viscontea e bresciana. Intorno al 1443 la Riviera riesce a ottenere l’appoggio di Venezia che elargisce il titolo di Magnifica Patria. La Riviera di Salò rimase sempre fedele alla Serenissima per secoli, nonostante l’occupazione franco-spagnola generata dalla guerra con la Lega di Cambrai.

L’arrivo in Italia di Napoleone segna la fine della Riviera di Salò: giurata fedeltà alla Serenissima in aperto contrasto con Brescia, i francesi invasero Salò cancellando definitivamente l’autonomia della Magnifica Patria e riconducendo i suoi territori sotto il controllo di Brescia.

Il 16 febbraio 1814 Salò fu teatro di una battaglia tra il Regno d’Italia napoleonico e gli Asburgo. La vittoria degli austriaci fu salutata con favore dalla popolazione, tuttavia Salò non vide mai più i privilegi e l’indipendenza vista all’epoca della Magnifica Patria.
Nino Bixio entrò a Salò il 17 giugno 1859, poco prima della battaglia di San Martino e Solferino.

Un forte terremoto nel 1901 ha radicalmente mutato l’aspetto urbanistico della città cancellando molte tracce degli antichi fasti.
Salò è protagonista delle pagine conclusive del ventennio fascista in Italia: dal 1943 al 1945 la cittadina, insieme a Gargnano, fu sede della Repubblica Sociale Italiana, nota anche come Repubblica di Salò. Qui avevano sede il Ministero degli Esteri, presieduto da Mussolini, il Ministero della Cultura Popolare e le cabine per la stampa dalle quali i giornalisti potevano inviare le notizie. Alcuni degli edifici storici furono, dunque, impiegati da Mussolini e dal suo seguito. La scelta di Salò e Gragnano come capitali dello stato fantoccio di Mussolini era dovuta alla vicinanza con la Germania nazista, i cui confini si spingevano fino a Limone sul Garda.

La Repubblica Sociale, del resto, altro non fu che uno stato fantoccio – così lo definì lo stesso Mussolini in un promemoria stilato un mese dopo l’otto settembre del ’43 – voluto e governato dal Terzo Reich per interessi politici e strategici. Com’è noto, la RSI ebbe fine alla Liberazione, tra il 25 e il 29 aprile del 1945. Ad oggi Salò è una meta turistica molto amata dai turisti per la sua splendida vista sul Lago di Garda.

Focus narrativi

Mussolini si recò poche volte a Salò. Una di queste fu il 23 febbraio 1945 e lo vide far visita alla salma di Serafino Mazzolini, sottosegretario degli Esteri.

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Durante la ritirata, nel 1945, i tedeschi fecero esplodere delle bombe ai danni della famiglia di un funzionario del Ministero degli Esteri, Arduino Arduini. Le azioni della Resistenza furono invece di minor rilevanza: si annovera, in particolare, soltanto la fuga di un capo-partigiano dall’ospedale civile. Organizzata da un gruppo di compagni della zona, essa si risolse in una sparatoria nella quale morirono due fascisti.

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Tra il 1960 e il 1966 si disputò per le strade cittadine il Circuito del Garda, una corsa automobilistica riservata a Formula 1, Formula 2, Junior e GT Abarth, oltre ai Campionati del mondo di ciclismo su strada (1962). Nel ’71 fu la volta del 54esimo giro d’Italia, che nel 2001 tornò alla sua 84esima edizione. Nel 2007 il golfo di Salò ha poi ospitato il Campionato Europeo Asso99.

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All’RSI è anche ispirato il film Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini. Esso s’incentra sul rapimento, con l’aiuto e il consenso delle SS, di alcuni giovani da parte di figure che rappresentano i poteri forti dello stato fantoccio.

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Si segnala infine che la più celebre industria salodiana è la Tassoni.

Spunti videoludici

Non sono rimaste molte tracce di quel periodo nero della storia italiana, eppure, un’opera videoludica imperniata sulla Liberazione che voglia approfondire i fatti dovrà necessariamente parlare di Salò. Utilizzabile in senso videoludico può essere anche la vicenda della Magnifica Patria all’interno di un contesto ricco di fascino come quello del Garda.

La RSI offre poi un contesto narrativo d’indubbia efficacia: la presenza dei tedeschi, la costituzione dello stato fantoccio, i vari episodi drammatici di ripercussione durante la ritirata e le azioni partigiane potrebbero essere al centro di un racconto basato sulla drammatica liberazione di uno spazio presidiato da una forza esterna, qua ricollegato dal punto di vista videoludico a celebri universi distopici (come quello di Half-Life 2). L’organizzazione della fuga del capo-partigiano, in particolare, mostra il fianco alla progettazione e attuazione di piani da parte della Resistenza: essa era coinvolta in una vera e propria guerra in terra straniera, che potrebbe essere oggetto di un’affascinante rilettura e drammatizzazione.

La rilevante incidenza di eventi sportivi sul territorio lo configura come vero e proprio crocevia di tracciati, gare e manifestazioni. Queste potrebbero sia essere al centro di un gioco sportivo sia, dal punto di vista narrativo, fornire un pretesto contestuale per un racconto incentrato invece su altri elementi, che le veda quindi come cornice all’interno della quale inserirsi.

Estremamente affascinante l’idea di ricostruire a livello spaziale e narrativo il film di Pasolini, dando forma alla villa di campagna che si vede nella pellicola. Essa è non solo un microcosmo (ambientale ma anche narrativo, con la suddivisione ispirata alla Divina Commedia) che ben si presta a una struttura videoludica, ma è anche e soprattutto la rappresentazione esasperata e cinica di un periodo storico e di una realtà che hanno segnato in modo indelebile la storia Italiana.

Si segnala, infine, l’approfondimento della figura di Gasparo da Salò, considerato uno degli “inventori” del violino.

[Bibliografia]
Bongianni Gratarolo, Storia della Riviera di Salò. Salò, Ateneo di Salò e Associazione Sommolago, 2000

[Sitografia]
Comune di Salò

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