Descrizione
Nella golena destra del Po, al confine tra Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, a 9 km circa da Bondeno sorge la Rocca di Stellata, chiamata anche semplicemente “la Possente”, che con l’analoga Rocca di Ficarolo sulla riva opposta (andata distrutta nel 1670 durante una piena del Po) controllava per conto degli Estensi, signori di Ferrara, i traffici commerciali e militari lungo il fiume.
La fortezza, che dà il nome alla frazione vicina, è così chiamata per la singolare pianta a forma di stella a quattro punte che, molto probabilmente, risale al XVI secolo con l’introduzione dell’artiglieria da fuoco; citata anche dal celebre poeta Ariosto nel 43° canto dell’Orlando furioso, è formata da quattro piani dei quali l’ultimo è un’ampia terrazza sulla zona golenale.
La Rocca di Stellata era unita alla Rocca di Ficarolo da una catena lunga 600 metri circa, che costringeva le navi, sia quelle che risalivano il fiume che quelle che lo percorrevano verso il mare, a fermarsi per essere controllate.
Dal 1995 fa parte insieme a Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po, dei siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Cenni storici
Edificata qui una fortificazione probabilmente già nell’XI secolo, i primi documenti certi della costruzione della Rocca Possente di Stellata risalgono al 1362 quando Niccolò II d’Este ampliò una precedente costruzione per controllare, assieme alla gemella rocca di Ficarolo sulla sponda opposta del Po, la navigazione lungo il fiume. Oggetto durante i secoli di ripetuti attacchi da parte dei veneziani, venne conquistata dagli stessi e distrutta nel 1510; ritornata in mano agli Estensi venne ricostruita alcuni anni dopo dal duca Ercole II con la pianta a forma di stella e nel 1598 con l’estinzione della nobile famiglia ferrarese passò in mano, insieme a tutto il ducato, allo stato pontificio. Nel 1629 Papa Urbano VIII fece aggiungere alla Stellata ulteriori opere di fortificazione fatte abbattere poi dagli austriaci all’inizio del XVIII secolo. La Rocca di Stellata, a differenza della gemella Rocca di Ficarolo, resistette alla disastrosa rotta del Po del 1670.
Focus narrativi
La caduta della Rocca Possente di Stellata del 1510 in mano veneziana è raccontata anche in una lettera di Lucrezia Borgia, inviata al marito Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, Modena e Reggio; questa lettera, scritta con un codice segreto decifrato solo pochi anni fa dopo quasi 500 anni grazie anche all’utilizzo di alcuni software ad hoc, è composta da circa 480 caratteri, formati da 40 simboli alfabetici diversi, suddivisi in 15 righe senza interruzione tra le parole. Nella missiva Lucrezia Borgia, controversa e illegittima figlia di Papa Alessandro VI, rimasta a Ferrara come signora della città mentre il marito Alfonso è occupato nelle battaglie seguite agli sviluppi della Lega di Cambrai, ragguaglia il consorte in modo riservato circa le brutte notizie che giungono dalla bassa ferrarese e che riguardano la Rocca di Stellata.
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Anche la Rocca Possente di Stellata avrebbe il “suo” fantasma; si tratterebbe però non di una figura tetra e che incute terrore, come si potrebbe pensare, ma di un’entità chiamata dagli abitanti del luogo “il fantasma protettore degli innamorati” in quanto, secondo la tradizione, morì nelle celle della rocca, che si trovano al piano interrato, per un amore impossibile verso la principessa che qui risiedeva. Ad alimentare la leggenda del fantasma è stato di recente anche il ritrovamento, durante alcuni lavori di restauro in quelle che un tempo costituivano le celle per i detenuti, di iscrizioni in latino e in altre lingue, testimonianze della presenza di numerosi carcerati passati dalle celle della Rocca; la datazione temporale di queste iscrizioni rimane purtroppo ancora incerta. Alcuni anni fa un gruppo di “ricercatori” avvalendosi di diverse attrezzature e apparecchiature ha provato a rilevare una traccia della “presenza” nella Rocca e nel boschetto adiacente ma senza successo.
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Alla Rocca Possente di Stellata combatté, durante una delle numerose guerre tra Ferrara e Venezia, anche il famoso condottiero rinascimentale e duca di Urbino, Federico da Montefeltro che a Ferrara, a causa delle conseguenze di quella guerra, chiamata anche “guerra del sale”, trovò la morte nel 1482. Il pretesto della guerra fu il commercio del sale che Ferrara aveva iniziato a produrre a Comacchio; con la Repubblica di Venezia si schierarono il Papa, la Repubblica di Genova e il marchese del Monferrato mentre Ferrara ottenne l’aiuto del Regno di Napoli, dei Gonzaga di Mantova, dei Bentivoglio di Bologna e proprio di Federico da Montefeltro al quale fu affidato il comando dell’esercito. Durante la guerra, che vide l’assedio e poi la caduta in mano veneziana sia della Rocca di Stellata che della gemella di Ficarolo, il duca di Urbino, ormai anziano, contrasse la malaria che in breve tempo lo condusse alla morte.
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Il Po è stato caratterizzato, sia durante la sua “vita” che lungo il suo corso dalle Alpi al mare, da numerose eventi estremi di piene e rotte e diverse di queste hanno interessato il territorio del Polesine alle quali la Rocca di Stellata è stata in grado di resistere diversamente dalla gemella di Ficarolo andata distrutta durante la piena del 1670. Ficarolo dà il nome anche ad una disastrosa rotta del Po, quella del 1152, che portò alla formazione di un nuovo ramo e a uno spostamento del tratto finale del corso del Po più verso nord; diversi paesi che prima erano a sinistra del Po si ritrovarono a destra e altri furono divisi in due. Gli Estensi si occuparono del lavori di arginatura del nuovo ramo che divenne quello principale causando progressivamente una perdita di importanza e di portata di quelli che, fino a quel momento, erano stato i rami deltizi principali: il Po di Primaro molto più a sud del corso attuale e che sfociava a 17 km a nord di Ravenna e quello di Volano che, circa da Stellata, si dirigeva verso Ferrara.
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Nel parco golenale della Rocca di Stellata si svolge dal 2005 il “Bundan Celtic Festival”, uno dei festival celtici più importanti a livello nazionale che conta più di 30.000 presenze ogni anno. I celti furono infatti tra i primi e i più importanti abitanti di queste zone, che facevano parte del più vasto territorio chiamato Gallia Cisalpina, prima di esser occupate dai romani e diventare provincia tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C. Durante il Festival oltre che visitare i numerosi stand enogastronomici è possibile partecipare a ricostruzioni di vita quotidiana, percorsi didattici guidati, dimostrazioni di artigianato e tessitura del mondo celtico, laboratori didattico-sperimentali sulla cottura della ceramica e sulla metallurgia del bronzo e del ferro.
Spunti videoludici
Le due rocche di Stellata e Ficarolo e il fiume nel mezzo circoscrivono un interessante campo ludico di possibili interazioni e possono essere considerate l’origine di un mondo caratterizzato – visivamente e narrativamente – da simmetrie: le due fortezze, agli antipodi e speculari, sono legate da un destino comune rappresentato dalla catena che impediva il libero passaggio delle navi; la forma specifica della fortezza, “stellata”, speculare al suo interno, con i suoi quattro lati “schiacciati” al centro dall’angolo convesso, come deformate da uno specchio posto al centro di ogni lato non perfettamente perpendicolare; il riflesso della rocca sull’acqua, che restituisce un’immagine doppia e capovolta della rocca. È individuabile una ridondanza segnica sul tema del doppio e del geometrico.
Questi topic potrebbero costituire lo spunto narrativo per un videogame (un puzzle?) che si sviluppi attraverso la dinamica ludica dell’incastro, della giusta corrispondenza: potrebbe trattarsi di un puzzle geometrico che faccia perno su un presupposto filosofico-esistenziale di attrazione delle forme e della ricerca dell’armonia. Il contesto storico-medievale può definire lo stile della messa in scena e la catena, simbolicamente, rappresentare lo strumento della sanzione (allentata > esito positivo vs. tesa > esito negativo).
La leggenda del fantasma può dare ulteriore sostanza narrativa e arricchire il puzzle, coerentemente con la tematica del doppio declinata in ambito amoroso, come ricongiungimento di due metà speculari.
Fonti e link
[Bibliografia]
– Berti, F., Gelichi, S., Steffè, G., Bondeno e il suo territorio dalle origini al Rinascimento, Casalecchio di Reno, Grafis, 1988;
– Carpi, A., 35 borghi imperdibili lungo il Po, Torino, Edizioni del Capricorno, 2018;
– Moro, F., Ercole e il Leone, 1482 Ferrara e Venezia duello sul Po, Studio Lt2 editore, Venezia, 2008.
[Sitografia]
Ferrara, Città del Rinascimento e il suo Delta del Po
Proloco Emilia-Romagna
[Scheda Film Commission]
Emilia-Romagna Film Commission