Rocca della Verruca

Descrizione

Posta sulla cima del Monte Verruca, a circa 540 metri di altitudine, a Calci, in provincia di Pisa, troviamo la Rocca della Verruca. Sin dal VIII secolo è sempre stata una fortezza, costruita per difendere Pisa. Infatti dalla sua posizione era possibile controllare l’Arno e tutta la vallata sottostante, per questo era anche chiamata “l’occhio dei pisani”. Dai tempi della Repubblica Pisana fece parte di una rete di fortezze, di cui fu il nucleo. Questo sistema di fortezze comunicava attraverso fuochi, fumo, stendardi, lenzuola e attraverso altri codici segreti ed è per questo che la Rocca, durante le guerre tra Pisa e Firenze, fu cruciale.
Negli ultimi anni purtroppo il Monte Verruca è stato colpito da più incendi che, oltre a danneggiare tutta la vegetazione circostante, hanno rovinato ulteriormente ciò che era rimasto della Rocca dopo secoli di abbandono, rendendola ancora più instabile e a rischio crolli.

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Cenni storici

Già dal 780 la Rocca della Verruca era conosciuta per essere una fortificazione, essendo un punto strategico che sovrasta tutta la pianura circostante. Vi sono alcuni studiosi che ipotizzano che già in epoca romana potesse esserci una base fortificata. La Rocca vera e propria però venne costruita solo successivamente, nel corso del XIII secolo, e sopravvisse come base militare fino al 1503. Nel corso dei secoli fu invasa diverse volte dagli inglesi dai tedeschi, ma soprattutto dai fiorentini che desideravano ardentemente quel punto strategico. Nel 1509 venne fatta ristrutturare da Antonio da Sangallo, ma in quegli anni venne meno la necessità di una torre difensiva, quindi venne abbandonata. Da qui fu abbandonata per secoli, fino ai giorni nostri. Solo all’inizio del Novecento, quando papa Leone XIII avviò un’iniziativa per porre delle croci sulle cime più alte d’Italia, si pensò di costruire un’enorme croce in cima alla Rocca, ma tutto ciò venne fermato dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali, che volle proteggere l’aspetto della fortezza.

Focus narrativi

Negli anni, come già visto, la Rocca fu assediata e attaccata più volte. Molte sono le battaglie combattute, a partire dal 1288, quando vi furono gli scontri tra Guelfi pisani e l’esercito lucchese. Dopo quarant’anni, nel 1328 vi fu l’invasione tedesca da parte di Ludovico di Baviera. Nel 1363 Firenze invase la Rocca, mentre soli sei anni dopo, Carlo IV di Boemia ne prese il controllo. Verso la fine del XIV secolo vi fu anche l’invasione da parte di John Hawkwood. Le ultime due battaglie principali avvennero nel 1402 e nel 1503: nel primo caso Pisa fu comprata da Firenze e la Fortezza della Verruca fu l’ultima difesa a resistere, per poi essere distrutta; nel secondo caso invece Pisa insorse e la Rocca fu di nuovo fulcro delle battaglie, anche perché era il centro della resistenza, ma venne riconquistata nuovamente dai fiorentini dopo lunghe e sanguinose battaglie.

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Nonostante la Rocca delle Verruche sia resistita a molteplici attacchi la sua costruzione non fu delle più esemplari architettonicamente. Infatti, oltre ad essere stata costruita in più battute nel corso dei secoli, fu costruita in modo disomogeneo. Non furono utilizzati i classici mattoni in cotto, se non nel torrione sud-ovest, ma bensì si usò del pietrame sfuso. La costruzione avvenne senza troppa cura, senza rispettare nessuna proporzione. Il tutto reso necessario dal fatto che bisognava rendere la fortezza difendibile in poco tempo.

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Come ogni luogo di interesse che si rispetti, vi sono delle leggende che girano intorno alla Rocca della Verruca. Una di queste riguarda un passaggio segreto. Infatti anticamente si dice vi fosse un passaggio sotto il bastione di nord-ovest, che in caso di necessità poteva essere utilizzato come via di fuga. La leggenda dice che questa uscita portasse, tramite una galleria di 10km, fino a Pisa. Purtroppo non vi sono prove di tutto ciò, anche perché è improbabile la presenza di un tunnel così lungo.

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Un’altra storia parla di Leonardo da Vinci. Si dice che nel 1504, quando la Rocca era sotto il controllo fiorentino, lui salì sul Verruca per avere una visione ottimale dell’Arno, in modo tale da ridisegnare il percorso. Ciò avrebbe impedito ai pisani di ricevere aiuti dall’esterno e di estendere la città. Non era la prima volta che Leonardo si recava alla fortezza: la visitò anche in precedenza con lo scopo, mai realizzato, di renderla inespugnabile.

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Uno dei ritrovamenti più importanti fatti nella zona riguarda un’epigrafe che rappresenta quasi sicuramente la prima testimonianza di “volgare italiano”. Venne ritrovata sulle mura della fortezza, sotto il bastione occidentale. Sopra di essa vi è incisa la frase: “a dì dodici di giugno MCIII”. Questa è conservata nel museo di San Matteo a Pisa. Vi è comunque la possibilità che questa epigrafe sia stata allocata sulle mura in un’epoca successiva a quella stimata.

Spunti videoludici

Il fatto che la Rocca della Verruca sia stato un punto cardine per la difesa del territorio, la fa diventare un ottimo ambiente per materiale videoludico incentrato sulle guerre avvenute, un connubio tra videogioco e storia. Gli scenari che si creano sono molteplici, a partire da un action RPG, in cui il protagonista è uno dei soldati che deve attaccare/difendere la fortezza. Potrebbe essere lo scenario di un picchiaduro, o di un rompicapo alla ricerca della vera storia della Rocca. O più semplicemente un videogioco strategico, in cui bisogna proteggere il proprio regno.

[Sitografia]

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