Rocca Brancaleone

Descrizione

La Rocca Brancaleone è una fortezza rinascimentale, edificata nel XV secolo dai veneziani in prossimità di Ravenna. La Rocca si presenta come un ampio quadrilatero di 2200 mq, con quattro torrioni circolari posti agli angoli. Intorno alle mura è ancora presente un profondo fossato. Al giorno d’oggi, l’interno della Rocca ospita un parco pubblico e, nel periodo estivo, una rassegna cinematografica e il celebre Ravenna Festival.

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Cenni storici

La Rocca Brancaleone venne costruita dai veneziani a partire dal 1456: ottenuto il potere su Ravenna, a seguito della rivolta della città contro i da Polenta (1441), la Serenissima ritenne strategicamente essenziale edificare una nuova rocca, che difendesse il fianco nord-orientale dell’insediamento. La fortezza fu attiva dal 1461 e ultimata nel 1467. Le mura della Rocca furono protagoniste di due grandi battaglie: la prima nel 1509, quando le truppe papali entrarono e occuparono la città dopo un lungo assedio, la seconda nel 1512, detta la Battaglia di Ravenna, che vide le truppe anti-papali franco-ferraresi riconquistare Ravenna. Perso valore strategico, la Rocca venne venne spogliata dagli armamenti e utilizzata come terreno agrario. Acquistata nel 1965 dal comune di Ravenna, la fortezza subì alcuni lavori di recupero e venne riconvertita in parco pubblico.

Focus narrativi

La Rocca venne edificata per difendere il lato nord-orientale di Ravenna, area di interesse strategico legato alla presenza di una grande strada che conduceva al cuore di Venezia. La pianta quadrangolare è descritta da quattro tratti di mura, difesi da un profondo fossato. Ai quattro angoli si ergono quattro torrioni circolari, che fungevano sia da cortina difensiva che punti di avvistamento: a quell’epoca, infatti, la linea di costa si trovava molto più vicina alla città. Affiancata alla Rocca, si erge anche una piccola cittadella che dava alloggio alle milizie dispiegate nella fortezza: circondata da una cinta muraria e altri quattro torrioni, la cittadella ospitava magazzini, luoghi per le munizioni, botteghe, un’armeria ed edifici necessari alla sopravvivenza. La Rocca svolgeva una doppia funzione: difendere la città da nemici esterni ma anche difendere il governo da eventuali ribellioni popolari.

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Incerta l’origine del nome della Rocca: un’ipotesi sostiene che Brancaleone fosse il cognome di colui che venne incaricato della costruzione, altre sostengono che sia il nome di un’importante famiglia nobile del tempo. La tesi più accreditata ritiene che il nome Brancaleone sia un composto di “branca”, nel significato di afferrare, e “leone”, in riferimento al simbolo di Venezia, dunque ad indicare il dominio del felino veneziano su Ravenna.

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La Rocca fu eretta al di sopra della “chiesa dei goti”, edificio religioso del 518 costruito da Teodorico, rimossa dalla memoria dei ravennati al punto dal far dubitare della sua reale esistenza. Eppure numerose fonti indicano la presenza della chiesa, descritta dalla pianta circolare: secondo alcuni venne inglobata nel sistema difensivo e tramutata in torrione. Secondo altri venne demolita e “riciclata” dai veneziani durante la costruzione della Rocca. La chiesa, che pare fosse in funzione almeno fino al IX secolo, dimostra la continuità d’uso del materiale e della struttura, dal I secolo fino alla contemporaneità

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La Rocca venne assaltata per ben due volte, nel contesto delle Guerre d’Italia. Nel 1509, dopo che la Lega di Cambray ebbe ragione sulla Serenissima, la fortezza fu assediata per un mese e conquistata dalle truppe di papa Giulio II: dopo 68 anni di dominazione veneziana Ravenna tornava sotto il dominio pontificio. Ben presto, però, gli schieramenti si ribaltarono e Giulio promosse la formazione della Lega Santa, con lo scopo di scacciare i francesi di Luigi XII dalla penisola. Queste furono le premesse per quell’11 aprile 1512, domenica di Pasqua, che passò alla storia come la Battaglia di Ravenna. Durante questo scontro, svoltosi poco più a sud della città, le truppe della Lega Santa, comandate da Raimondo Folch de Cardona, vennero annientate dai soldati di Gaston de Foix (che qui trovò la morte) e dai cannoni degli Estensi: le truppe filo-papali vennero messe in rotta e inseguite fino a Rimini. I francesi vennero arrestati presso una breccia nelle mura della città da Marcantonio Colonna, capitano di ventura e comandante della guarnigione; subito vennero intavolati accordi per risparmiare la città ma, nonostante i patti, i soldati francesi sciamarono attraverso la breccia. Per i ravennati il peggio doveva ancora arrivare: la città venne saccheggiata e devastata per giorni interi. Nel frattempo, Colonna si asserragliò con 2000 uomini nella Rocca, ancora danneggiata dal 1509, e qui resistette per 4 giorni, compiendo anche sporadiche sortite. Infine, sfondate le mura della cittadella, furono costretti anche loro alla resa.

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Alla battaglia del 11 aprile 1512 è legata la leggenda del Mostro di Ravenna: si narra che un mese prima della fatidica data, fosse nato una creatura deforme, interpretato come presagio di catastrofe imminente. Nelle successive elaborazioni, si narra che la progenie fosse nata da una sacrilega relazione tra una suora e un monaco, come l’Anticristo nell’Apocalisse di Giovanni, e che avesse sembianze mostruose: volto fanciullesco dotato di un corno, corpo ermafrodito con ali di drago al posto della braccia, una sola gamba, un occhio al centro del ginocchio, una zampa squamosa di rana al posto dell’altra gamba e una croce e un’ypsilon greca incise sul petto. Numerosi furono i presunti avvistamenti di tale creatura e la notizia fece il giro d’Europa.

Spunti videoludici

La Rocca fu testimone della Battaglia di Ravenna, sanguinoso episodio delle Guerre d’Italia. In questo scontro persero la vita 20.000 uomini, tra cui la Folgore d’Italia Gaston de Foix. La strenua resistenza delle truppe capitanate da Marcantonio Colonna e il successivo assedio della fortezza, possono essere gli elementi cardine di una storia ambientata durante la Battaglia e il sacco di Ravenna: in quest’occasione vennero impiegate le armi tradizionali e la cavalleria ma anche le prime letali bombarde, cannoni e archibugi, il tutto all’ombra di un’imponente fortezza dalle caratteristiche medievali, edificio appartenente ad un epoca che si apprestava a volgere al termine. La narrazione può avere tinte anche più paranormali e fantasiose, grazie all’inquietante presenza del Mostro di Ravenna, che potrebbe essersi aggirato tra le torri e i merli della Rocca assediata…

La Rocca presenta tutti i tipici elementi di una fortezza medievale: mura, torri e fossato sono ancora ben visibili. Uno degli aspetti interessanti è rivestito dalla presenza, nelle sue fondamenta, della Chiesa dei goti, la cui esistenza fu a lungo dibattuta. La lunga amnesia cittadina sulla sua esistenza, la complessa ricerca nelle fonti medievali e nelle illustrazioni miniate dell’epoca, rendono un’immagine suggestiva, che può essere facilmente riadattata per ispirare dungeon e aree segrete all’interno di una fortezza, oppure una fantasiosa “caccia al tesoro” alla ricerca di un sacello sperduto nelle pieghe della storia.

La Rocca è una cornice suggestiva, per ospitare eventi culturali o anche solo per passeggiate estive. La conformazione geometrica della fortezza, il lussureggiante parco all’interno delle mura e soprattutto la cittadella della Rocca Brancaleone, si prestano bene come scenario per eventi importanti, per un’arena di un picchiaduro o come mappa per un FPS dalle tinte medievaleggianti.

[Biliografia]

– Cortesi P., I castelli dell’Emilia Romagna – Un viaggio affascinante alla scoperta delle fortezze, dei manieri e delle residenze nobiliari fortificate disseminate per la regione, Newton Compton Editori, Roma, 2007.
– Novara P., Luparini A., Storia di Ravenna. Dalla preistoria all’anno Duemila, Cesena, Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2016.

[Sitografia]

Italia Medievale
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