Reggia di Rivalta

Descrizione

La reggia di Rivalta (anche chiamata palazzo ducale di Rivalta) è una residenza nobiliare settecentesca situata a pochi chilometri dal centro storico di Reggio Emilia. Ispirata alla reggia di Versailles, fu fatta costruire come residenza del duca Francesco III d’Este e dalla consorte, la nobildonna francese Carlotta Aegle d’Orleans. La reggia aveva un impianto a U costituito da due ali laterali collegate a un corpo centrale; attualmente del complesso rimangono solamente l’ala sud (anche detta “il palazzone”) e la corte rurale con la chiesa, mentre l’ala centrale non esiste più. Monumentale era anche l’area dei giardini, con fontane e giochi d’acqua, di cui restano solamente due vasche ormai in disuso. Del complesso della reggia facevano parte anche la villa di Rivaltella e la vasca di Corbelli, bacino artificiale costruito per alimentare il sistema idrico del parco; la vasca contiene un piccolo isolotto, all’epoca chiamato “fuggi l’ozio” e destinato agli svaghi della corte.

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Cenni storici

L’area della reggia di Rivalta venne acquisita nel Seicento dalla famiglia d’Este, insieme alla villa rinascimentale che vi sorgeva. Nel 1724 Rinaldo d’Este, duca di Modena e Reggio, vi fece costruire una reggia principesca per il figlio ed erede Francesco III e la di lui consorte, Carlotta D’Orleans. La coppia occupò la reggia solo per brevi periodi, a causa degli incarichi politici di Francesco III e dell’insofferenza di Carlotta per la vita di provincia, ma restano comunque tracce documentali delle sontuose feste e dei fastosi intrattenimenti organizzati dalla coppia ducale, e degli illustri ospiti che furono accolti al palazzo.
Francesco III morì nel 1780, vent’anni dopo la moglie Carlotta. Nel 1796, con la caduta del governo estense e l’arrivo dell’esercito francese in Italia, la reggia venne occupata dall’armata napoleonica e saccheggiata, per poi venire abbandonata al termine del conflitto. L’area venne acquistata nel 1807 da Luigi Corbelli, i giardini furono trasformati in aree agricole e il palazzone divenne dimora per numerose famiglie.
Il complesso principale è stato acquisito nel 2004 dal Comune di Reggio Emilia che ha avviato un importante progetto di recupero e valorizzazione: attualmente la reggia è sede di eventi culturali e sportivi nel periodo estivo, mentre è imminente un importante restauro che riguarderà principalmente l’area dei giardini.

Focus narrativi

Carlotta Aegle d’Orleans, la padrona e la musa ispiratrice del monumentale complesso della reggia di Rivalta, è stata una donna dalla forte personalità e dal temperamento anticonformista. Nata a Parigi nel 1700, era figlia dell’allora reggente di Francia Filippo d’Orleans e di Mademoiselle de Bloise, figlia legittimata del Re Sole e di una delle sue amanti. Carlotta, che le cronache ci descrivono non bella ma affascinante, cominciò già da adolescente a prendere parte alla vita mondana della corte francese, tra divertimenti sfrenati e avventure sentimentali: ci è nota la sua precoce e appassionata relazione con il duca di Richelieu, pronipote del cardinale e noto libertino.

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La vita di Carlotta subì però un cambiamento repentino quando il duca Rinaldo d’Este, incurante delle notizie sull’indole esuberante della giovane, la chiese in sposa per il figlio Francesco: il matrimonio fu celebrato per procura nel 1720 nel palazzo delle Tuileries nonostante le resistenze di Carlotta che, invaghita di Richelieu, fece di tutto per rimandare la propria partenza. Dopo quattro mesi di malattie immaginarie essa partì alla volta di Modena, rallentando il corteo che la accompagnava in modo da prolungare il più possibile il viaggio. Ma, inevitabilmente, la giovane raggiunse il proprio sposo, che trovò timido, impacciato, ma soprattutto brutto, ancora più brutto del suo ritratto; Carlotta tentò allora di far annullare il matrimonio, adducendo una presunta impotenza dello sposo, ma i suoi tentativi furono inutili: si rassegnò allora alla sua sorte, riprendendo per quanto possibile lo stile di vita sfrenato e dispendioso che conduceva alla corte francese.

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Il giovane Francesco, abituato alla sobrietà di costumi del padre, ex ecclesiastico, si lasciò coinvolgere molto facilmente dalla sua esuberante consorte nella passione per i divertimenti, tanto che Rinaldo d’Este trovò opportuno far trasferire la coppia a Reggio, facendo costruire per loro la Reggia di Rivalta. Alla morte di Rinaldo, Francesco ereditò il ducato: la coppia a questo punto non badò più a spese. Feste e divertimenti erano all’ordine del giorno a Modena e a Rivalta: feste danzanti, nottate passate a giocare a biribisso (un gioco d’azzardo simile alla roulette), fiere, viaggi, ricevimenti; tutto ciò con ingenti danni per le casse dello Stato. Un documento descrive dettagliatamente una grande festa, organizzata a Rivalta il 25 maggio 1754, in occasione dell’annuale fiera di maggio: in particolare viene decantata la sfarzosità di luci e fuochi, collocati in modo da illuminare tutto il palazzo, la terrazza e il giardino, e la presenza di due alti obelischi con globi, allestiti per l’occasione e illuminati anch’essi, ornati da epigrafi che celebravano le virtù del governo del duca d’Este.

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Carlotta non era solamente una viveur libertina: alla sua sfrenata mondanità si accompagnava un’ardente furore religioso che la vedeva assidua partecipante alle pratiche devozionali, con frequenti ritiri religiosi in convento. La coppia ebbe ben nove figli, ma Carlotta sentì sempre la costrizione della vita di provincia e si recò a Parigi ogni qual volta il marito era costretto ad allontanarsi per via dei suoi impegni militari e politici, restandovi per periodi di tempo molto lunghi e portando sistematicamente scandalo e zizzania alla corte francese. A rendere possibili questi viaggi contribuì la relazione col duca di Richelieu, col quale la nobildonna non perse mai i contatti. Le vite di Carlotta e Francesco si fecero nel tempo sempre più indipendenti: nel 1753 il duca fu nominato governatore della Lombardia austriaca e si stabilì a Milano, mentre Carlotta, a parte qualche viaggio negli stati estensi, rimase stabilmente a Parigi, alternando piaceri mondani e crisi mistiche, fino alla morte avvenuta nel 1761.

Spunti videoludici

La reggia di Rivalta può essere un ottimo setting per videogiochi a tema storico, o per ambientare l’azione in luoghi dall’aspetto elegante e ricercato. La pianta originale del giardino, con le sue geometrie, e le fontane possono essere anche fonte di ispirazione per un puzzle game.

La vicenda di Carlotta d’Orleans, inoltre, è dotata di indubbio fascino: la sregolatezza della nobildonna e il suo atteggiamento anticonformista possono dar vita a un personaggio, magari secondario, di forte impatto, ma l’umanità della sua vicenda e le contraddizioni del suo carattere si prestano anche a una caratterizzazione più profonda e ricca di sfumature.

[Bibliografia]

– AA.VV., Di Reggio in Reggia: La Reggia di Rivalta tra Storia e Paesaggio, Comune di Reggio Emilia, 2011.
– Gian Andrea Ferrari, Leda Piazza, Di Reggio in Reggia: Le feste Estensi alla Reggia di Rivalta: la grande illuminazione della Reggia per la festa del 25 maggio 1754, Comune di Reggio Emilia, 2014.

[Sitografia]

Comune di Reggio Emilia
Fondazione villa d’Este sito della fondazione villa d’Este
Articolo ANSA sul restauro del parco

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