Randazzo - Foto Scalia per Sicilia Film Commission

Randazzo

Descrizione

Randazzo è un piccolo paese che, a causa degli imponenti bombardamenti subiti dagli Alleati durante la Seconda guerra mondiale, fu soprannominato la “Cassino di Sicilia”.

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Cenni storici

La città è di origine medievale, ma si sono alternate in tempi più antichi le civiltà greca, romana, araba e normanna. Alcune testimonianze archeologiche tuttavia, anticipano la fondazione a un’età precedente le colonie greche.

Il periodo storico di maggior prosperità si è avuto durante le dominazioni araba e normanna, soprattutto grazie alla posizione strategicamente favorevole: posizionata a più di 700 metri d’altezza, Randazzo era uno snodo fondamentale per raggiungere facilmente Enna, Catania e Messina, oltre che porsi sulla via che conduceva da Palermo a Nicosia. Proprio tale posizione consentì a Randazzo di divenire sede del comando tedesco sull’isola nel 1943. Da lì a breve però gli Alleati avrebbero invaso l’isola, avviando la celebre Operazione Husky. I tedeschi non sospettavano un’invasione nell’isola, ma erano più propensi a ipotizzare che questa sarebbe avvenuta in Sardegna o in Corsica, per la vicinanza col resto del continente europeo.

La città subì un bombardamento aereo dopo che la situazione di guerra tra gli schieramenti si trovava in uno stato d’impasse: le truppe tedesche infatti, ben posizionate sulle alture intorno alla città, difesero con continuità le proprie postazioni.

Gli Alleati decisero di ricorrere alla via del cielo e le bombe vennero sganciate dall’aviazione americana per ben 31 giorni, anche oltre l’abbandono del luogo da parte dei tedeschi. Quelle azioni provocarono la distruzione del centro abitato e la morte di numerosi civili. Ma la strada verso Messina e verso il resto dell’Italia era stata aperta.

Focus narrativi

Randazzo conserva la sua conformazione di epoca medievale. Nonostante sia il comune più vicino al cratere centrale dell’Etna, a circa 15 km, non è mai stato interessato da fenomeni di distruzione legati al vulcano.

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In paese sono presenti ancora tracce dell’etnia lombarda che la abitò per secoli, sin dall’epoca dei sovrani Normanni. Fino al XVI secolo si parlavano il lombardo, il greco e il latino.

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In soli cinque giorni, tra il 7 agosto e l’11 agosto 1943, volarono su Messina e Randazzo più di 1100 aerei a gettare bombe ininterrottamente.

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La strategia del bombardamento a tappeto venne decisa dagli Alleati dopo il fallimento, per via terrestre, delle truppe d’assalto canadesi e marocchine. I tedeschi difesero strenuamente le proprie posizioni difensive.

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La guerra è destinata ancora oggi a lasciare il segno su Randazzo: persino quest’anno (aprile 2017) è stato ritrovato, a soli 300 metri dalla stazione centrale del paese, un ordigno inesploso della Seconda guerra mondiale.

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A Randazzo sono legate alcune vicende dell’EVIS (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia), una formazione paramilitare che fu attiva nell’immediato dopoguerra in Sicilia e che mirava all’indipendenza dell’isola dall’Italia. Proprio in Contrada Murazzo Rotto venne ucciso il capo dell’organizzazione, Antonio Canepa, dopo uno scontro a fuoco con i Carabinieri. Ancora oggi si crede che la vicenda ebbe circostanze poco chiare. Si è spesso discusso del coinvolgimento di servizi segreti internazionali interessati a mantenere la Sicilia italiana e a spegnere ogni focolaio separatista.

Spunti videoludici

Alcuni giochi hanno sfruttato il potenziale videoludico dell’Operazione Husky in Sicilia, svoltasi durante la Seconda guerra mondiale, ma si è trattato spesso di rappresentazioni stereotipate del paesaggio e delle location, nonostante la ricchezza delle vicende belliche e la bellezza del territorio proprio alle pendici dell’Etna.
La vicenda dell’EVIS e dell’eccidio di Randazzo in cui perse la vita Antonio Canepa, oltre che la tragica storia dei bombardamenti, possono al contrario diventare spunti concreti, mirati, contestuali.

[Bibliografia]
Salvo Barbagallo, Una rivoluzione mancata. Una storia che gli italiani non vogliono conoscere, Catania, Bonanno, 1979;
Gliozzo Totò, Antonio Canepa e l’esercito per l’indipendenza della Sicilia. L’E.V.I.S a Cesarò e l’eccidio di Randazzo (1944-1945), San Giovanni La Punta, Boemi Editore, 1998;
Roberto Roggero, Oneri e onori: le verità militari e politiche della guerra di liberazione in Italia, Greco & Greco, 2006.

[Sitografia]
Yvii24.it
Museo della Memoria Sicilia 1943 

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