Ponte dei Trepponti

Descrizione

Trepponti, conosciuto anche col nome di Ponte Pallotta, è il monumento più noto e importante di Comacchio e sorge in prossimità del Ponte degli Sbirri, così chiamato per le limitrofe carceri cittadine. Nel tempo Trepponti è diventato simbolo del patrimonio culturale e storico della città lagunare, di cui un tempo era anche la porta fortificata che accoglieva chi navigava in ingresso e uscita sul canale, collegato al Mare Adriatico. All’importanza storica e monumentale del sito, che contraddistingue la città di Comacchio dai tempi della sua riqualificazione della prima metà del 1600 e che nel tempo ha subito numerose modifiche estetiche, si è andato associando negli ultimi anni un fascino tutto esoterico: si dice infatti che nei pressi di Trepponti si aggiri la sagoma di una misteriosa dama fantasma.

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Cenni storici

La costruzione del ponte fu voluta da Giovanni Battista Maria Pallotta, da cui Trepponti prende il suo secondo nome, che nel 1638 in qualità di cardinale legato volle affidarne la costruzione all’architetto Luca Danese di Ravenna, già responsabile di numerosi altri interventi di riqualificazione urbanistica della città di Comacchio. Inizialmente il ponte fungeva da porta cittadina, accogliendo il traffico in entrata e uscita dal canale collegato all’Adriatico: questo è oggi testimoniato dalle torri che troneggiano sulla struttura, atte a scoraggiare l’incursione di nemici in città. La funzione difensiva e monumentale di Trepponti voleva essere anche una cesura con la deriva di cui la città era preda dalla devoluzione di Ferrara e corrispondente fine del dominio estense del 1598, che videro il potere sull’intera provincia passare a Papa Clemente VIII e, almeno nei primi decenni, Comacchio abbandonata alle incursioni e alle razzie nemiche. Nel tempo il ponte ha subito vari interventi di modificazione estetica: tra questi anche l’aggiunta di sei pilastri alla sommità delle scalinate anteriori.

Focus narrativi

La struttura del ponte, ad arco, consiste in cinque larghe scalinate, due posteriori e tre anteriori, costruite in laterzio, e collegate sulla sommità da un rialzo in pietra d’Istria che, al di sotto, forma un solo ampio arco che sovrasta il canale Pallotta. Le due scalinate posteriori sono sovrastate da due torrette di guardia, mentre quelle anteriori da sei pilastrini.

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Trepponti sovrasta il canale navigabile Pallotta, in cui un tempo convogliavano i flussi in ingresso e uscita dalla città lagunare. Il canale si dirama poi all’interno di Comacchio e prende il nome di Borgo, Salara, San Pietro e Sant’Agostino, attraversando capillarmente tutto il centro storico. In prossimità del ponte c’è il Ponte degli Sbirri, vicino alle antiche prigioni della città e anch’esso edificato dall’architetto Luca Danese di Ravenna.

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Nelle vicinanze del ponte si trova anche la pescheria della città, mercato storico un tempo dedicato alla compravendita del pesce e diventato in seguito spazio espositivo per mostre, fiere e festival di vario genere, tra cui fiere del libro o sagre dedicate a prodotti locali come l’anguilla, il branzino, l’acquadella o il govo. Oltre a varie manifestazioni temporanee, l’Antica Pescheria ancora oggi è testimonianza attiva di antiche tecniche di conservazione del pesce, tra cui l’uso del sale importato da Cervia. Sempre la zona della pescheria ospita festività popolari che poi si spostano per i canali di Comacchio, come il carnevale estivo durante l’ultima settimana di giugno, oppure la sfilata del cosiddetto Carnevale della Piccola Venezia, durante il quale sfilano per i canali dodici barche decorate allestite da artigiani e associazioni locali. Il mercato del pesce, costruito poco dopo il ponte nella seconda metà del 1700 per volontà del vice commissario pontificio Pasquale Hondedei, era però troppo piccolo per ospitare tutti i venditori di pesce della città, che in questo modo estesero la loro attività lungo le strade circostanti e in prossimità di Trepponti. Nel 1838 per motivi di ordine pubblico il Comune ampliò la pescheria e questi vennero infine obbligati a praticare la loro attività al suo interno, al chiuso.

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Recentemente si dice che nei pressi di Trepponti faccia la sua comparsa il fantasma di una nobildonna, attivo anche nel vicino Ponte degli Sbirri. Una delle testimonianze più rilevanti in questo senso viene da due turiste che, nel 2015, sarebbero state avvicinate da una figura eterea, i cui lunghi capelli oscillavano al vento, che avrebbe chiesto loro indicazioni stradali per poi svanire letteralmente nel nulla. Non priva di conseguenze verificabili, tale apparizione avrebbe lasciato come prova un cappello d’epoca, poi giunto prontamente all’attenzione di esperti del campo per verifiche sperimentali. Molti casi analoghi sono stati riportati nel tempo da turisti e residenti, come fotografie fortuite e vacanziere che per caso, riosservate con cura, ritrarrebbero la misteriosa presenza. La simultaneità delle testimonianze e la loro sostanziale indipendenza ha spinto anche alcuni team di ghost hunters a indagare su Trepponti. A oggi non si è però giunti a nessuna conclusione concreta.

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Su una delle torri fortificate di Trepponti è stata posta una placca che riporta il modo in cui Torquato Tasso descrive Comacchio ne La Gerusalemme Liberata: “Come il pesce colà dove impaluda / ne i seni di Comacchio il nostro mare, / fugge da l’onda impetuosa e cruda / cercando in placide acque ove ripare, / e vien che da se stesso ei si rinchiuda / in palustre prigion né può tornare, / che quel serraglio è con mirabil uso / sempre a l’entrare aperto, a l’uscir chiuso”. Il passo rimanda all’idea di Comacchio come di un luogo palustre i cui canali fungono da prigione per i pesci che vi si addentrano, allontanandosi dalla costa dell’Adriatico.

Spunti videoludici

Comacchio, piccola città di laguna, rimanda a un’urbanistica e a uno spazio popolati di canali, in cui il placido scorrere dell’acqua e delle imbarcazioni fa da contraltare a una vibrante e suggestiva vita cittadina. Utilizzare Comacchio come ambientazione per un videogioco potrebbe al contempo rimandare a un immaginario noto e molto utilizzato in ambito videoludico, quello di Venezia, e traslarlo però in un contesto inedito, al sicuro da rotte turistiche inflazionate, dove ambientare storie nuove e raccontare atmosfere e ambienti del tutto peculiari. Il carnevale di Trepponti, che parte proprio in prossimità dell’ex porta cittadina, sembra allora un’occasione perfetta per rafforzare il legame tra Comacchio e i suoi canali e Venezia, e le due festività carnevalesche con le rispettive sfilate di imbarcazioni.

Al contempo Trepponti, il vicino mercato del pesce, e il sospetto che un fantasma vi si aggiri nei pressi sono i presupposti d’elezione per un racconto vagamente lovecraftiano, di indubbio successo in ambito videoludico. I canali di Comacchio, la sua prossimità al mare, la presenza di fantasmi e di antiche tradizioni ittiche non può che rimandare alle sublimi atmosfere dell’Arkham dello scrittore di Providence, trasportando quel che nell’opera horror del celeberrimo autore è una rielaborazione dello scenario degli Stati Uniti meridionali in un contesto tutto italiano.

[Bibliografia]

– Maestri D., Genesi e morfologia urbana di Comacchio. Isole, canali, ponti di una città lagunare, Roma, GAI, 1977.

[Sitografia]

Progetto Amphora
Mercati Storici
Comacchio.it
Comacchio.it – Donna Fantasma
Ferrara Terra e Acqua

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