Pianosa

Pianosa

Descrizione

Pianosa è un’isola non particolarmente grande, la cui superficie è priva di rilievi, piatta e uniforme. La monotonia del territorio viene però bilanciata egregiamente da una storia senza dubbio interessante.

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Cenni storici

Pianosa, una delle isole dell’Arcipelago Toscano, è la più vicina all’Isola d’Elba e fa parte del comune di Campo nell’Elba. Deve il suo nome (Planasia per gli antichi), alla caratteristica che più la contraddistingue, ovvero il territorio pianeggiante. L’isola fu abitata sin dall’epoca preistorica e le più antiche tracce di presenza umana, come sepolture in grotte naturali e artificiali, sono riconducibili al Paleolitico.

In epoca romana l’isola era un luogo d’esilio: qui fu confinato nel 6-7 d.C. Agrippa Postumo, nipote ed ex-erede di Augusto. Agrippa rimase sull’isola fino al 14 d.C., anno in cui fu giustiziato. Fra le costruzioni d’epoca romana sono ancora visibili e in parte conservati i ruderi di una villa romana (Villa di Agrippa) e un sistema di catacombe scavato su due livelli.

Lo stile architettonico e le tecniche di costruzione indicano che la villa sia stata edificata sul finire del I secolo a.C. per poi essere abbandonata nel corso del I secolo d.C. Ai piedi della villa si trovano sommerse alcune strutture minori, come ad esempio una peschiera dove venivano allevate specie pregiate di pesce.
Alcuni giacimenti archeologici subacquei confermano che Pianosa era inserita nelle rotte commerciali del Mediterraneo romano. Nel Medioevo l’isola fu a lungo contesa tra Pisa e Genova e infine, nel 1399, passò sotto il dominio di Piombino.

Nei secoli seguenti l’isola venne a più riprese popolata e successivamente completamente abbandonata. Vi si insediarono piccole colonie di elbani, che si rifugiavano sull’isola durante le stagioni di pesca, e vennero eretti alcuni presidi militari.

Nel 1856 venne istituita dal Granducato di Toscana una colonia penale agricola e furono inviati sull’isola i condannati destinati ad occuparsi dei lavori nei campi. Il carcere rimase in attività durante tutta l’epoca fascista e vi fu detenuto, incarcerato dal 1931 al 1935 per motivi politici, il futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Nel 1968 venne trasformato in penitenziario di massima sicurezza e la rimanente popolazione civile dell’isola venne evacuata. Nella struttura voluta dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa vennero confinati inizialmente appartenenti a organizzazioni terroristiche e in seguito esponenti delle mafie. L’attività però venne a diminuire per poi cessare definitivamente nel 2011.

Focus narrativi

Sull’Isola di Pianosa è presente una fitta rete di catacombe risalenti alla fine del IV secolo d.C., utilizzate come luogo di sepoltura dalle prime comunità cristiane che si insediarono nell’isola. All’epoca vi si accedeva da una piccola grotta vicino al mare. Una parte delle catacombe contiene i sepolcri, un’altra fu probabilmente allargata in seguito per creare un ambiente dove fosse possibile la riunione di più persone e la celebrazione di riti.

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Davanti alla spiaggia di Cala Giovanna sorgono le rovine della Villa di Agrippa, dove tra il 7 e il 14 d.C., venne esiliato il principe Agrippa Postumo a seguito della denuncia della matrigna Livia, che lo accusava di dissolutezza e omosessualità. Agrippa fu allontanato con lo scopo di aprire la strada della successione al figlio di Livia, Tiberio. La villa venne riportata alla luce nella seconda metà dell’Ottocento. Il complesso era composto da un teatro, da ambienti termali e marini (Bagni di Agrippa) e dalla residenza signorile. Come la Direzione Generale del Forum dell’Unesco ha evidenziato, l’aspetto originario è profondamente mutato. Oggi rimane una cospicua porzione a mare, che si deve ritenere la zona in cui il principe amava oziare, cioè i bagni termali e il piccolo teatro. Secondo lo storico greco Dione Cassio (II-III sec.) infatti, il nobile romano amava passare il suo tempo pescando e giocando ad impersonare Nettuno.

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Uno schiavo di Agrippa Postumo, Clemente, subito dopo la morte di Augusto pianificò un tentativo di liberare il giovane e, con una nave da trasporto, portarlo alle legioni in Germania, che si stavano rivoltando. Non riuscì ad arrivare in tempo per salvare il giovane, riuscendo solo a portare con sé le ceneri del suo padrone. Alcuni mesi dopo lo stesso Clemente, che si era rifugiato prima in Etruria e poi in Gallia, spacciandosi per Agrippa riuscì ad ottenere grandi appoggi sia tra i senatori sia tra i cavalieri, arrivando addirittura a marciare verso Roma con una numerosa truppa, ma alla fine venne catturato con uno stratagemma e ucciso.

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Napoleone Bonaparte mostrò interesse verso l’isola durante il suo esilio all’Elba. Visitò Pianosa in due occasioni, fece fortificare le coste durante il 1806 e munì l’isola di cannoni e soldati per respingere le incursioni barbariche.

Spunti videoludici

Pianosa si presta perfettamente a racchiudere un setting videoludico, la sua conformazione pianeggiante fornisce un territorio facilmente esplorabile ma non per questo noioso. L’esilio e la reclusione accomunano la storia di Agrippa a quella dei carcerati d’epoca moderna: un parallelo tra le due storie è facilmente realizzabile e potrebbe risultare piuttosto interessante.

[Bibliografia]
Cassio Dione, Storia romana, LVII,16,3-4; Svetonio, Tiberius, 25.; Tacito, Annali, II, 39-40

[Sitografia]
Associazione per la Difesa dell’Isola di Pianosa – Onlus

[Scheda Film Commission]
Toscana Film Commission

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