Descrizione
Pavullo nel Frignano è un comune collocato tra pianura e Alto Appennino. Fu al centro di una secolare lotta tra le famiglie dei Montecuccoli e dei Montegarullo. Attraversata da due importanti vie di comunicazione (una delle quali passante per un misterioso ponte monolitico), i duchi d’Este vi fecero costruire una dimora estiva con un fastoso parco annesso. Nel corso della Seconda guerra mondiale, qui fu catturata e giustiziata la partigiana Medaglia d’Oro Irma Marchiani.
Cenni storici
Primi insediamenti della zona si devono ai Friniati, tribù ligure, ai Celti e agli Etruschi. Dopo la dominazione romana, il Castrum Feronianum diviene parte del sistema difensivo dell’Esarcato di Ravenna contro le scorribande longobarde fino al 728, anno della definitiva vittoria di Liutprando sull’Æmilia e altri territori bizantini. Nel Medioevo, dopo la morte di Matilde di Canossa, viene attraversata da rivalità tra le famiglie locali, lotta che si protrae per tutto il periodo della lotta tra Guelfi e Ghibellini. Mentre Modena e Bologna si contendono la supremazia sul territorio, le frazioni di Pavullo sono divise tra i Montecuccoli e i Montegarullo (l’episodio più celebre è la battaglia di Olina, 1269). Le due famiglie si contesero la cittadina anche mentre gli Estensi iniziavano la loro signoria nel 1337, i Montegarullo, antiducali, vennero definitivamente sconfitti solo agli inizio del Quattrocento.
Dal clima malsano, la zona dell’attuale centro storico nel corso del Medioevo fu sede di un ricovero per lebbrosi sulla direttrice Modena-Pistoia. Il comune conosce un rapido sviluppo nel Settecento grazie alla costruzione della via Vandelli e alla via Giardini, importanti assi voluti dal Duca Francesco III. Fedelissima agli Este, un altro duca, Francesco IV ne fa la definitiva fortuna con la costruzione del Palazzo Ducale iniziata nel 1832 e il ripristino della provincia del Frignano con capoluogo Pavullo.
Nel corso della Seconda guerra mondiale, il paese fu gravemente danneggiato da mine e bombardamenti che distrussero abitazioni ed edifici pubblici.
Focus narrativi
A Pavullo, Francesco IV d’Este volle far costruire la sua dimora estiva. Il progetto del Palazzo Ducale fu commissionato a Sigismondo Ferrari, i lavori iniziati nel 1830 si conclusero intorno al 1844. Con la caduta del Ducato d’Este (1859), il Palazzo subì una grave spoliazione degli arredi e del mobilio originali, di cui non rimane praticamente nulla. Dietro il palazzo, si estende un grandioso parco, progettato da un collaboratore del duca Francesco IV, il cosiddetto architetto ducale dei giardini Karl Hüller. Siamo in pieno Romanticismo, in Inghilterra i concetti di sublime e di pittoresco vengono applicati alla cura e alla costruzione dei giardini, nasce così il giardino inglese (in contrapposizione con quello italiano e col francese). Il Duca Francesco IV (che, si ricordi, è un Asburgo-Este) invia il suo giardiniere a Vienna ad aggiornarsi sulle principali tendenze europee. Al suo ritorno Hüller può mettere in pratica tutto ciò che ha appreso per volere del suo mecenate. Nell’opera di Hüller, come riporta Wikipedia: “Beni della corona e del Ducato, estesi per oltre venti ettari, convivono in armonia amalgamati da cortine arboree serpentinate, boschetti, radure e praterie, rocce affioranti, vette e torrenti. Con oltre 2000 alberi piantati negli anni ‘40, Hüller realizza un parco alpestre di conifere che riecheggia le residenze austriache degli Asburgo […] L’opera di Hüller rimane una peculiare tipologia forestale-paesaggistica, di scala ambientale, montana, che ha pochi eguali nell’Italia ottocentesca, pertanto carica di valenza storica”.
Il progetto botanico del giardiniere ducale ha purtroppo subito gravi mutamenti con la fine del ducato estense.
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L’odierno territorio di Pavullo, con oltre venti frazioni, è assai frammentato. Non è difficile imbattersi in sparute torri d’avvistamento solitarie o in centri abitati con residenze nobiliari e castelli immersi nella natura. Tra questi citiamo Monzone, piccolo borgo medievale nato attorno al castello del quale oggi rimane una torre. Tra i boschi intorno a Monzone si trova uno strano monolite in arenaria, detto Ponte del Diavolo (o Ponte Ercole). Il sito dovette avere una qualche rilevanza già al tempo dei romani, come testimoniato da ritrovamenti numismatici. Il nome di Ponte del Diavolo si deve a una leggenda secondo la quale un contadino avrebbe beffato il diavolo che aveva costruito il ponte in cambio della sua anima: il diavolo furente avrebbe lasciato una cavità nella pietra nella quale, si dice, non bisogna inserire la testa se non la si vuol perdere. Nel Settecento, questo misterioso ponte fu inglobato nella via Vandelli. Di Pavullo fa parte la Riserva naturale Orientata di Sassoguidano, la cui fauna comprende cervi, volpi e, soprattutto, il falco pellegrino.
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Lo sviluppo di Pavullo è legato alla politica degli Asburgo, in particolare di Francesco III d’Este. Intorno al1740, infatti, il duca fa costruire due importanti assi viari che attraversano l’area del Frignano: la via Giardini e la via Vandelli. La via Giardini viene fatta costruire dopo la pace di Aquisgrana per collegare Mantova e Firenze, dunque di comune accordo tra Francesco e Leopoldo I d’Asburgo-Lorena (Granduca di Toscana, poi imperatore). senza passare dai territori pontifici. La via prende il nome degli architetti che furono incaricati rispettivamente dai due duchi, Pietro Giardini nel lato emiliano, Leonardo Ximenes nel versante pistoiese. La via Vandelli, invece, viene costruita dopo l’annessione, tramite politica matrimoniale, di Massa e Carrara, ambito sbocco sul mare per il ducato estense. La via era assai impervia e l’architetto Domenico Vandelli, dovette utilizzare soluzioni cartografiche e architettoniche ingegnose per mappare, prima, e costruire, poi, l’asse viario: per mappare il dislivello del territorio utilizzò delle curve di livello (isoipsae Vandellis), per la costruzione adottò tecniche ingegnose che consentivano il transito senza necessità di particolari opere di manutenzione. Su quest’ultima via circolano diverse leggende demoniache e spettrali, per le quali rimandiamo alla voce di Wikipedia.
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Su un lato del Parco Ducale si trova un piccolo monumento dedicato a una donna, la partigiana Irma Marchiani. Irma, nome di battaglia Anty, è una giovane di Firenze proveniente da una famiglia poverissima. La fragilità della sua salute l’aveva portata spesso nell’Appennino modenese per curarsi, proprio qui si trova all’indomani dell’Armistizio dell’8 settembre, quando decide di entrare nella Resistenza, inizialmente come staffetta per passare poi tra i nuclei armati, diventando nel maggio del 1944 vicecomandante del el Battaglione “Matteotti” della Divisione Garibaldi “Modena”. Durante la battaglia di Montefiorino, Irma viene catturata, come riportato dalla motivazione della sua Medaglia d’Oro al valor militare «generoso tentativo di far ricoverare in luogo di cura un compagno gravemente ferito». I Tedeschi la condannano alla deportazione in Germania, Anty, tuttavia, riesce a fuggire e a tornare al suo battaglione, col quale partecipa alla battaglia di Benedello. Nuovamente catturata, i fascisti la riconoscono e la fucilano a Pavullo il 26 novembre 1944.
Spunti videoludici
Oltre al pregio paesaggistico di Pavullo, con la sua varietà di elementi naturali, castelli, borghi e torri, Pavullo nel Frignano lega indissolubilmente il suo nome alla storia del ducato estense: dalla lotta tra Montecuccoli e Montegarullo, una battaglia secolare tra famiglie nobili con sullo sfondo il nascente potere degli Este, alla costruzione del palazzo ducale con annesso parco, fino alla creazione di due importanti assi viari. Questi gli spunti per un’opera di sfondo storico Settecentesco.
Lo sviluppatore che volesse raccontare una storia poco nota della Resistenza, potrebbe senz’altro rivolgere il proprio sguardo su Irma Marchiani.
Fonti e link
[Bibliografia]
– Touring Club Italiano, Modena e provincia. Le regge del ducato estense: Carpi, Vignola, Nonantola, Milano, Touring Editore, 1999
– AA.VV., Pavullo: emozioni nel Frignano, Pavullo nel Frignano, Comune di Pavullo, 2008
[Sitografia]
Wikipedia – Giardino formale
Wikipedia – Karl Hüller