Descrizione
Il Parco Museo Vulcanologico è nato con l’intento di valorizzare l’area vulcanica sulla quale sorge il paese di San Venanzo, sottolineandone le caratteristiche di unicità. Il museo affronta il tema della conoscenza dei fenomeni vulcanici e degli effetti che questi hanno sull’uomo, l’ambiente, l’economia, ma anche la lunga storia della vita sulla Terra: attraversando le sale sono presenti allestimenti visuali e interattivi che aiutano a comprendere quali fattori abbiano plasmato il paesaggio terrestre.
Cenni storici
Il Museo Vulcanologico è nato nel 1999 ed è ospitato all’interno del palazzo attiguo all’ex “Villa Faina”, oggi sede del municipio di San Venanzo, con il quale, un tempo, era strettamente collegato. L’edificio, con molta probabilità, era di origine medievale, collocandosi lungo il limite Nord dell’antica cinta muraria che circoscriveva il “castrum” di San Venanzo.
La presenza dell’edificio, in ogni caso, risulta certa nei documenti catastali degli inizi del 1800 e, sia le fonti bibliografiche, sia il ricordo degli abitanti di San Venanzo, ci restituiscono di volta in volta funzioni e aspetti diversi per quello che, nel corso degli anni, è diventato l’edificio dominante di Piazza Roma, la piazza principale di San Venanzo. Varie destinazioni d’uso si sono succedute nel corso del tempo: da residenza privata a “Casa del fascio” nel 1933, in piena epoca fascista, periodo in cui viene aggiunto il secondo piano e soprattutto la piccola torre centrale, accompagnata dagli stemmi politici, poi smantellati alla fine della Seconda guerra mondiale.
Fino al 1962 è sede del Comune, mentre negli anni Settanta diventa la sede della Scuola Materna. In tempi più recenti il palazzo è stato utilizzato solo parzialmente come farmacia e sede di associazioni varie, poi, a seguito del terremoto del 1985, l’edificio è stato ristrutturato ed è diventato sede del Museo Vulcanologico.
Focus narrativi
Per quanto riguarda l’attività vulcanica della zona, i fenomeni si sono concentrati “soltanto” 265.000 anni fa nel corso di un’unica eruzione composta da più fasi eruttive esplosive ed effusive: il complesso vulcanico di San Venanzo si trova in una regione in cui l’attività vulcanica non solo è associata ai terremoti e a un energico rimodellamento del paesaggio, ma anche a magmi veramente profondi e rari, le kamafugiti e le carbonatiti.
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La colata di lava defluita lungo i fianchi dell’edificio vulcanico già costruito ha formato, raffreddandosi, una roccia di composizione rara, conosciuta in tutto il mondo con il nome di venanzite.
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Tra le collezioni di minerali e fossili del museo provenienti da tutto il mondo è possibile trovare esempi particolarmente suggestivi rinvenuti nella “Breccia ossifera” pleistocenica del Monte Peglia. Si tratta di un accumulo di sedimenti terrosi di un’antica caverna popolata da varie specie di animali e ominidi. Fra i fossili più interessanti possiamo trovare: i resti di una tigre dai denti a sciabola, un temuto predatore di grandi dimensioni con denti particolarmente sviluppati che tuttavia non sopravvisse all’ultima glaciazione; un cranio di Mammuthus meridionalis da ascrivere a circa 2 milioni di anni fa, antenato europeo dell’attuale elefante.
Spunti videoludici
Il vulcano è da sempre il simbolo di profondo turbamento per l’uomo, in quanto esempio della imprevedibile ed esplosiva forza della natura. Nel mondo dei videogame troviamo diversi casi di interazione con esso, sia in gestionali (come nella serie di Sim City) sia in avventure grafiche (per esempio in Indiana Jones and the fate of Atlantis o nell’indimenticabile vulcano intollerante al lattosio di The Curse of Monkey Island), ma anche in altri giochi come Super Mario Rpg Legend of the Seven Stars o The Elder Scrolls III – Morrowind. Appare dunque suggestiva l’idea di ricostruire le preistoriche vicende degli abitanti della zona attorno a San Venanzo alla luce delle attività vulcaniche.
Inoltre, non si può non citare la rara quanto preziosa venanzite: e se immaginassimo che questo elemento minerale possa avere delle proprietà magiche o essere collegato al mondo alchemico? Sembrano molti gli spunti ipotizzabili da ricondurre ad ambientazioni fantasy o storico-medievali, perfette per la sceneggiatura di un videogame.
Fonti e link
[Bibliografia]
A.C. Blanc., Sulla Breccia ossifera villafranchiana del Monte Peglia, Bollettino dell’Istituto storico artistico orvietano, 1956
F.A. Bannister, Th.G. Sahama, Whk. H.B., Kalsilite in Venanzite from San Venanzo, Umbria, Italy, 1953
Luca Montecchi, Storia del Comune di San Venanzo. Dall’Unità d’Italia alla Repubblica (1861-1946), Crace Editore, 2011
F. Stoppa, A. Cundari, Origin and multiple crystallization of the kamafugite-carbonatite association at S.Venanzo – Pian di Celle (Umbria, Italy), Mineralogical Magazine, 1998
F. Stoppa, Wooley A.R., Vulcanismo carbonatitico medio-pleistocenico in Italia: caratteri giaciturali e litologici, Studi geologici Camerti, 1995
[Sitografia]
Parco e Museo Vulcanologico di San Venanzo
[Scheda Umbria Cultura]
Parco e Museo Vulcanologico di San Venanzo
Scheda realizzata in collaborazione con i curatori del museo.