Descrizione
Il Parco Giovanni Amendola è un’area verde di oltre centosettantamila metri quadrati all’interno di Modena. Il parco presenta soluzioni non convenzionali e di valore artistico nella costruzione di collinette perfettamente circolari e nell’utilizzo calcolato del cemento, soluzioni che creano un paesaggio naturale simile ai mondi di Super Mario.
Cenni storici
Dalla seconda metà degli anni Sessanta, i piani regolatori di Modena hanno cercato di dare sempre più spazio alle aree verdi, in contrasto con la rapida espansione delle aree costruite, che divoravano il verde attorno al centro di Modena per far spazio ad abitazioni e attività produttive. Negli anni Cinquanta, infatti, il valore medio di verde cittadino per abitante era di 1,7 m2, una superficie assai ristretta che già nel PRG del 1965 passa a 24 m2. In questo periodo, lo stesso concetto di parco è soggetto a una evoluzione. In questo contesto il progetto degli architetti Cesare Leonardi e Franca Stagi vuole apportare grandi novità anche nel modo di trattare gli elementi naturali nel tentativo di porli al centro del tessuto del parco ed evitando di farne un mero complemento delle esigenze umane. Il progetto, occupa lo studio per ben dieci anni, viene iniziato nel 1972 e vede la luce solo nel 1982.
Focus narrativi
La volontà di porre al centro la natura potrebbe sembrare uno strano controsenso parlando di un parco, eppure, stando a quanto riporta Andrea Cavani nel catalogo della mostra L’Architettura della Vita su Cesare Leonardi: “A Parco Amendola tuttavia, il modo di operare di Leonardi entra in crisi. Quando qualcuno gli chiede di parlare del progetto, prende carta e penna e delinea i contorni dell’area: “’progettando il parco ci siamo dovuti confrontare con molte persone, amministratori, residenti, comitati di cittadini. C’era chi voleva attraversare il parco da qui a lì, chi da lì a là, chi in questa direzione e così via’. Il suo schizzo diventa un reticolo di linee intricato e caotico. […] ‘Tutti hanno ragione’ continua ‘però in questo modo gli alberi, che dovrebbero essere i soggetti principali del parco, non hanno più nessuna importanza e vengono relegati alla fine di un elenco di altre priorità’. Inoltre, le imprese incaricate piantano gli alberi in numero e posizione non corrispondente al progetto esecutivo, perché, ribadisce, ‘gli alberi non interessano a nessuno'”.
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Leonardi è interessato all’architettura dei parchi fin dai tempi dello studio universitario alla fine degli anni Cinquanta, interesse che prosegue e prende forma attraverso l’analisi fotografica e il disegno di alberi negli orti botanici e nei giardini di tutta Italia e poi in Europa e in sud America, finché, dopo uno studio ventennale insieme con Franca Stagi, prendono forma una mostra e un volume formati da 374 illustrazioni intitolati L’architettura degli alberi. Lo studio coinvolge il mutamento del fogliame e delle ombre degli alberi, considerati, dunque, come elementi formativi del paesaggio architettonico naturale.
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L’architettura degli alberi prende forma, però, in luoghi in cui regna l’assenza dell’uomo; il parco Amendola potrebbe essere lo spazio deputato a questa architettura ma, come testimoniano le parole di Leonardi, bisogna scendere a patti con le esigenze umane. Nonostante la necessità del compromesso, il risultato estetico di Parco Amendola è comunque particolarissimo: il parco evoca “i passaggi fluviali della pianura emiliana. Una fascia verde continua in direzione nord-sud rappresenta il corso del fiume, interrotta da due laghi e delimitata a est e a ovest da un ‘orizzonte’ di collinette che richiamano gli argini di un fiume”. Queste collinette, perfettamente tondeggianti, che evocano assai da vicino mondi di fantasia videoludica, hanno lo scopo di formare una sorta di barriera liquida tra il parco e le abitazioni, una “soglia permeabile libera da recinzioni”. I dischi di cemento delle vie interne sono disposti a una distanza tale da consentire all’erba di crescervi in mezzo, a richiamare “i sassi presenti lungo il gretto di un fiume”. Viene inserita poi una torre-meridiana che, oltre a illuminare il parco di notte, disponeva di un proiettore rotante utilizzato per creare il movimento delle ombre degli alberi. Ne risulta un ambiente naturale singolare e in costante movimento.
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La parziale insoddisfazione di Leonardi riguardo alla necessità di soddisfare le diverse spinte nella costruzione di Parco Amendola lo spinse a ideare un nuovo metodo di progettazione modulare per la progettazione di parchi che si chiama ‘Albatros’, dalla texture mimetica dei caccia della prima guerra mondiale. Ne ricava una trama di ventitré poligoni irregolari collegati tra loro da nodi nei quali l’architetto può collocare gli edifici e gli alberi principali, all’interno dei poligoni vi si possono collocare specifiche aree funzionali. Il modulo poligonale prenderà poi il nome di Struttura Reticolare Acentrata e sarà alla base della progettazione di Bosco Albergati a Castelfranco Emilia.
Spunti videoludici
Entrando nel Parco Amendola sud si ha l’impressione di accedere a un mondo altro, con regole differenti, fiorito nel tessuto urbano per caso, privo com’è di barriere e recinzioni. Come se un mondo alla Adventure Time o di Super Mario fossero germogliati nel cuore di Modena. In questa rottura improvvisa del tessuto urbano c’è già molto di videoludico. Lo sviluppatore, comunque, potrebbe trarre da questo luogo ispirazione per la realizzazione di un mondo naturale ben caratterizzato, in qualche modo parallelo al nostro. Più in generale, Parco Amendola e i principi su cui è stato realizzato rappresentano una risorsa notevole per la creazione di scenari sorprendenti e non convenzionali. Il racconto della costruzione del parco potrebbe, pure, rientrare in una trattazione dell’evoluzione del tessuto urbano modenese negli anni del boom economico offrendo, inoltre, la possibilità di raccontare parte dell’esperienza artistica di un architetto contemporaneo vivente poco noto al grande pubblico.
Fonti e link
[Bibliografia]
– Cesare Leonardi e Franca Stagi, L’Architettura degli alberi, Milano, Mazzotta, 1982
– Andrea Cavani e Giulio Orsini (a cura di), Cesare Leonardi: L’architettura della Vita, Milano, Lazy Dog, 2017
– Touring club italiano, Modena e provincia. Le regge del ducato estense: Carpi, Vignola, Nonantola, Milano, Touring Editore, 1999
[Sitografia]
Comune di Modena
Abitare.it
Archivio Leonardi