Descrizione
Il Parco delle Marmitte dei Giganti occupa un’area di 30 ettari nel territorio comunale di Sarsina (FC). Al suo interno troviamo numerosi bacini fluviali come il Rio Crocetta e il Rio Montalto, in una cornice boschiva ricca e suggestiva. Le cosiddette Marmitte dei Giganti sono fenomeni geomorfologici creati dalla caduta ad alta velocità dell’acqua all’interno di vallecole strette e dal turbinio vorticoso ed erosivo assunto dalle acque stesse e dei detriti trascinati, a causa della particolare conformazione di queste sponde. Con il tempo e l’erosione queste fosse sono diventate pozze profonde e perfettamente circolari.
Cenni storici
Il fenomeno delle Marmitte dei Giganti, suggestivo e raro in Italia, è stato causato nei secoli dalla continua e incessante erosione dell’acqua torrentizia all’interno di valli rocciose. Il Parco in cui si trovano queste opere naturali ha fatto storicamente parte di un percorso di attraversamento del fiume Savio, di cui il Rio Crocetta è affluente.
Focus narrativi
L’azione secolare della natura è stata sempre al centro di miti e narrazioni fantastiche. Non a caso, nelle leggende popolari le Marmitte dei Giganti erano considerate i grandi recipienti in cui i giganti preparavano e cuocevano i loro cibi. Il rapporto tra la figura dei giganti e il cibo ha infatti origini molto antiche: nella mitologia norrena Ymir, padre di tutti i giganti, diede vita alla mucca Auðhumla dalle cui mammelle scorrevano 4 fiumi di latte che Ymir usava per le sue preparazioni. Inoltre nel racconto popolare Jack e il fagiolo magico, i giganti che si trovavano nel castello in cima al fagiolo venivano dipinti come grandi amanti della cucina e che erano soliti cucinare proprio in grandi recipienti che ricordano le marmitte del parco.
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All’interno del Parco si trovano tracce dell’antico percorso di attraversamento del fiume Savio, come opere di contenimento, alcune case coloniche e i resti di un ponte in muratura oggi restaurato ad uso pedonale. Il fiume Savio conserva ancora, quasi del tutto integro, il suo corso naturale e la sua golena ed è uno dei pochissimi ambienti naturali che sono rimasti nella zona di Cesena. Per tutelare questo territorio è stato creato il Parco che si estende per circa 10 chilometri dalla località di Mulino Cento fino al centro urbano di Cesena, seguendo l’argine del fiume e attraversando i due ponti storici della città con percorsi pedonali e ciclabili che terminano a Cannuzzo.
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Il Parco ospita al suo interno una grandissima varietà di piante e arbusti come: l’acero, l’orniello, il cerro, il frassino, il carpino, il castagno, il faggio, la roverella, il sanguinello, il biancospino, il corniolo, il nocciolo, il ginepro e la ginestra.
Spunti videoludici
I giganti sono delle creature fantastiche a cui è riservato generalmente poco spazio, rimanendo sullo sfondo o vestendo i panni di cattivi antagonisti. Sarebbe interessante invece sfruttare le leggende del passato che si rintracciano in tante parti del mondo e soprattutto in questo parco italiano per creare invece un open world esplorativo, rivestendo magari i panni scomodi e ingombranti di un giovane gigante, che viaggia non solo nel Parco delle Marmitte, ma fino alle Tombe dei Giganti sarde.
Il Parco potrebbe anche fungere da ambientazione per gameplay d’avventura e di stampo narrativo: una notte trascorsa al suo interno è uno spunto per affrontare le proprie paure, ma anche le leggende e le superstizioni popolari. La grande varietà di piante presente potrebbe suggerire l’idea di un interessante collezionabile educativo che può essere raccolto in diverse tipologie di videogame. Si potrebbe pensare anche ad una ricostruzione in realtà aumentata del vecchio attraversamento del Fiume Savio, con minigame da superare grazie a un visore VR. Infine, l’immaginario delle marmitte utilizzate come recipienti di cottura per i pasti dei giganti, potrebbe suggerire un videogioco culinario volto a far riscoprire usi, ricette e tradizioni del luogo.