Descrizione
Il Parco è una delle aree archeologiche più importanti del centro Italia sia per via dei monumenti che contiene (Teatro, Anfiteatro, Terme, Mausolei e tratti di Flaminia basolata, Grandi sostruzioni ad arco) sia per il fatto che è uno delle poche aree archeologiche a ridosso del fiume Tevere (con relativo porto fluviale).
Il connesso Antiquarium è stato realizzato in una struttura che insiste al di sopra di una cisterna romana e contiene alcuni dei reperti rinvenuti recentemente nell’area archeologica (il grosso dei reperti scavati nel ‘700 si trova presso i Musei Vaticani – come a esempio il cosiddetto “Giove di Otricoli”).
Cenni storici
Ocriculum (“OCAR” nella antica lingua degli Umbri) fu una città di istanza sul colle dove si trova l’odierno borgo medievale di Otricoli. Lo scrittore latino Livio narra che, dopo la battaglia di Mevania (l’odierna Bevagna), Ocriculum venne accolta come città amica dei romani: è da questo momento che la città, poi sviluppatasi in basso lungo le rive del Tevere con la costruzione del suo porto fluviale, cominciò a svolgere la sua funzione strategica come città di confine tra Umbria e Sabina. Ruolo che divenne ancora più importante dopo la realizzazione della Via Flaminia.
Città di passaggio di consoli e imperatori, divenne anche luogo adatto per la villeggiatura: vi aveva una villa Tito Anni Milone, amico di Cicerone e politico di spicco; come Pompea Celerina, ricchissima suocera di Plinio il Giovane.
La sua economia si sviluppò sull’agricoltura, il commercio dell’olio e dell’industria figulina.
Tacito racconta che, nel 69 d.C. durante la battaglia tra le forze di Vespasiano, futuro Imperatore, e Vitellio, Antonio Primo dopo aver radunato le insegne a Carsulae, ed essere passato indenne a Narnia, raggiunse Ocriculum e si fermò lì per festeggiare i Saturnalia.
In età dioclezianea la città entra a far parte della Tuscia et Umbria, ma, fra il 596 e 605 d.C., viene distrutta durante l’invasione longobarda. A partire da questo periodo, anche a causa delle successive piene del Tevere, comincia l’abbandono della città bassa a favore di quella posta sul colle.
Focus narrativi
Nei primi anni ’80 alcuni ragazzi di Otricoli informarono la Soprintendenza del ritrovamento di alcuni pezzi di epigrafe che, una volta ricomposta (purtroppo l’epigrafe è oggi mutila della parte superiore) ha svelato la storia di un “eroe” che visse a Ocriculum tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C. Assente di certo il nome (e la legione) del legionario, tuttavia sono incredibilmente presenti tutte le onorificenze (i “dona maiora”, ossia le più importanti in ambito militare) ottenute in soli 21 anni di vita (“vixit anni XXI” come recita l’epigrafe). Tra queste troviamo: la “Corona Aurea” per aver ucciso un nemico in combattimento e aver mantenuto il terreno fino ala fine della battaglia; la “Corona Vallaris” concessa al primo soldato che fosse salito su un bastione nemico o avesse aperto un varco in un accampamento nemico; la “Corona Muralis”, data al primo soldato a salire su una piazzaforte o cittadella nemica assediata; la “Hasta Pura”, una delle decorazioni al merito più importanti a Roma, un’asta senza la punta di ferro, per cui “pura”. Le fonti non sono concordi sul fatto se fosse un’onorificenza soltanto militare o civile. Le prime attestazioni la vedono data come ricompensa a un soldato vittorioso in battaglia, poi assegnata per avere ucciso un nemicoTacito racconta di un hasta pura donata a un soldato per aver salvato la vita a un concittadino. La particolarità è che, forse, l’asta era posta direttamente nell’epigrafe (dove oggi si vede il taglio a destra).
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Nella parte superiore dell’altura sopra il Parco di Ocriculum c’è una grotta, presumibilmente utilizzata in tempi antichi come cava di tufo, che si dirama in labirinto. Diverse leggende sono legate alla Grotta degli Scudi (visitata e mappata – ma solo per un tratto – dal gruppo speleologico di Narni) la più affascinante parla del fatto che essa contenga un tesoro aureo e che sia “protetta” da un serpente gigante chiamato “regolo”. Molti sono i racconti dei contadini locali, sia sull’animale, che pare essere lunghissimo e possedere uno sguardo ammaliante, sia sulle visite all’interno dei cunicoli fino all’arrivo a un cancello di ferro fatto a mo’ di spire di serpente. Tradizione locale? Realtà? Sta di fatto che è uso dei nonni di Otricoli raccontare storie in merito a questo tesoro e al suo squamato e ammaliante protettore.
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Tacito scrive che, vinte le forze di Vitellio a Bedriacum, Antonio Primo generale di Vespasiano, attraversò gli Appennini nel mezzo dell’inverno e marciò diritto su Roma. Raggiunto Ocriculum si fermò per alcuni giorni. I suoi soldati, i cui appetiti erano stati stimolati dal sacco di Cremona e che erano impazienti di saziarsi con le spoglie di Roma, furono indignati di questo ritardo ed accusarono il loro generale di tradimento. È probabile che Antonio, che aveva visto che sarebbe stato difficile trattenere i suoi soldati, temesse di attirarsi l’odio generale e la disistima di Vespasiano, se le truppe avessero saccheggiato la città imperiale. Ma qualunque fossero i suoi motivi o le sue intenzioni, accaddero circostanze che posero fine alla sua inattività. Arrivò infatti la notizia che Tito Flavio Sabino, il fratello di Vespasiano che ricopriva la carica di Praefectus Urbi, si era rifugiato nel Campidoglio ed era assediato dalle truppe di Vitellio.
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Idazio racconta che nell’anno 413 d.C. Eracliano, proclamatosi Augusto e muovendo l’esercito dall’Africa contro Onorio, è vinto nella battaglia di Utriculum, in Italia, avendo perso in quella lotta 50.000 combattenti. Perì poco tempo dopo a Cartagine, dentro il tempio della dea Memoria, per mano degli assassini inviati da Onorio.
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Durante l’anno vengono realizzati diversi eventi di rievocazione storica che coinvolgono tuttal’area archeologica. Il più importante, l’ultimo week end di maggio, è OCRICULUM AD 168.
Spunti videoludici
L’area intorno cui si sviluppa il sito archeologico è di notevoli dimensioni, con ben 36 ettari di monumenti immersi nella natura. Inoltre la vicinanza del Tevere ne fa uno scenario di carattere suggestivo per la costruzione di un vero e proprio open world. Il ricco bagaglio storico d’età romana costituisce un ottimo materiale narrativo per un’opera videoludica, che vada dal semplice strategico sino a un focus su figure ben precise, come ad esempio dell’eroe ventunenne anonimo, autore di gesta gloriose. Anche la storia dei ragazzi che scoprono i resti dell’epigrafe dell’eroe romano ha in sé indubbie potenzialità videoludiche, legate a un immaginario degli anni Ottanta sia cinematografico che televisivo (ad es. I Goonies o, per restare in tempi più recenti, Stranger Things). Da quest’ultimo punto di vista si notano alcune analogie con la storia della Narni Sotterranea (vedi scheda).
Fonti e link
[Bibliografia]
Tito Livio, Ab Urbe Condita – IX & XXII
Tacito, Historiae III
Idazio, Cronaca
G. A. Guattani, Monumenti antichi inediti, Roma 1784 e 1785
Th. Ashby, “The Via Flaminia”, in Journ. Rom. Stud., XI, 1921
C. Pietrangeli, “Monumenti paleocristiani di Otricoli”, in Riv. Arch. Crist., 1941
C. Pietrangeli, Ocriculum (Otricoli), Ist. Nazionale di Studi Romani, Roma, 1943
C. Pietrangeli, “Lo scavo pontificio di Otricoli”, in Rend. Acc. Pont., 1942-43
C. Pietrangeli, Otricoli, un lembo dell’Umbria alle porte di Roma, Bozzi, 1978
Luana Cenciaioli (a cura di), Un museo per Otricoli. L’antiquarium di Casale San Fulgenzio, Effe, 2006
[Sitografia]
Comune di Otricoli
[Scheda Umbria Cultura]
Parco archeologico di Otricoli e Antiquarium di Casale San Fulgenzio
Scheda realizzata in collaborazione con i curatori del Parco.