Descrizione
Palazzo Poggi è l’attuale sede centrale dell’Università degli Studi di Bologna insieme a Palazzo Malvezzi. Dalla sua costruzione è sempre stato uno degli edifici più imponenti della città ed è sovrastato dalla torre della Specola sede, nel corso degli anni, di svariati esperimenti scientifici e astronomici. Sorge in Via Zamboni 33, nel cuore della cittadella universitaria di Bologna.
Cenni storici
Il Palazzo nasce come sfarzosa abitazione di Alessandro Poggi e del fratello Cardinale Giovanni Poggi tra 1549 e il 1560. Attribuito a Pellegrino Tibaldi, il Palazzo si presenta come un collage di storia, personaggi illustri, ed elementi architettonici. La Torre della Specola è parte integrante del palazzo ed è stata costruita tra il 1712 e il 1725 dopo che la struttura divenne la sede dell’Istituto di Scienze dell’Accademia di Bologna. Oggi il Palazzo continua ad essere un enorme complesso di cultura ospitando numerosi musei, il rettorato, la Biblioteca Universitaria di Bologna e la Quadreria.
Focus narrativi
Al pianterreno del palazzo c’è un’aula dedicata a Giosuè Carducci, dove il famoso poeta tenne lezioni di lingua e letteratura italiana per circa 40 anni.
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La Sala dell’Ercole è un’altra importante stanza del palazzo, situata sempre a pianterreno e dove, oltre alla statua dell’eroe mitologico scolpita da Angelo Piò nel 1730, vengono narrate le sue gesta tramite numerosi affreschi.
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Anche la monumentale Aula Magna del palazzo venne aggiunta nel corso del 700. Quest’aula, oltre ad essere la biblioteca originale dell’Istituto delle Scienze, è stata anche la prima biblioteca pubblica di Bologna e venne aperta al pubblico nel 1756.
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Il palazzo è sede di diversi musei tra cui il Museo di Anatomia Umana, il Museo delle Navi e delle Antiche Carte Geografiche e molti altri di cui potrete trovare maggiori informazioni nella scheda Museo di Palazzo Poggi.
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La struttura si presenta come uno dei complessi decorativi privati più affascinanti dell’Italia Settentrionale: ci sono infatti ben 8 sale decorate con fregi e affreschi al piano nobile, i soffitti dipinti da Pellegrino Tibaldi al pianterreno e numerosi soffitti a grottesche e camini affrescati con colori sfarzosi e dettagli di pregio.
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La Torre della Specola è oggi un museo astronomico che si sviluppa tutto in verticale all’interno della torre. Un tempo è stato però uno dei più importanti osservatori astronomici d’Europa composto da tre sale principali: Sala Meridiana, Sala della Torretta, Sala dei Globi.
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Nell’esposizione astronomica all’interno della torre è possibile trovare tantissimi oggetti per lo studio della volta celeste: come un astrolabio intarsiato del 1200, un telescopio di 22 piedi (oltre 6 metri), svariate rappresentazioni delle fasi lunari e dei pianeti e una serie di globi celesti e terresti risalenti al 600 che mostrano le prime concezioni di cielo e terra da parte dell’uomo. Presente anche una mappa celeste cinese che unisce cultura e astronomia in un grande disegno del cosmo.
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Le attività svolte nell’osservatorio venivano incontro a tutte le esigenze che richiedevano lo studio degli astri ma oltre ad acquisire informazioni sulla volta celeste ci si occupava anche di creare calendari, effemeridi, mappe cartografiche e persino lezioni di balistica per le esercitazioni militari.
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Nel 1782, l’allora direttore Petronio Matteucci diede inizio alle rilevazioni astronomiche dell’osservatorio di Bologna che non si sono mai interrotte e continuano ancora oggi.
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Giovanni Battista Guglielmini diede invece vita ad un esperimento molto interessante per dimostrare la rotazione terrestre e di cui è ancora presente il filo a piombo usato nell’esperimento. Nel 1790 Guglielmini fece cadere un peso di piombo legato ad un filo per tutto l’altezza (29 metri) della Torre della Specola. La traiettoria del filo risultava deviata verso est di 4,5 mm. Guglielmini ripeté l’esperimento l’anno successivo dalla Torre degli Asinelli ottenendo lo stesso risultato.
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Un tempo più il telescopio era lungo più si riusciva a vedere lontano. Proprio per questo motivo la Torre della Specola stessa è stata trasformata in un immenso telescopio con tanto di pavimentazione ottagonale a lenti che potevano essere spostate e modificate per leggere il cosmo.
Spunti videoludici
Un palazzo che raccoglie la storia e le arti di varie epoche, studiando gli astri e gli esseri umani. Palazzo Poggi sembra un edificio in grado di spostarsi nel tempo, come una macchina che porta il giocatore in più epoche mostrandogli quello che sarebbe stato o quello che sarà. Le sue sale ricche di oggetti bizzarri e affascinanti richiamano alla mente puzzle ambientali e enigmi che si sposano bene con il genere delle avventure grafiche o anche con esperienze di escape room. La Torre della Specola potrebbe invece trasformarsi in un titolo di stampo educativo sull’astronomia, con una struttura a più livelli, come i piani della torre, in cui il giocatore è chiamato a risolvere enigmi legati allo studio delle stelle e del cosmo.
Fonti e link
[Bibliografia]
– Bònoli Fabrizio, La Specola di Bologna e il museo di astronomia, Compositori, Bologna, 1991.
[Sitografia]
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