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MUVIT – Museo del Vino

Descrizione

Il Museo del Vino di Torgiano, riporta il sito ufficiale, trasforma il vino in un affascinante prodotto della cultura. Il museo è una vera e propria macchina del tempo, che consente di percorrere cinquemila anni di storia del vino attraverso reperti archeologici, collezioni di ceramiche, vetri, incisioni e raccolte etnografiche.
Nato da un’idea di Giorgio Lungarotti e curato dalla moglie Maria Grazia Marchetti, situato nel seicentesco Palazzo Graziani Baglioni nel centro di Torgiano, il Museo del Vino costituisce una meta imprescindibile per quanti desiderino conoscere e approfondire la storia e la civiltà del vino.

Location

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Cenni storici

Il Museo del Vino di Torgiano viene inaugurato nella notte di San Giorgio, il 23 aprile 1974. Una notte magica, tradizionalmente caratterizzata dall’accensione di falò propiziatori tra le vigne. È il fascino misterioso del mito dionisiaco e l’articolato sistema di simboli e significati che il vino riveste nel corso dei secoli il filo narrativo che guida il visitatore attraverso le collezioni del Museo del Vino.

Focus narrativi

Al visitatore che esplora il museo è proposto un vero e proprio viaggio nel tempo, un percorso storico che racconta il vino attraverso i suoi mille volti: alimento energetico apprezzato per il gusto e le proprietà eccitanti, preziosa merce di scambio, insostituibile protagonista del simposio, elemento caratterizzante della ritualità religiosa, ingrediente ricorrente nelle preparazioni farmaceutiche. Attraverso l’esposizione di strumenti agricoli si descrive il lavoro nei campi e il ciclo della vite.

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La collezione del Museo ospita alcuni oggetti molto interessanti come la urne funerarie etrusche, la collezione di anfore romane, le brocche cicladiche del III millennio a.C., le preziose coppe attiche e gli altrettanto preziosi vetri romani. Suggestiva è la raccolta di maioliche dal Medioevo al Settecento disposte in un’ampia sala, dentro teche trasparenti, su diversi livelli a creare giochi di luce e colori molto interessanti. Unico è anche l’effetto scenografico creato dalla piccola sala che ospita la collezione di ferri da cialda, disposti in maniera ordinata e simmetrica a formare una immobile coreografia di fregi, stemmi, ombre.

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Affascinante la raccolta di oltre seicento incisioni che, da Mantegna a Picasso, raffigurano affollati baccanali e cortei animati. La ceramica contemporanea propone libere interpretazioni del mito dionisiaco: da Nino Caruso a Pompeo Pianezzola, da Gio Ponti a Piero Fornasetti, da Jean Cocteau a Joe Tilson.

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A chiudere il percorso del museo un’intera biblioteca tutta dedicata alla vite e al vino: classici della letteratura e del pensiero scientifico, trattati di agronomia, testi poetici e drammatici testimoniano il vino come tratto profondo della cultura occidentale.

Spunti videoludici

La location che ospita il museo presenta caratteristiche che si prestano alla narrazione: la “pars agricola” di Palazzo Graziani Baglioni è infatti un insieme articolato di ambienti: gli antichi magazzini dalle alte volte e la cantina sotterranea, dominata dal grande torchio monumentale, dalla quale si diramano antichi cunicoli medievali; le strette scale a chiocciola che collegano i diversi livelli; le piccole suggestive sale del mezzanino.

La storia del vino e degli oggetti che hanno contribuito alla sua conservazione e valorizzazione nel corso dei secoli ha un curioso, sebbene inedito, potenziale videoludico. Risultano per esempio affascinanti le innumerevoli forme dei contenitori da vino: borracce zoomorfe, fiasche antropomorfe dall’aspetto caricaturale, boccali, coppe e vasellame. Ritorna alla mente la celebre sequenza di Indiana Jones e l’ultima crociata, quella in cui l’archeologo interpretato da Harrison Ford, alla ricerca del Sacro Graal, si ritrova di fronte a tanti calici tra cui scegliere.
C’è infine il vasto e sfaccettato mito di Dioniso, divinità della religione greca così fortemente legata al vino e all’ebbrezza dei sensi. Un personaggio carismatico e ipnotico, selvaggio e liberatorio: protagonista ideale di un possibile videogioco?

[Bibliografia]
AA.VV., Vino. Tra Mito e Cultura, Milano 2006
A. Uncini, a cura di M. Torelli, Museo del Vino di Torgiano. Materiali archeologici, Regione Umbria, 1991
C. Fiocco, G. Gherardi, a cura di G.C. Bojani, Museo del Vino di Torgiano. Ceramiche, Regione Umbria, 1991
C. Gnoni Mavarelli, a cura di G. Dillon e R. Lanfiuti Baldi, Museo del Vino di Torgiano. Incisioni, Regione Umbria, 1994

[Sitografia]
MUVIT – Museo del Vino

[Scheda Umbria Cultura]
MUVIT – Museo del Vino

Scheda realizzata in collaborazione con i curatori del museo.

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