Descrizione
Il Castello Sforzesco ospita, dal 1900, i musei civici di Milano. La loro missione consiste nel raccogliere e conservare opere d’arte legate per ragioni storiche o collezionistiche alla città di Milano.
Il Castello Sforzesco ospita, dal 1900, i musei civici di Milano. La loro missione consiste nel raccogliere e conservare opere d’arte legate per ragioni storiche o collezionistiche alla città di Milano.
Il Castello Sforzesco nasce tra il 1360 e il 1370, quando Galeazzo II Visconti fece costruire una rocca quadrata a cavallo della cinta medievale. Il fortilizio visconteo fu destinato a fortezza e prigione. Solamente ai tempi dell’ultimo dei Visconti, Filippo Maria, il Castello assunse il volto di una residenza signorile. Nel 1450 Francesco Sforza, che aveva sposato l’ultima erede dei Visconti, riprende il potere e diventa signore della città.
Durante il periodo nel quale il ducato di Milano fu conteso tra gli Sforza, il re francese e l’imperatore germanico, il Castello, punto nevralgico per la conquista della città, si trovò al centro di scontri e assedi. In un ventennio si susseguirono il dominio francese e un breve governo spagnolo concluso dal ritorno dello Sforza. Divenuto sede della guarnigione spagnola nel XVI secolo, l’edificio ospitò circa duemila soldati, accogliendo un ospedale, una farmacia, botteghe, un panettiere, due forni, un’osteria, una “nevera” per conservare il ghiaccio. Nel 1796, all’avvicinarsi di Napoleone Bonaparte e dopo l’abbandono della città da parte dell’arciduca Ferdinando I d’Austria, un gruppo di cittadini milanesi filofrancesi tentò di attaccare l’odiata fortezza da tempo occupata dagli invasori, in una sorta di omaggio alla presa della Bastiglia. La costituzione del Regno Lombardo-Veneto seguita alla caduta di Napoleone riporta a Milano gli Austriaci nel 1815. Il Castello continua a fungere da caserma, mentre lo spazio vuoto retrostante, la Piazza d’Armi, diventa scenario per le rassegne militari. Nel 1859 si conclude definitivamente la dominazione austriaca. Il Castello è assaltato e depredato dai Milanesi, che asportano armi, suppellettili e denaro destinato alle truppe. Per approfondire la storia del Castello Sforzesco: www.milanocastello.it
Dopo contrastanti opinioni su cosa fare del Castello, si decide di salvare l’antico edificio. Dal 1893 inizia una complessa opera di restauro e ripristino del Castello, per secoli ridotto a caserma. L’intera cittadinanza di Milano partecipa alla sottoscrizione pubblica per riportare il complesso all’antico splendore.
Attualmente hanno sede, nel Castello Sforzesco, istituzioni e musei di eccezionale rilievo, quali il Museo Pietà Rondanini, il Museo d’Arte Antica, il Museo dei Mobili e delle Sculture Lignee, la Pinacoteca, il Museo delle Arti Decorative, il Museo degli Strumenti Musicali e le sezioni di Preistoria e Protostoria ed Egizia del Museo Archeologico, la Biblioteca d’Arte, il Gabinetto dei disegni, la Raccolta delle Stampe A. Bertarelli, il Civico Archivio Fotografico, l’Archivio storico civico, la Biblioteca Trivulziana, la Biblioteca Archeologica Numismatica, il Gabinetto Numismatico e il Medagliere. Fa inoltre parte del percorso museale la Sala delle Asse decorata da Leonardo da Vinci.
Museo Pietà Rondanini. Inaugurato il 2 maggio 2015 nell’antico Ospedale Spagnolo, il Museo ospita l’ultimo capolavoro di Michelangelo Buonarroti, la Pietà Rondanini, la più celebre fra le opere conservate al Castello Sforzesco, acquistata nel 1952 dal Comune di Milano, con sottoscrizione popolare.
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Museo d’Arte Antica. Inserito nella solenne cornice degli ambienti affacciati sulla Corte Ducale, il Museo d’Arte Antica riunisce circa quattrocento opere, in gran parte provenienti da edifici e strutture sorte entro la cinta medievale di Milano. Questo peculiare patrimonio è composto da sculture originarie collocate in monasteri cittadini e nella cattedrale, da statue votive poste a ornamento delle porte della città, da stemmi e portali delle dimore nobiliari. Le sculture testimoniano un ampio arco temporale, dal V secolo fino al pieno Rinascimento. La loro realizzazione si deve prevalentemente a maestri lombardi, ai quali si affiancarono artisti di altri centri, in particolare della Toscana, che lasciarono a Milano tracce indelebili. L’insieme di questi caratteri e la qualità singolare di una serie di capolavori rendono il Museo d’Arte Antica un unicum nel panorama della museologia italiana. Tra i capolavori da ricordare, due importanti monumenti funebri, che aprono e chiudono il percorso: l’Arca di Bernabò Visconti, opera di Bonino da Campione e aiuti (XIV secolo) che riprende il modello dei monumenti equestri, con l’imperatore a cavallo in posizione di comando e il Monumento funebre a Gaston de Foix di Agostino Busti detto il Bambaia (XVI secolo) testimonianza invece di un nuovo modello di monumento funebre di origine francese, con il defunto gisant, ossia raffigurato in posizione giacente.
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Sala delle Asse. Nel Castello Sforzesco si trova anche la celebre Sala delle Asse dipinta da Leonardo da Vinci durante il suo soggiorno milanese al servizio degli Sforza. Nella stanza al piano terra della Torre Falconiera, ora inserita nel percorso del Museo d’Arte Antica (sala VIII), Leonardo dipinse un’intricata composizione formata dall’intreccio delle fronde di sedici alberi di gelso impreziosite da robuste corde dorate. Il nome della sala deriva dal rivestimento in legno delle pareti che permetteva di isolare gli ambienti umidi e freddi del Castello.
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Museo dei Mobili e delle Sculture Lignee. Il Museo dei Mobili e delle Sculture Lignee, al primo piano della Corte Ducale, racconta sei secoli di storia del mobile, una delle eccellenze italiane e in particolare lombarde. I circa duemila pezzi sono presentati in un percorso cronologico diviso in sezioni tematiche, che mostra il susseguirsi degli stili e dei gusti e, con essi, l’evolversi della società dal XV al XX secolo, dagli arredi sforzeschi e religiosi quattrocenteschi al design postmoderno di Sottsass e Mendini. Per contestualizzare i mobili l’esposizione è arricchita di sculture, suppellettili e arazzi.
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Storie di Griselda. Nella Sala XVII si trova inoltre la camera picta con le Storie di Griselda, un ciclo decorativo completo, proveniente dal castello di Roccabianca (Parma), dipinto da un artista lombardo del Quattrocento sulla volta e sulle pareti, staccato a fine Ottocento dalla sede originaria e ricostruito, rispettando l’originaria composizione, nei musei del Castello Sforzesco.
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Pinacoteca. Posta al primo piano della Corte Ducale, la Pinacoteca, formata nel corso del tempo grazie al collezionismo di illustri cittadini, ripercorre la storia dell’arte milanese e lombarda dal XV al XVIII secolo, in un itinerario arricchito da un nucleo di opere venete e da dipinti fiammingo-olandesi del Seicento. Alcune personalità di livello sovranazionale qualificano il percorso con dipinti di assoluta importanza per la storia dell’arte: la Madonna in trono tra santi (1497) di Andrea Mantegna, il Ritratto di Lorenzo Lenzi (1525) di Bronzino e, ancora, opere di Filippo Lippi, Giovanni Bellini, Lorenzo Lotto, Correggio, Tiziano, Tintoretto, Canaletto.
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Museo delle Arti Decorative. Il Museo delle Arti Decorative costituisce una delle più rilevanti raccolte di questa tipologia esistente in Italia. Documenta, infatti, l’evoluzione del gusto e degli stili nelle arti suntuarie, decorative e applicate dall’epoca paleocristiana agli anni Cinquanta del Novecento, raggiungendo il XXI secolo per quanto riguarda i vetri artistici. Lungo il percorso si succedono capolavori e manufatti eccezionali per qualità, documenti preziosi del lavoro di vetrai, ceramisti, intagliatori, liutai, argentieri, orafi, armaioli, arazzieri e tessitori attivi in Europa a partire dal Medioevo. Spiccano per importanza i nuclei degli avori tardoantichi, il ciclo dei 12 arazzi dei mesi su disegno di Bramantino, le maioliche rinascimentali, le ceramiche e i vetri del XX e XXI secolo. Il nucleo principale è esposto al secondo piano del Cortile della Rocchetta, ma alcune tipologie di opere sono esposte in altre sale del Castello. Si segnala ad esempio l’armeria, una sala al piano terreno della Corte Ducale dedicata alle armi bianche e da fuoco e alla loro storia dalla fine del XIV al XIX secolo. Tra gli oggetti conservati al Museo delle Arti Decorative spicca in particolare il diavolo-automa di Manfredo Settala (vedi scheda dedicata).
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Museo degli Strumenti Musicali. Il Castello possiede una delle raccolte di strumenti musicali più importanti d’Italia e d’Europa, circa novecento pezzi dal XVI al XX secolo, esposti al primo piano della Rocchetta. La grande quantità e varietà di strumenti comprende tutte le tipologie si strumenti tipici della tradizione occidentale.
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Museo Archeologico: sezione Preistoria e Protostoria. In Corte Ducale, in una sala sotto gli appartamenti sforzeschi, è esposta una selezione di reperti preistorici e protostorici provenienti in gran parte dalla Lombardia. Un percorso cronologico racconta la storia dal Neolitico alla colonizzazione romana.
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Museo Archeologico: sezione Egizia. Collocata nel sotterraneo della Corte Ducale, propone un percorso tematico alla scoperta dell’antica società egizia. Raffigurazioni su papiro e manufatti per la filatura e la tessitura rivelano alcuni dei lavori che impegnavano gli antichi egizi; strumenti per scrivere e supporti come ostraka, legno e papiri mostrano come si scriveva; la vita religiosa e il culto funerario sono documentati da numerosi oggetti che facilitavano la vita del defunto nell’aldilà, da sarcofagi antropomorfi e a cassa e da una mummia.
Al di là degli spunti offerti dai singoli oggetti, per i quali rimandiamo alle schede di approfondimento dedicate (in progress), ci piace sottolineare l’atipica coesistenza, all’interno di uno stesso complesso, di musei così numerosi e vari per tipologia e orizzonti temporali. La cinematografica “notte al museo” può così spaziare, in ambito videoludico, tra scenari storici e finzionali incredibilmente lontani tra loro, eppure accomunati dalla stessa location.
Nulla impedisce di intrecciare le storie dei singoli musei con la più ampia e secolare storia del Castello Sforzesco, vero e proprio simbolo di Milano. Il museo può diventare teatro di videogame in VR, che consentano di esplorare (e di giocare con) gli spazi; o ancora di adventure popolati da enigmi basati sulle opere; può essere semplice tappa di un racconto più ampio, scenario di crime stories noir o di viaggi all’interno delle opere esposte.
[Bibliografia]
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[Sitografia]
Sito ufficiale Castello Sforzesco