Montisola

Descrizione

Montisola (o più correttamente Monte Isola) è un’altura situata nel Lago d’Iseo, in provincia di Brescia, a 600 metri sul livello del mare e facente parte dell’elenco dei borghi più belli d’Italia. Essa comprende dodici frazioni e rappresenta una delle località più affascinanti della zona, non soltanto per la sua particolare componente paesaggistica ma anche per le sue tradizioni. Uno dei più luoghi più significativi dell’isola è il Santuario della Madonna della Ceriola, situato nel suo punto più alto e chiamato in questo modo a causa del cerro, materiale ligneo utilizzato nella costruzione della statua della Vergine collocata al suo interno. Altri luoghi d’interesse sono la Rocca Martinengo e Villa Oldofredi.

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Cenni storici

Inizialmente la zona del lago d’Iseo, chiamato originariamente Sebinus, era soggetta alla dominazione romana e Montisola era in particolare caratterizzata da un tempio pagano situato dove oggi si trova il Santuario della Madonna della Ceriola. Dopo essere stato cristianizzato, il monte fu poi affidato alle Benedettine del Monastero di Santa Giulia le quali diedero inizio ad una serie di attività, perlopiù agricole e pescherecce. Durante il XIII secolo, il Comune di Brescia occupò la zona del lago e nel 1300 la famiglia Oldofredi iniziò la costruzione di un castello, oggi Rocca Martinengo. Nel 1426 il territorio passò nelle mani della Repubblica di Venezia e vi restò fino al 1797. A partire da questo momento vi fu un grande incremento per quanto riguarda le attività della pesca, della costruzione di reti e di barche, attività che resero Montisola un’eccellenza conosciuta a livello mondiale.

Focus narrativi

Il Comune di Montisola comprende anche due piccole isolette: l’Isola di San Paolo e quella di Loreto. La prima, di proprietà privata, prende il nome dall’Apostolo Paolo (considerato un grande navigatore); ciò si rifà alla funzione dell’isola come luogo di rifugio in caso di tempesta. Essa durante i secoli passò di mano in mano, tra famiglie nobili e istituti religiosi fino a giungere alla famiglia Beretta nel 1916. L’Isola di Loreto si trova invece a nord di Montisola e, anch’essa oggi di proprietà privata, appartenne nel XV secolo alle suore di Santa Chiara del monastero di Brescia che vi costruirono un convento poi abbandonato. Dopo essere stata posseduta dalla Duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, attorno ai primi anni del 900 passò nelle mani di Vincenzo Richieri, che vi fece erigere un castello dallo stile neogotico.

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Una delle leggende più famose che coinvolgono Montisola è quella della Sarneghera. Essa racconta la storia di una fanciulla residente nell’isola e promessa sposa a un nobile della Franciacorta. Ella era però contraria al matrimonio in quanto guidato solamente dagli interessi del padre e, mentre un giorno piangeva per il proprio destino sulle rive del lago a Sensole, cadde in acqua per poi essere tratta in salvo da uno dei pescatori della zona. I due si innamorarono e iniziarono una relazione alle spalle del padre della fanciulla. Quando quest’ultimo li scoprì, il pescatore fu imprigionato in una grotta mentre la donna venne rinchiusa nel proprio castello e costretta a sposare il nobile. Il giorno del matrimonio, il padre ordinò poi di uccidere il pescatore facendolo annegare nel lago. Quando la fanciulla venne a sapere tale notizia, decise di gettarsi tra le stesse acque per raggiungere l’amato. Secondo la leggenda, l’arrivo della Sarneghera, ovvero una tempesta che saltuariamente colpisce la zona, rappresenta il momento d’incontro e l’abbraccio tra i due nelle profondità del lago.

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Particolarità dell’Isola, raggiungibile dai porti circostanti tramite traghetti e imbarcazioni, è il divieto di utilizzare automobili (a esclusione dei mezzi di soccorso). I visitatori possono infatti spostarsi soltanto in bicicletta o tramite i mezzi pubblici, mentre i motocicli possono essere utilizzati soltanto dai residenti dell’Isola. Diversi sono poi i percorsi di trekking che permettono di godere del panorama che l’isola offre e raggiungere i vari punti d’interesse.

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Ogni cinque anni, nel mese di settembre si svolge la Festa di Santa Croce di Carzano. Nonostante vi siano diverse credenze sull’origine di tale festa, la più veritiera ne colloca la prima edizione nel 1836, anno in cui il territorio fu raggiunto dall’epidemia del colera asiatico, causa di numerose vittime. Si dice che gli abitanti dell’isola, per essere risparmiati, fecero un voto alla Santissima Croce, promettendo di celebrarne la reliquia con una processione. Tale voto funzionò, l’epidemia si dissolse e da quel momento, ogni cinque anni, Montisola si colora grazie a migliaia di luminarie e di fiori realizzati in carta non solo da artigiani ma anche dagli stessi abitanti del borgo, i quali accolgono ogni volta i mesi di preparazione quasi come una sfida alla composizione più originale. Mentre inizialmente si riproducevano soltanto rose, diventate per questo simbolo della festa, ora si spazia tra le più svariate tipologie di fiori.

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Nel 2016 il lago d’Iseo ospitò l’installazione artistica intitolata “The Floating Piers” e progettato da Christo e dalla moglie Jeanne-Claude, artisti tra i maggiori esponenti della Land Art. L’opera, di natura temporanea, consisteva in una passerella di 3 chilometri totali realizzata in polietilene e ricoperta di tessuto di colore giallo che collegava il paese di Sulzano, Montisola e l’isoletta di San Paolo, dando l’opportunità ai numerosi visitatori di spostarsi tra i le tre località “camminando sulle acque”. L’installazione è stata visitata da più di un milione di persone e nello stesso 2016 il New York Times ha incluso l’opera tra le più rilevanti dell’anno.

Spunti videoludici

La particolare composizione paesaggistica di Montisola, caratterizzata da diversi piccoli borghi separati l’uno dell’altro da fitti boschi che abitano la pendenza e dalle acque che separano la montagna dalla terraferma, possono essere uno sfondo perfetto per lo sviluppo di una storia. Una storia di cui le tradizioni legate alla navigazione e alla pesca, l’elemento del fiore la cui importanza viene tramandata di generazione in generazione, il voto compiuto durante l’epidemia o le leggende tuttora narrate possono costituirne alcuni incipit. Montisola, per il proprio distaccamento dalla terraferma e per la presenza delle piccole isole di san Paolo e di Loreto, si presta particolarmente bene anche ad una narrazione di tipo horror-thriller.

[Bibliografia]

– Comune di Montisola, Montisola tra cielo e terra, Lubrina-LEB, 2017;
– Archetti, A., San Paolo del Lago. Notizie storiche, leggende, curiosità del Lago d’Iseo, Brescia, Fondazione Civiltà Bresciana, 2003.

[Sitografia]

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