Molinetto della Croda

Descrizione

Il Molinetto della Croda è uno storico mulino situato a nord del comune di Refrontolo, in provincia di Treviso. Questo mulino sfrutta le acque del torrente Lierza, principale affluente del fiume Soligo e facente parte del bacino idrografico del fiume Piave. Adiacenti al mulino sono presenti un alloggio per la famiglia del custode, una stalla e un granaio. Dall’esterno si presenta come una semplice struttura rurale in legno e pietra, con una parete rocciosa inclinata che permette alle acque del Lierza di defluire.

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Cenni storici

Il mulino venne eretto nel 1630, con conseguente costruzione dell’alloggio per il custode poco dopo. Nel corso degli anni, il mulino visse una monotona routine fino al 1953, anno in cui fu dismesso. Fu però a fine Novecento che il comune di Refrontolo lo acquistò e restaurò, volendo recuperare un luogo storico così presente nella memoria del paese, attirando l’attenzione su questo luogo prima ignoto a molti.

Focus narrativi

Oggi il mulino si presenta come un vero e proprio museo riguardante la molitura, ossia i meccanismi tecnici atti alla preparazione di una pasta fine ed omogenea. Come nella maggior parte dei casi in Italia, questo processo avveniva, e talvolta avviene anche oggi, sfruttando meccanismi alimentati dalla forza motrice dell’acqua di fiumi e torrenti. Il museo ospita anche altre esposizioni, come ad esempio l’annuale “Mostra internazionale dei presepi”, che vede accorrere numerosi turisti interessati e artisti pronti a esporre le proprie opere.

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Nel 2009 fu allestita una speciale mostra per commemorare il quarantesimo anniversario della prematura scomparsa del pittore Angelo Lorenzon. Nato nel 1927 a Sernaglia della Battaglia, un comune Trevisano, Angelo Lorenzon trascorse gran parte della sua vita proprio a Refrontolo, non molto distante dal suo comune natio. Fu proprio da Refrontolo e da Sernaglia della Battaglia che questo artista trasse ispirazione per la rappresentazione di paesaggi rurali, tema principale delle sue opere. In particolar modo vediamo dipinti e sculture legate a una società contadina con forti e radicati valori, come l’affetto familiare e la solidarietà tra compaesani, in opposizione a un’opprimente industrializzazione sempre più diffusa. Molte delle sue opere, tra cui un dipinto raffigurante il Molinetto della Croda, sono ancora esposte all’interno delle mura dello stesso mulino.

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Oltre a pittura e scultura, anche il cinema ha preso ispirazione dal Molinetto della Croda dopo il processo di recupero culturale da parte del comune di Refrontolo. Caso lampante quello del 1977, con il film Mogliamante, una commedia drammatica diretta da Marco Vicario. Nella prima metà del film, la protagonista Antonia (interpretata da Laura Antonelli) parte alla ricerca del marito scomparso, rifugiatosi nel granaio del cugino in quanto anarchico. La donna col cavallo del marito fa tappa in diversi luoghi da lui frequentati cercando indizi, arrivando anche al Molinetto della Croda. Qui sosta brevemente, ospitata dalla custode del molino e dalle sue figlie, anche lei sposata con un uomo imprigionato in quanto anarchico. Dalla finestra della camera nella quale il marito era solito fermarsi è possibile vedere molto chiaramente la parete rocciosa dalla quale l’acqua del Lierza scende. Il mulino è stato dismesso nel 1953 e venne restaurato dal comune di Refrontolo alla fine del Novecento, quindi questo film degli anni Settanta decide di ricostruire l’ambiente interno al mulino come abitazione dei custodi precedenti, che in questo caso funge anche da punto di ristoro.

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Il Molinetto della Croda ha vissuto anche storie drammatiche, in epoca recente. Il 2 agosto 2014 ci fu una violenta esondazione del torrente Lierza, che coinvolse lo spiazzo adiacente al mulino. In quella data si festeggia, secondo la tradizione alpina, la “Festa degli Omeni”, un appuntamento annuale con cibo e bevande, festeggiata come “affronto” a Napoleone e ai suoi soldati, sfoggiando la virilità delle truppe Alpine italiane. Quella che sembrava una tranquilla festa paesana piena di persone si trasformò tuttavia in tragedia: l’esondazione colpì il piazzale e il tendone della pro-loco spazzando via persone, automobili e stand. I soccorsi fecero fatica a intervenire visto l’ambiente collinare isolato, ma riuscirono a limitare i danni. Sfortunatamente la vicenda si concluse con quattro morti e otto feriti. Non è la prima volta che il Molinetto è vittima di esondazioni: nel 1941 avvenne un disastro simile a quello del 2014, e nel 1953 il mulino fu chiuso proprio in seguito a un’esondazione del Lierza. Nel 16 maggio del 2022 c’è stato il rischio di una nuova esondazione, che tuttavia è stata contenuta e non ha causato danni.

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L’etimologia del Molinetto della Croda è alquanto interessante. “Molinetto” è abbastanza autoesplicativo, sarebbe la dicitura trevigiana per la parola mulino. Ma cos’è “la Croda”? Ebbene, la croda altro non è che roccia, ma di un particolare tipo, carico di ghiaie e ciottoli uniti da cemento calcareo. Questo tipo di roccia è tipico delle aree dolomitiche ed è proprio su questo tipo di roccia che è stato costruito il mulino, da qui il nome Molinetto della Croda. Inoltre, è possibile risalire la cascata a lato del mulino grazie a un sentiero scavato nella roccia e seguendo le indicazioni di un percorso turistico è possibile farsi una camminata di un chilometro e mezzo ammirando il panorama rurale, giungendo infine all’agriturismo “Le Noci”.

Spunti videoludici

Prendendo ispirazione dalle opere pittoriche e cinematografiche attorno alla figura del mulino, viene quasi istintivo pensare ad una trasposizione videoludica come punto di ristoro tra due città o villaggi: il Molinetto, seppur appartenente al comune di Refrontolo, collega quest’ultimo al vicino comune di Rolle.

Il paesaggio del mulino potrebbe anche semplicemente apparire in un quadro, come quelli dipinti da Angelo Lorenzon per abbellire le pareti di una villa o una tenuta nobiliare tramite la sua suggestiva semplicità rurale. In quanto museo, potrebbe anche fornire lo scenario perfetto per un gioco didattico sulla molitura, o comunque sulla storia della campagna veneta.

Un altro utilizzo potrebbe essere quello di edificio abbandonato, che premierebbe l’esplorazione del giocatore tramite qualche prezioso oggetto nascosto tra le sue mura.

[Sitografia]

MolinettoDellaCroda.it
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