Mezzocorona - Foto di Trentino Film Commission

Mezzocorona

Descrizione

Il Comune di Mezzocorona si distende nella piana rotaliana, una vasta pianura racchiusa dalle sponde dell’Adige e del Noce. È delimitata per tre lati da alte pareti rocciose: a nord arriva fino alla provincia di Bolzano, a est prosegue verso i vigneti di San Michele e Faedo mentre ad Ovest è chiusa dalla stretta della Rocchetta, sulla quale svetta il Monte di Mezzocorona.
Il borgo offre notevoli ricchezze sia naturali che artificiali: dai generosi vigneti ai ritrovamenti paleontologici, dall’antico castello di San Gottardo, costruito in un’ampia grotta scavata nel monte, fino ai raffinati affreschi del Palazzo Firmian.

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Cenni storici

La presenza dell’uomo nella zona è attestata fin dalla preistoria. Mezzocorona è sempre stato un importante nodo viario, grazie alla presenza dell’Adige e della via imperiale Claudia Augusta. La vocazione vinicola del territorio, che ha una costituzione di tipo alluvionale, si può constatare fin dall’epoca tardo-romana, della quale sono state fatte diverse scoperte archeologiche.

Dalla fine del XV secolo la giurisdizione di Mezzocorona fu affidata ai nobili di Mezo (Metz) per poi passare ai Conti Firmian, fino alla loro rinuncia nel 1824.
È di grande importanza il Castel San Gottardo, conosciuto anticamente come Corona di Mezo (dove con Mezo si intendeva tutta la pianura ai lati del Noce). La fortezza medievale è stata edificata all’interno di una corona, cioè una caverna scavata nella parete rocciosa a strapiombo sopra il comune di Mezzocorona.

In Trentino esistono solo quattro castelli di questo genere, tra i quali quello di San Gottardo risultava il più grande e potente in termini militari.
Le più antiche tracce storiche della fortificazione risalgono al 1181, anche se la sua costruzione risaliva probabilmente a un periodo di molto precedente.

Durante il Rinascimento i castelli arroccati strategicamente come questo vennero abbandonati in favore di luoghi con accessi più comodi. Anche Castel San Gottardo fu abbandonato e quando nel 1480 il conte Nicolò Firmian divenne possessore della giurisdizione di Mezzocorona decise di far costruire ai piedi del precedente maniero il Castel Firmian. Questo era dotato di una torre quadrata e di una cinta muraria ulteriormente protetta da fossati.

Nel tempo Castel Gottardo venne lasciato cadere in rovina, solo alcuni addetti alla guardia e qualche sparuto eremita vi si avventuravano, per raggiungere il piccolo santuario dedicato al santo.

Focus narrativi

Il drago di San Gottardo è al centro di una delle più antiche leggende del Trentino. Nella narrazione fu il Conte Ugo Firmian a salvare le genti di Mezzocorona dal drago infuriato che si aggirava per i cieli della piana rotaliana sputando fuoco e divorando donzelle e contadini. L’enorme bestia, che aveva due grandi ali, folta criniera e corpo ricoperto di scaglie si era rintanata proprio presso il Castello di San Gottardo. Ingannatolo con un furbo tranello, il conte Firmian lo uccise venendo però a sua volta annientato da una goccia del mortale sangue del drago scivolata lungo la lama e l’elsa della spada. La stessa impresa in alcuni racconti è attribuita a San Gottardo in persona.

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I signori di Mez avevano come emblema uno scudo con un drago alato. È suggestivo pensare che la scelta figurativa per lo stemma sia derivata appunto dall’esistenza di un legame del drago con Mezzocorona. Il paleontologo Marco Avanzini, in alcune grotte nelle vicinanze del castello, trovò tre superfici esposte su cui vi erano 50 impronte fossili di dinosauri risalenti a 220 milioni di anni fa. Avanzini postulò dunque che sia stata l’osservazione di queste impronte anomale a ispirare la leggenda del drago e quindi dello stemma.

Spunti videoludici

Il comune di Mezzocorona, il castello di San Gottardo e tutte le risorse naturali limitrofe offrono degli ottimi spunti per una narrazione videoludica. Lo sviluppatore potrebbe decidere di narrare lo scontro della leggenda del drago/basilisco o ancora decidere di creare una simulazione gestionale incentrata sullo sviluppo del paese tramite commercio. Gli ambienti naturali offrono una buona varietà, tra il borgo, il monte e il Burrone Giovannelli. Gli sviluppatori hanno a disposizione una serie di scenari tipicamente fantasy su cui poter estendere storie e leggende del borgo.

[Bibliografia]
Avanzini Marco, Bernardi Massimo, Petti Fabio Massimo, Melchiori Leone, Le orme dei dinosauri nel Castello di S. Gottardo a Mezzocorona, con cenni di storia del castello di san Gottardo, “La Vicinia”, 7, Mezzocorona 2010
G. Borzaga, Leggende dei castelli del Trentino, Manfrini editori, Calliano (Trento), 1993

[Sitografia]
Cicap

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