Descrizione
Il Lago di Scanno è il lago montano più grande dell’Abruzzo. La sua superfice si estende tra due comuni: 3/4 di essa appartengono al comune di Villalago mentre 1/4 appartiene al comune di Scanno.
Situato nell’alta valle del Fiume Sagittario a un’altitudine di 922 metri sul livello del mare e incastonato tra alcune delle cime dei Monti Marsicani, come la Montagna Grande a ovest e il Monte Genzana a est, il Lago di Scanno è caratterizzato da coste molto ridotte le quali, in parte, sono state trasformate in piccole spiagge artificiali di sassi per la ricezione dei bagnanti. La profondità massima che raggiunge varia da un minimo di 30 metri a un massimo di 32, quando c’è la piena. Il torrente Tasso e il torrente Giordano sono i suoi due immissari, insieme ad alcuni corsi d’acqua minori e stagionali. Durante l’inverno, a volte, un corso d’acqua lo attraversa fino a raggiungere il comune di Villalago; dal suo passaggio si generano altri laghi minori come il Cupaglione, il Lago Secco o Laguccio, il Lago Pio o Cupìa e il Lago Buono.
Cenni storici
Gran parte dei laghi abruzzesi sono stati creati artificialmente per generare energia elettrica, il Lago di Scanno invece no. Il Lago di Scanno rappresenta un’eccezione in quanto si tratta di un lago che si è formato naturalmente in seguito a una frana.
Tantissimi anni fa, in epoca preistorica, un terremoto colpì una frazione del comune di Scanno conosciuta oggi come “Frattura Vecchia”. Questo evento, oltre a generare la spaccatura che divise a metà Frattura Vecchia (spaccatura da cui il borgo prese il nome), fece franare anche il monte Genzana. La frana, precipitando a valle, ostruì poi il corso del Fiume Tasso il quale, inondando la vallata circostante, diede origine al Lago di Scanno.
Nella letteratura scientifica questo evento di frana è noto proprio con la denominazione di “frana di Scanno” mentre localmente viene più comunemente conosciuta come “frana di Monte Genzana” o “frana di Frattura”.
Focus narrativi
Il lago abruzzese è avvolto da numerose leggende. Secondo una prima leggenda la sua nascita fu causata da un memorabile scontro, un duello fra un imperatore romano e un certo re Battifolo.
La storia narra che a un certo punto il re, trovandosi in difficoltà con il nemico e vedendo il suo esercito stremato, invocò l’aiuto di un mago, il mago Bailardo. Quest’ultimo, per aiutare il sovrano, prese il suo “libro dei misteri” e pronunciò alcune parole magiche. L’incantesimo recitato dal mago ricoprì d’acqua tutto il campo in cui era schierato l’esercito romano facendo vincere la battaglia al re Battifolo. Da quell’incantesimo, secondo il racconto, nacque quello che oggi è conosciuto come il Lago di Scanno.
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Un’altra leggenda, sempre legata alla storia del lago, è quella che vede come protagonisti il mago Bailardo e madama Angiolina. Di questa leggenda esistono due versioni diverse.
In una prima versione Angiolina era una dama molto potente che viveva in una rocca inaccessibile posta al centro del lago e praticava la magia per combattere l’imperatore Carlo Magno e tutti i maghi a lei rivali. La sua figura, a un certo punto, sembrerebbe incrociare quella del Mago Bailardo, uno stregone che aveva stretto un patto con il Diavolo allo scopo di ricevere da lui il libro dei misteri, un libro in cui erano riportate formule di magia di ogni genere e tipo.
Dopo averlo attratto a sé con la magia, si racconta che la dama di Scanno costrinse il povero mago Bailardo a rimanere sospeso tra cielo e terra. Bailardo, per liberarsi, decise allora di chiamare in suo aiuto il Diavolo. Il Diavolo alla fine lo aiutò a tornare sulla terra ferma ma solo dopo aver ricevuto indietro il suo prezioso libro dei misteri.
Secondo un’altra versione, invece, Madama Angiolina era una fata. Bailardo, che aveva messo gli occhi su di lei e la voleva a tutti i costi per soddisfare i suoi desideri, per ottenerla ordinò che venisse rapita. Angiolina allora, sapendo di essere in pericolo, lanciò un incantesimo che fece nascere sotto i piedi dei suoi rapitori un lago (il Lago di Scanno) le cui acque li inghiottirono lasciandola alla fine sana e salva.
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Il Lago di Scanno però non è soltanto un bacino intorno al quale si sono sviluppate storie e leggende fantastiche, infatti, anche al suo interno, esso nasconde qualcosa di misterioso di cui vale la pena parlare.
Oltre agli avvistamenti di ufo che sono stati recentemente segnalati è stata riscontrata, all’interno delle sue acque, anche la presenza di anomalie elettromagnetiche. Quest’ultime, in particolare, hanno attirato l’attenzione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma che, attraverso l’uso di magnetometri e di GPS, ha confermato l’esistenza di campi magnetici concentrati nella zona nord del fondo del lago, nel territorio di Villalago.
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Le anomalie elettromagnetiche riscontrate sul fondo del lago sono state capaci inoltre, nel 2012, di fare impazzire le bussole dei sommozzatori; questi infatti hanno raccontato che, una volta immersi nelle acque del lago, non riuscivano più a trovare il nord.
A questi strani fenomeni non si è riuscita a dare una spiegazione e così, a un certo punto, non se n’è più parlato. Il lago però, nonostante ciò, continua ancora a nascondere segreti e misteri i quali stimolano la fantasia dei paesani e attirano numerosi turisti provenienti da tutta Italia.
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Il Lago di Scanno, conosciuto come “il lago a forma di cuore”, in realtà non ha la forma di un cuore o meglio, la forma particolare che lo ha reso celebre è visibile solo da alcuni punti panoramici. Uno di questi punti è raggiungibile percorrendo un sentiero chiamato proprio “Sentiero del Cuore”. Lungo il sentiero è possibile, oltre che osservare il lago dall’alto in questa sua forma originale, ammirare anche l’Eremo di Sant’Egidio. L’Eremo di Sant’Egidio è un luogo molto caro agli scannesi; gli abitanti di Scanno, infatti, al santo di cui l’Eremo porta il nome riconoscono il miracolo di aver liberato il paese dalla peste nel 1656.
Spunti videoludici
Con l’alternarsi delle stagioni il Lago di Scanno dà vita a suggestivi spettacoli cromatici: mentre in autunno le sue acque sue si tingono di colori caldi, in inverno riflettono il paesaggio imbiancato per poi arrivare a confondersi in primavera e in estate col verde della natura lussureggiante che le circonda.
Il Lago di Scanno però non è solo bellezza paesaggistica e naturalistica; esso infatti nasconde misteri, miti e leggende, storie di magie, di battaglie e di creature fantastiche. Queste storie, che si sono sviluppate intorno alle sue origini, possono essere di grande aiuto per la creazione di un videogioco ambientato all’interno delle sue coste. Si potrebbe pensare infatti a una rappresentazione videoludica di una versione più ampia dello scontro tra il mago Bailardo e la maga Angiolina, uno scontro in cui, per esempio, i due si sfidano a colpi di incantesimi per ottenere il possesso del libro magico dei misteri. Oppure ancora, facendo riferimento alle ultime scoperte, si potrebbe realizzare un gioco interamente ambientato sul fondale del lago, un gioco esplorativo in cui lo scopo potrebbe essere invece quello di ricercare un certo numero di oggetti preziosi legati alla storia del territorio circostante.