Labro

Descrizione

Labro è un piccolo borgo di circa 300 abitanti, situato nella parte più nord della regione Lazio, al confine con l’Umbria, tra le province di Terni e Rieti. Situato sopra a un rilievo collinare piuttosto elevato, da Labro è possibile ammirare la Piana Reatina e il grande lago di Piediluco. Labro è principalmente una meta turistica, soprattutto nei mesi estivi, grazie alle ottime temperature di cui gode e alle strutture storiche presenti risalenti al periodo medievale, tra cui spicca il Castello Nobili Vitelleschi. La struttura del borgo è quella tipica dei centri abitati dello stesso periodo e le mura presenti sono costituite dalla pietra tipica della zona. La parte più antica del borgo è accessibile da tre porte principali denominate Reatina, Cavour e Porta di Piazzale Genzi.

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Cenni storici

L’origine di Labro sembra risalire persino al IX secolo d.C., quando il primo signore di Labro, Aldobrandino de Nobili, individuò nel borgo una grande posizione strategica. Ciò ha portato nel centro abitato numerosi scontri tra le due città principali della zona in conflitto ovvero Rieti e Spoleto. Labro è stato quindi teatro di numerose battaglie tra il XIII e il XIV secolo d.C., in particolare contro Luco (oggi Piediluco), quest’ultimo schierato con la città di Spoleto. A supporto di Labro fu quindi presente la città di Rieti. Il borgo di Labro, come tanti altri, nel corso della Seconda guerra mondiale fu vittima di numerosi bombardamenti che hanno portato ad un suo spopolamento di massa nei decenni successivi. Nel 1968 prende il via l’iniziativa degli eredi della famiglia Nobili di un restauro del paese, per una riqualificazione in chiave turistica dei principali edifici storici.

Focus narrativi

L’attrazione turistica principale del borgo di Labro è sicuramente il Castello Nobili Vitelleschi, edificato nel Cinquecento da Giordano de Nobili e ulteriormente ampliato e restaurato nel Settecento e nel secolo successivo. Costruito con la pietra tipica della zona, la struttura ancora oggi dispone del mobilio dell’epoca e all’interno è possibile trovare le armi utilizzate dai membri della famiglia, oltre ai ritratti degli stessi. Il castello è ancora oggi proprietà dei discendenti della famiglia Nobili, ma i locali ospitano anche esercizi commerciali moderni come un pub e un bed & breakfast. Su richiesta è possibile usufruire del castello anche per matrimoni e cerimonie di vario tipo.

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Il comune di Labro dispone di diverse strutture religiose risalenti al periodo medievale. Troviamo in primis la Chiesa di Santa Maria Maggiore, principale ritrovo dei fedeli del paese, la quale ospita diverse opere al suo interno. Qui, infatti, è presente un dipinto raffigurante l’Annunciazione, attribuito a Bartolomeo Torresani, un artista veronese molto attivo in Sabina nel XVI secolo. Al piano superiore troviamo invece la Cappella del Rosario, eretta dalla famiglia Chiaranti nella quale troviamo diversi dipinti e altari. Nella parte più esterna del paese è presente, infine, un Ex convento dei Francescani Osservanti, un complesso piuttosto ampio oggi usato principalmente per il suo chiostro dove vengono organizzati convegni e congressi.

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Sottostante al borgo di Labro troviamo il lago di Piediluco, una meta turistica piuttosto frequentata nella zona, grazie anche alla presenza di numerose spiagge sulle rive dello specchio d’acqua. Piediluco si pone, quindi, come una valida alternativa al mare, essendo queste zone molto lontane sia dalla costa adriatica che da quella tirrenica. Qui si svolgono anche numerose gare di canottaggio che attirano visitatori, soprattutto nei mesi estivi.

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Nei mesi estivi e autunnali, il borgo di Labro prende vita grazie a numerose iniziative indette dal comune. L’evento principale è sicuramente il Labro Festival, che ha luogo all’interno dell’ex convento dei Francescani Osservanti, con spettacoli musicali e coreografici. Troviamo poi gli eventi enogastronomici di Labro Con gusto e Con arte e infine I Calici sotto le stelle, dove poter provare vini e ingredienti tipici della zona, tra cui spicca sicuramente il tartufo.

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La principale fonte economica del borgo è sicuramente quella turistica, soprattutto dopo il forte spopolamento avvenuto dopo la Seconda guerra mondiale, che ha portato via dal territorio gran parte delle attività commerciali. Rimane comunque qualche eccezione, come gli abili artigiani della zona nella realizzazione di arazzi, presenti nel borgo ancora oggi. Questi artigiani sono considerati artisti a tutti gli effetti, trattandosi di una via di mezzo tra tessitura e rappresentazione artistica vera e propria più diffusa in quadri e affreschi.

Spunti videoludici

Labro può essere un ottimo setting per diverse tipologie di opere videoludiche. Il borgo medievale, con tanto di castello può sicuramente essere uno spunto per lo sviluppo di un titolo fantasy con elementi ruolistici o in alternativa un un souls-like dei più classici. La presenza, inoltre, delle competizioni di canottaggio sul lago di Piediluco potrebbe fornire le basi per lo sviluppo di un videogame che porti questo sport in un simulatore o un titolo più arcade e scanzonato. Infine l’ex convento dei Francescani Osservanti può essere un buon luogo dove ambientare un potenziale horror, grazie agli ambienti al chiuso piuttosto stretti che possono aumentare il senso di claustrofobia.

[Bibliografia]

– Francesco P., Rieti e la Regione Sabina. Storia, arte, vita, usi e costumi del secolare popolo Sabino: la ricostituita Provincia nelle sue attività, Roma, edizioni della rivista Latina Gens, 1932.

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