Descrizione
Cervia è un comune marittimo romagnolo, situato nel parco del Delta del Po, tra la costa adriatica e la millenaria pineta ravennate. La cittadina è celebre soprattutto per la produzione salina e per questo motivo fu contesa a lungo tra le potenze locali, desiderose di impossessarsi della preziosa risorsa. Il borgo dei salinari, i Magazzini del Sale, la torre di San Michele e ovviamente il Parco della Salina di Cervia, sono testimonianze della secolare vocazione della città quale riferimento per il commercio salino. Al giorno d’oggi, la città è anche un’apprezzata località balneare e termale.
Cenni storici
I primi insediamenti nel paludoso territorio cervese risalgono all’età del bronzo; il primo villaggio documentato è Ficocle (V secolo d.C.). Nel 709 Teodoro rase al suolo l’insediamento, che venne ricostruito ora con il nome di Cervia. A questo periodo risalgono anche le bonifiche e l’irreggimentazione delle acque che riconvertirono l’ambiente e diedero vita al sistema produttivo del sale, legato intrinsecamente alla storia e alla cultura della città. La presenza delle saline è accertata a partire dal X secolo. Cervia fu dipendente dal vescovado di Ravenna almeno a partire dal XI secolo, successivamente passò diverse volte di mano tra Ravenna, Forlì, Bologna e Venezia, desiderose di impossessarsi dell’“oro bianco”. Quest’ultima dominò Cervia dal 1463 fino al 1509 quando, travolta dalla Lega di Cambray, fu costretta a cederla allo Stato Pontificio. La città fu parte dello Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia. Nel corso del XX secolo, Cervia conobbe una rapida crescita edilizia e un turbolento sviluppo del settore turistico, trainato, negli anni del boom economico, dalla località di Milano Marittima.
Focus narrativi
L’odierna Cervia si erge nell’area dell’antico villaggio di Ficocle (dal greco: “luogo celebre per le alghe”), insediamento del V d.C. secolo di cui abbiamo pochissime notizie. Venne raso al suolo nel 709 dall’esarca Teodoro e ricostruito fortificato. La località era conosciuta con doppio toponimo: Ficocle e Cervia, che secondo alcuni studi indicavano rispettivamente la città e il porto dell’insediamento. Significativamente, con la nascita delle saline, il toponimo Cervia (che deriva da acervus, mucchio, cumulo, forse in riferimento proprio al sale) iniziò a prevalere sul secondo. La città di Cervia Vecchia si ergeva proprio al centro dell’attuale comparto delle saline. La transizione dalla città Vecchia alla Nuova (quella attuale), iniziò a partire dalla seconda metà del XVII secolo, quando il centro della vita cervese si spostò verso il mare e verso aree meno paludose e dunque più salubri. La prima pietra della nuova città venne posata da Innocenzo II nel 1697. Con la definitiva separazione del luogo di lavoro dall’insediamento abitativo, vennero costruite una serie di infrastrutture, edifici e vie di comunicazione (ad esempio la “Strada Nuova”), che favorissero e sostenessero il commercio del sale, creando un collegamento stabile tra l’entroterra, la città e il porto.
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La Salina di Cervia, la più settentrionale d’Italia, è composta da 50 bacini, circondati da oltre 16 chilometri di canali, che convogliano le acque adriatiche in entrata e in uscita. La “cavadura”, cioè la raccolta, avviene nel cuore della salina in bacini chiamati “rango”, divisi in tre vasche. L’acqua del mare, entrando nel canale immissario a Milano Marittima, attraversa lentamente le varie vasche dell’area; qui, grazie all’azione del vento e del sole, viene fatta evaporare e concentrare, fino al completo deposito del sale, che a Cervia ha una colorazione rosata. Il caratteristico colore è dovuto alla presenza nei bacini dell’alga dunaliella. Raccolto a mano e trasportato in città, un tempo il sale veniva stoccato nei Magazzini del Sale e sorvegliato dalla Torre di San Michele.
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I Magazzini del Sale si trovano nel centro storico di Cervia, affacciati uno di fronte all’altro sul canale della salina. Edificati nel XVII secolo, i magazzini prendono i nomi di “Torre” e “Darsena”. Il primo venne costruito nel 1691 e stivava il sale grezzo, appena raccolto, mentre il secondo stoccava il sale pulito proveniente dal magazzino Torre; qui era suddiviso in sacchi e preparato alla vendita. Nell’Ottocento venne costruito un ponte di ferro, che univa le due strutture per facilitare il trasporto del sale. Al giorno d’oggi, persa la loro funzione originaria, i Magazzini ospitano il Museo del Sale di Cervia.
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Costruita tra il 1689 e il 1691, dunque prima della fondazione di Cervia Nuova, la Torre San Michele fu per secoli la sentinella di Cervia. Il poderoso edificio, dalla pianta quadrata, venne edificato per ordine di Michelangelo Maffei, come difesa contro gli attacchi pirateschi. A lungo, infatti, le coste cervesi furono piagate dalle incursioni dei corsari e dei pirati ottomani, che visitavano le coste adriatiche con lo scopo di predare l’“oro bianco” (e anche di rapire qualche mal capitato). Per questo motivo, la Torre era munita di cannoni, feritoie e armamenti di breve e lunga gittata. La Torre svolgeva anche la funzione di faro per le navi in avvicinamento al porto.
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La festa dello Sposalizio del Mare è una tradizione cervese che si celebra ogni anno. Secondo la leggenda, nel 1445 il vescovo, rientrando da Venezia via mare, fu colto da una terribile tempesta. Per scongiurare il rischio di naufragio, decise allora di gettare il proprio anello episcopale nelle acque, invocando Dio perché placasse le acque. Il vescovo si salvò e per questo motivo ogni anno viene rievocato il gesto beneaugurale. Durante la festività, dopo una solenne benedizione del vescovo, viene gettato in acqua un anello, per simboleggiare l’espiazione e la riappacificazione con esso. L’oggetto viene poi ripescato dai nuotatori e a seguire viene imbandito un banchetto dedicato a colui che è riuscito a recuperare l’anello. Sebbene la tradizione venga fatta risalire al XV secolo, molto probabilmente lo sposalizio del mare venne ispirato da analoghe tradizioni veneziane, che a loro volta derivavano da riti pagani di riappacificazione con il mare, diffusi in tutta Europa.
Spunti videoludici
La lunga trasformazione del piccolo villaggio di Ficocle, situato nelle malsane paludi romagnole, fino a divenire la ricca Cervia Nuova, presenta numerosi elementi ideali per un videogame city-building che voglia concentrarsi su un insediamento di contenute dimensioni. La storia della città può ispirare un gioco, che inizi nel periodo tardo antico e che si estenda nei secoli successivi. Partendo da un piccolo villaggio piagato dalla malaria si arriverà, grazie alla bonifica e la canalizzazione, ad un insediamento fortificato adibito alla produzione del sale. Da qui sarà necessario incrementare sempre più il benessere della cittadina, costruendo edifici adatti, curando il commercio e la diplomazia con le città vicine e difendendosi dai pericoli provenienti dal mare, fino a divenire un ricco borgo turistico.
La crescita di Cervia può ispirare anche una storia fantascientifica. Con un piccolo sforzo di fantasia, la cittadina può diventare una piccola colonia, fondata sulla superficie di un pianeta lontano e pericoloso. L’economia della colonia ruoterà tutta intorno alla produzione di una risorsa unica e rara, che dovrà essere esportata verso la madre patria o verso altre mete, permettendo la crescita e la sopravvivenza dell’insediamento. Occorrerà, tuttavia, fare molta attenzione ai pirati spaziali e alle potenze vicine, che faranno di tutto per impossessarsi della risorsa. Intorno al prodotto della colonia ruoterà anche lo sviluppo della cultura e dell’identità della colonia: rimarrà fedele alla madre patria o le volterà le spalle? Diventerà un utopia commerciale o una terribile dittatura che sfrutta i lavoratori? Il paesaggio roseo e quasi alieno delle saline può certamente contribuire all’atmosfera.
Lo Sposalizio del mare è una suggestiva tradizione. Il rito, di antiche origini pagane, può essere facilmente modificato per raccontare altre storie fantasiose. Cosa potrebbe succedere se un anno il mare non si “riappacificasse” con l’uomo? Se l’offerta dell’anello non fosse più sufficiente? Quali creature potrebbero emergere dalle acque, irate dal mancato svolgimento del rito?
Fonti e link
[Biliografia]
– FOSCHI U., La costruzione di Cervia Nuova, Ravenna, Edizioni Capit, 1997
– AA.VV., Cervia ieri. Cervia, Milano Marittima, spiaggia incantevole, aree, villini nel pineto, Lugo, Walberti, 1996
[Sitografia]
Emilia-Romagna Turismo
Comune di Cervia (storia della città)
Salina di Cervia.it