Descrizione
Nel “quadrilatero” di Bologna, quella zona centralissima a due passi da Piazza Maggiore compresa tra le vie Rizzoli, via dell’Archiginnasio, via Farini e via Castiglione, sono nate le principali attività economiche della città, il Monte di Pietà, l’Università, gli ospedali, le torri, le osterie, il mercato…; la toponomastica attuale di quelle strade conserva tuttora un ricordo di quali professioni vi si esercitavano: via degli Orefici, via Drapperie, via Pescherie vecchie, via Clavature, via Caprarie…
Ancora oggi le strette vie del quadrilatero sono un brulicare di persone che affollano o i banchi di frutta e verdura, con i prodotti degli agricoltori del circondario bolognese, o le numerose macellerie o infine i negozi di gastronomia che offrono alcuni dei più famosi piatti della cucina bolognese: tagliatelle, tortellini, lasagne, mortadella, parmigiano, tigelle, ragù…
Cenni storici
Le strette vie del quadrilatero che si intersecano ad angolo retto ricalcano il tracciato delle strade delle Bononia romana dove, già allora nella stessa area, si trovava il cosiddetto “mercato di mezzo”; l’antica Bologna del periodo seguente alla caduta dell’impero romano occupava una porzione più piccola della Bononia romana e, circondata da una muraglia di blocchi di selenite tirata su frettolosamente, si estendeva su un’area poco più grande del quadrilatero stesso.
Nel medioevo vi si insediarono le vecchie congregazioni professionali e le arti cittadine: calzolai, orefici, macellai, mercanti di tessuti…
Il 24 febbraio 1530 dopo l’incoronazione di Carlo V d’Asburgo a imperatore del Sacro Romano Impero da parte del papa Clemente VII nella basilica di S. Petronio, quando Bologna divenne per alcuni mesi il centro d’Europa, per le vie del quadrilatero si svolse il corteo dell’imperatore e del papa seguiti dalle rispettive delegazioni.
Nel XVI secolo vennero edificati sia il palazzo dei Banchi, sia l’Archiginnasio: il primo, la cui facciata venne progettata dal celebre architetto Vignola, venne costruito su Piazza Maggiore come una quinta scenografica proprio per nascondere le stradine del retrostante mercato del quadrilatero; il secondo, a fianco del palazzo dei Banchi, fu la sede dell’antica Università.
Focus narrativi
Uscendo dal quadrilatero da via Caprarie verso piazza Santo Stefano ci si trova davanti al palazzo della Mercanzia, un edificio del XIII secolo abbellito da elementi pittorici di scuola veneziana, edificato dalle corporazioni a testimonianza del loro potere politico e commerciale durante il medioevo. In questo palazzo, oggi sede della “Camera di commercio di Bologna”, l’“Accademia italiana della cucina” e l’associazione “Dotta confraternita del tortellino” hanno depositato, a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, le ricette ufficiali di alcuni piatti tipici bolognesi come il ragù, le tagliatelle, le lasagne e i tortellini.
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Nel centro del quadrilatero, in via Clavature, sorge la bellissima chiesa di Santa Maria della Vita di antica fondazione e il cui aspetto attuale è quello seicentesco a pianta ellittica e con un’ampia cupola settecentesca; qui, grazie alla “Confraternita laica dei battuti” sorse nel 1287 l’Ospedale di Santa Maria della Vita, al quale seguì poco dopo quello della Morte. Uniti i due ospedali nel 1801 in seguito ad un decreto napoleonico, nacque il “Grande Ospedale”, con sede in via Riva di Reno, dal quale poi ebbe origine l’attuale Ospedale Maggiore inaugurato nel 1955 alla prima periferia di Bologna.
Nella chiese di Santa Maria della Vita è conservato anche lo splendido Compianto su Cristo morto dello scultore Niccolò dell’Arca, definito dal poeta Gabriele D’Annunzio “urlo di pietra”; il gruppo di sette statue in terracotta a grandezza naturale è caratterizzato dalla drammaticità di alcune figure che non ha pari nella cultura italiana rinascimentale dell’epoca: in particolare Maria di Cleofa e Maria di Magdala sono rappresentate scomposte dal vento, l’una protendendo le mani e allontanandosi di scatto all’indietro e l’altra gettandosi come una furia sul corpo di Cristo.
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In seguito all’attuazione del piano regolatore del 1889 nel 1910, accompagnate dalle vive proteste di molti bolognesi e non solo, iniziò lo sventramento di una parte consistente del quadrilatero per far posto a strade più larghe e considerate più moderne, come l’attuale via Rizzoli; durante questi lavori, che portarono alla costruzione di nuovi palazzi, come palazzo Ronzani, la prima costruzione della città in cemento armato, vennero abbattute anche alcuni torri (torre Artenisi, Guidozagni e Riccadonna) e scomparvero alcune strade (via della Corda, via Spaderie, via Tosapecore, via Pelliccerie…).
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In vicolo Ranocchi, nel centro del quadrilatero, si trova una delle più antiche osterie di Italia, di sicuro quella più antica di Bologna: fin dal 1465, nello stretto vicolo, si trova infatti l’“Osteria del sole”. La particolarità di questa osteria, ai cui tavoli si sono seduti generazioni e generazioni di bolognesi e non, più o meno famosi, è che oggi qui si prende solo da bere e se si vuole mangiare qualcosa lo si può tranquillamente portare da fuori acquistandolo in una delle numerose salumerie vicine.
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Per diversi anni, dalla fine degli anni ’50 fino a metà degli anni ’70 del secolo scorso, il quadrilatero è stato un punto di riferimento per la musica jazz internazionale e Bologna è divenuta, grazie anche al “Bologna Jazz Festival”, una meta per tutti gli amanti del jazz; molti sono gli artisti internazionali che si sono esibiti in città: dal grande trombettista Chet Baker a Miles Davis, Ella Fitzgerald, Sarah Vaughan, Dexter Gordon, Charles Mingus, Gato Barbieri…
Il 17 settembre 2011 è stata perciò inaugurata nel quadrilatero “La Strada del Jazz”, una sorta di “Hollywood Walk of Fame”, dove sui marciapiedi, tra via Caprarie e via degli Orefici, si possono trovare stelle di marmo con incisi i nomi dei grandi interpreti jazz italiani e internazionali che si sono esibiti in città.
Spunti videoludici
Oltre a creare un interessante scenario “popolare”, contrapposto al prestigio di Piazza Maggiore e dei ricchi, due sono i focus sui quali potrebbe concentrarsi un possibile titolo videoludico dedicato con base sul Quadrilatero del centro bolognese: la musica e la cucina.
Per quanto riguarda la musica, il Quadrilatero rappresenta un interessante e inedito spaccato locale del jazz internazionale: si potrebbe immaginare un racconto videoludico à la Milanoir dal ritmo swing e blues, sviluppato attraverso l’incontro con le star planetarie della musica jazz nell’ambiente caldo, benestante ma politicamente inquieto della Bologna degli ’60 e ’70.
Interessante anche l’aspetto culinario rappresentato dall’area circoscritta del Quadrilatero. Si potrebbe per esempio dedicare un titolo al tortellino, vera gemma della cucina bolognese. Il videogioco potrebbe ripercorrere la storia del tortellino (alla ricerca delle sue origini, della ricetta, dei suoi tanti “parenti” emiliani e romagnoli, …), sviluppando quindi anche la componente informativo-educativa; il titolo potrebbe poi arricchirsi anche di dinamiche squisitamente ludiche con l’aggiunta di sezioni dedicate alla realizzazione del tortellino stesso, prima di tutto attraverso il reperimento delle materie prime, tutte acquistabile nei negozi del Quadrilatero!
Fonti e link
[Bibliografia]
– Adversi, I., Buonanotte suonatori. Luoghi e protagonisti del jazz a Bologna, Argelato, Minerva, 2009;
– Costa, T., Bologna mai vista. Foto straordinarie e storie dimenticate, Bologna, Costa Editore, 2008;
– Perugini, M. G., Keep calm e passeggia per Bologna, Roma, Newton Compton, 2015;
– Riccomini, E., L’arte a Bologna, Bologna, Editoriale Bologna s.r.l., 2003;
– Zuffi, S., “Il dolore, la carne, la terracotta”, Meridiani, Bologna (n. 241, febbraio-marzo 2018), pp. 84-89.
[Sitografia]
Genus Bononiae
Bologna Welcome
[Scheda Film Commission]
Emilia-Romagna Film Commission