Hotel delle Palme - Foto IVIPRO

Grand Hotel et des Palmes

Descrizione

La struttura si trova in pieno centro a Palermo, nell’attuale via Roma. Agli inizi del Novecento questo lussuoso albergo ospitò scandali, episodi di cronaca rosa e di cronaca nera; vero e proprio salotto della vita di inizio secolo dell’alta classe palermitana, nel corso degli anni passarono da qui diversi ospiti illustri e si verificarono diversi episodi curiosi, casi di omicidio rimasti irrisolti e scandali amorosi.

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Cenni storici

L’edificio fu costruito nel 1874 come luogo di residenza della famiglia Ingham-Whitaker, imprenditori inglesi che segnarono la vita economica e sociale della Palermo di fine XIX secolo. Le dimensioni dell’edificio erano molto ridotte rispetto a quello che fu successivamente l’Hotel delle Palme; una volta acquistato dalla famiglia inglese, il Cavaliere Enrico Ragusa diede l’incarico al famoso architetto Ernesto Basile di convertire la struttura ad albergo nel 1907. Negli anni ’60 è stato acquistato dal Banco di Sicilia, a partire dagli anni 2000 ne detiene la proprietà il Gruppo Acqua Marcia.

Focus narrativi

Sul lato opposto della strada all’edificio si trova una piccola chiesa anglicana, fatta costruire dalla famiglia degli Ingham-Whitaker quando ancora l’hotel era la loro residenza privata. La chiesa, l’unica di culto anglicano in città, è ancora visibile su via Roma ed è collegata con l’Hotel tramite un passaggio segreto, oggi mimetizzato da un grande specchio nella Sala Azzurra dell’Hotel.

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Nel novembre 1881 Richard Wagner completa qui la sua opera Parsifal. Il pittore francese Pierre-Auguste Renoir, venuto a conoscenza del soggiorno del famoso compositore, decide di andare a Palermo per offrirgli di ritrarlo.

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Francesco Crispi passava spesso il suo tempo in Hotel, impartendo lezioni di politica e usando il luogo come quartier generale di alcune sue azioni.

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Tra gli avvenimenti più curiosi si racconta di una cena in Hotel con dodici diverse portate, organizzata dal palermitano Vittorio Emanuele Orlando, all’epoca Presidente del Consiglio del Paese (tra il 1917 e il 1919).

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La hall dell’hotel ospitò spesso dichiarazioni di duelli e schiaffi col guanto. Particolare è il caso di Ernesto Perrier de La Conette e il marchese Emanuele De Seta, che si sfidarono per ben sette volte.

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30 aprile 1917, il filosofo e giornalista Camilo Josè Enrique Rodò Pineyro ospite dell’Hotel venne portato d’urgenza in ospedale per forti dolori addominali, ma morì subito dopo l’arrivo. Nonostante la versione ufficiale parlasse di tifo addominale e nefrite, vi furono diverse opinioni contrastanti e alcuni parlarono di avvelenamento.

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1933, stanza 224: il famoso scrittore Raymond Roussel viene trovato morto nel suo letto. La versione ufficiale parlò di suicidio causato da un overdose di barbiturici, dei quali il francese faceva spesso uso. I dubbi sulla sua morte vennero ridestati molti anni dopo da un altro scrittore, Leonardo Sciascia, che nel suo scritto Atti relativi alla morte di Raymond Roussel portò avanti una tesi molto più complessa di un semplice suicidio. Nutriva parecchi dubbi su alcuni punti oscuri della vicenda, come la mancanza di un’autopsia sul corpo di Roussel e la scomparsa dell’autista la sera del suo suicidio.

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1937, stanza 322: un uomo, presumibilmente una spia inglese, viene trovato ucciso con un pugnale sulla schiena. Il caso restò irrisolto.

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Durante la Seconda guerra mondiale l’Hotel viene requisito dalla Marina americana con a capo Charles Poletti, che incontrò più volte il boss Vito “don Vitone” Genovese. Quello fu soltanto uno dei summit della mafia italo-americana, tra i quali quello organizzato nel 1956 da Lucky Luciano, il boss dei due mondi, con gli esponenti della mafia siciliana.

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1961, stanza 351: un agente segreto americano vola giù dalla finestra e muore sul colpo. In camera con lui c’era la sua segretaria, ritrovata sotto shock. Il caso rimase irrisolto.

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1962, stanza 350: viene arrestato il boss mafioso Charles Orlando mentre si trovava in dolce compagnia.

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La Stanza 204 ha ospitato per quasi 50 anni il Barone Di Stefano. Uomo di cultura e vero intrattenitore, viene ricordato da Leonardo Sciascia che, più di una volta si scambiava con lui al bar quattro chiacchiere su storia e musica lirica.

Spunti videoludici

I diversi casi di omicidio irrisolti e le differenti personalità succedutesi nell’Hotel delle Palme permettono la creazione di un microcosmo perfetto per un’avventura grafica. Esistono diversi giochi dello stesso genere ambientati in alberghi, musei o altre strutture che costituiscono uno scenario costruito ad hoc per essere esplorato nei suoi vari spazi (hall, stanze, cucine, ristorante, ecc.). Nel caso si volesse rendere l’Hotel parte o capitolo di un’avventura di più ampio respiro che esplori diverse zone della città di Palermo, la collocazione nel pieno centro storico consente di farlo con molta facilità.

La gestione dell’Hotel presta il fianco anche a giochi di tipo gestionale, in cui l’utente potrebbe governare dall’alto le varie mansioni dello staff presente nel luogo, gestire gli ospiti, il ristorante, organizzare gli eventi nella hall e altre attività. Con l’alternare del giorno e della notte si potrebbe facilmente creare un’esperienza videoludica non priva di dettagli storici fondati (aggiungendo il sopraggiungere di eventi inattesi come gli omicidi o gli scandali di cui è costellata la vita dell’hotel).

[Bibliografia]

Melinda Zacco, Il mondo in un cassetto, Zacco Editore, Palermo, 2015.
Clara Serretta, Alla scoperta dei segreti perduti della Sicilia. Itinerari per scoprire nuovi scorci, leggende, aneddoti, tradizioni, Newton & Compton, Roma, 2016.
Bartolomeo Di Monaco, Gli elzeviristi del “Corriere della Sera” dal 1967 al 1970. Vol. III, 2012.

[Sitografia]

Palermo Today
Repubblica.it

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