Descrizione
Il Grand Hotel et de Milan è un albergo di lusso di Salsomaggiore Terme oramai chiuso e abbandonato da circa un decennio. Ubicato nel centro cittadino, ha uno sviluppo verticale su quattro piani e ha annessi un vasto parco, una piscina solarium e il parcheggio privato. L’edificio, per quanto maestoso, ha all’esterno un aspetto sobrio, mentre gli interni, oggi in parte distrutti dall’incuria e dall’umidità, mostrano dettagli, affreschi e decorazioni in linea con lo stile liberty e déco tipici di Salsomaggiore. La più nota delle sale è la sala da pranzo con un grande lucernario in stile liberty. I tre piani superiori ospitavano le stanze e la parte inferiore della struttura era adibita alle cure termali.
Cenni storici
Il Grand Hotel et de Milan apre al pubblico nel 1882, grazie all’iniziativa dell’industriale Giacomo Ferrario di Luino all’epoca in cui Salsomaggiore Terme stava vivendo il boom turistico e sociale. Situato in via Dante, una delle principali strade del centro cittadino, nasce dall’ampliamento di una precedente casa e prende inizialmente il nome di Albergo Romagnosi. L’hotel fu per oltre un secolo una delle maggiori strutture alberghiere a 5 stelle della città grazie ai numerosi servizi e comfort quali la struttura termale e le stanze dedicate alla lettura, al biliardo e al ballo.
Negli anni ha subito diversi lavori e ampliamenti anche per adattarsi alle nuove mode ed esigenze dell’utenza. Nel 1925, per esempio, venne costruita la famosa sala da pranzo con lucernario, mentre il giardino venne dotato di aree dedicate agli sport quale il tennis.
L’albergo cadde in disgrazia nei primi anni del nuovo secolo, soprattutto a causa di un’imprenditoria che non riusciva a stare al passo con l’innovazione e con la modernità, per poi chiudere definitivamente nel 2006 dopo che i numerosi tentativi di tenere in piedi la struttura sono falliti anche causa della crisi economica.
Focus narrativi
Salsomaggiore Terme è una città famosa soprattutto per il turismo termale, grazie alla presenza di acque termali salsobromoiodiche. Le proprietà di queste acque erano già note in epoca romana, ma gli effetti curativi e salutari furono scoperti solo nell’800 dal medico Lorenzo Berzieri.
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Dopo la laurea in medicina conseguita nel 1935 presso l’Università di Parma, Lorenzo Berzieri concentrò i suoi studi sulla cosiddetta “acqua madre” di Salsomaggiore estratta dal sottosuolo. La conferma sulle sue proprietà arrivò qualche anno dopo, quando il medico si occupò del caso di Franchina Cerati, una bambina affetta da scrofolosi al piede destro. La famiglia era povera e non poteva accompagnarla al mare ad effettuare bagni di acqua salata, quindi Berzieri propose l’acqua madre come alternativa e in pochi mesi la piccola guarì.
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Con la costruzione delle prime strutture termali, la città cambiò volto trasformandosi da piccolo borgo di provincia in una delle cittadine più alla moda e all’avanguardia del XIX secolo attirando turisti, imprenditori e personalità delle classi sociali più agiate. Salsomaggiore visse quindi in pieno la Belle époque italiana e fu proprio in questi anni che vennero costruiti gli edifici in stile liberty e déco che ancora oggi ne caratterizzano il centro storico, non solo centri termali, ma soprattutto ville ed alberghi di lusso.
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Giacomo Ferrario fu un imprenditore molto attivo a Salsomaggiore Terme ed è a lui che si deve anche la costruzione del Teatro Nuovo Di Salsomaggiore, il primo teatro della città.
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Sotto la direzione di Riccardo Ferrario, figlio dell’imprenditore e fondatore Giacomo, l’albergo subisce una grande modernizzazione tant’è che nel 1899 fu tra i primi edifici a dotarsi di un impianto di illuminazione elettrica e il primo in assoluto a servirsi di un ascensore.
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L’albergo era separato dalle Terme Magnaghi soltanto da un ponte sul torrente Ghiaia e offriva un servizio di vetture per recarsi alla struttura.
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La storia del Grand Hotel et de Milan è quella della sua stessa città. Con il nuovo millennio il tipo di turismo attratto dalla città cambia. Non sono più solo le classi sociali più alte a recarsi a Salsomaggiore e questo determina un ridimensionamento delle strutture e dei prezzi. I guadagni calano e in poco tempo il turismo termale subisce un tracollo insanabile.
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Dopo la chiusura dell’hotel l’anno precedente, nel 2007 un gruppo di albergatori locali tentò di dare nuovo splendore al complesso ospitando le concorrenti e gli organizzatori di Miss Italia, competizione che si è svolta nella città per ben 39 edizioni, trovando ospitalità anche in questa struttura. L’evento però non fu abbastanza per dare nuovo splendore all’impianto e alla sua conclusione l’albergo è stato chiuso definitivamente.
Spunti videoludici
Un albergo è un contenitore di storie, momenti intensi vissuti in una notte o avvenimenti capaci di coinvolgere anche i luoghi circostanti. Il Grand Hotel et de Milan è una delle più grandi rappresentazioni italiane di questo concetto, un’antica divinità emersa dalle acque termali di Salsomaggiore e pronta a svelare i segreti del suo passato e dei suoi numerosi ospiti. La struttura si presta, infatti, come location perfetta per un’avventura grafica, magari proprio ambientata tra i fasti di un concorso di bellezza. Il suo aspetto lugubre eppure maestoso, rende l’edificio adatto anche ad un horror a sfondo storico, in cui passato e terrore si incontrano nella splendida sala da ballo dell’edificio. Il suo design Liberty suggerisce invece l’idea di un videogioco gestionale, in cui far sviluppare l’hotel, gestire lo staff interno, accontentare i suoi clienti, ma anche rendere sempre più imponenti le stanze dell’edificio e le terme della città. Infine, sarebbe molto interessante valutare delle visite in realtà aumentata che raccontino, giocando, la storia della struttura tra presente e passato per finanziare il futuro.