Ghiacciaio Presena

Descrizione

Posto tra i 2700 e i 3000 metri d’altitudine, il Ghiacciaio Presena appartiene al Gruppo della Presanella e risiede nella Val Presena, tributaria della Val di Sole. Calpestato da numerosi turisti sia durante la stagione invernale che quella estiva, esso porta con sé il ricordo di diverse azioni militari attuate durante la Prima guerra mondiale. Tra questi ghiacci, i soldati appartenenti al Regno d’Italia e quelli dell’Impero austro-ungarico combatterono infatti gli uni contro gli altri durante la Guerra Bianca dell’Adamello, affrontando allo stesso tempo le intemperie e le temperature bassissime dell’alta quota.

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Cenni storici

Dopo la terza guerra d’Indipendenza nel 1866, il confine tra il territorio italiano e quello austro-ungarico risiedeva sull’attuale confine tra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige dividendo a metà il Passo del Tonale. Quest’ultimo era considerato il vero punto strategico della zona e per questo era ambito da entrambi i fronti. Nel 1915, allo scoppio dei primi conflitti, il comando italiano si trovava in una posizione di netta inferiorità rispetto agli austriaci, i quali occupavano le creste dei Monticelli (ora Paradiso) e del Castellaccio-Lagoscuro. Per i conflitti in alta montagna, vigeva infatti il criterio per cui era necessario conquistare le cime per possedere anche le valli. Il 9 giugno 1915 il battaglione “Morbegno” dell’esercito italiano cercò di cogliere gli austriaci di sorpresa e occupare la Conca Presena ma fallì, causando la morte di 52 soldati. Il 15 luglio arrivò la risposta degli austriaci che tentarono un attacco al presidio del Rifugio Garibaldi, attacco che non andò a buon fine ma sottolineò la vulnerabilità dell’esercito italiano. Tra il 24 e il 25 agosto, dopo un’eccezionale impresa di risalita nella notte, il comando italiano riuscì a occupare la cresta Castellaccio – Lagoscuro – Payer – Pisgana e iniziò subito a predisporre collegamenti, sentieri e rifugi per affrontare l’inverno. Tra il 1916 e il 1917 ebbero luogo una serie di altre azioni incentrate sul fronte dell’Adamello mentre, nel maggio 1918, si tornò a combattere per la conquista della Conca Presena. Gli italiani riuscirono in diverse fasi a occupare la Cima Presena, a rafforzare la linea sul Passo del Tonale e a conquistare il Passo Paradiso, di cui solo una piccola parte rimase in mano austriaca. Il 1° novembre 1918, a seguito delle vittorie sul Monte Grappa e sul Piave, vi fu l’ultimo dei conflitti combattuti nella zona che vide il trionfo italiano sull’esercito austro-ungarico ormai allo stremo.

Focus narrativi

Alcune zone del ghiacciaio sono citate nei testi di alcune canzoni di guerra cantate dai soldati durante le lunghe traversate. E l’alpin sul Castellaccio racconta ad esempio di come uno degli Alpini, costretto a spostarsi durante una tormenta, si appoggia ai ricordi della propria famiglia per cercare di distrarsi dal pensiero di una possibile valanga. Adamello narra invece di un soldato che, rimasto ferito, viene soccorso dai compagni e portato in ospedale, dove si risveglia privo di una gamba.

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A partire dagli anni sessanta, la zona diventò sempre più frequentata soprattutto per praticare sport invernali. Fino agli anni novanta, la stagione sciistica andava infatti da ottobre ad agosto. Durante gli ultimi anni, a causa dell’innalzamento delle temperature e del conseguente scioglimento precoce dei ghiacci, la chiusura della stagione fu più volte anticipata. A partire dal 2001 essa avveniva intorno a metà luglio, mentre dal 2008 tra l’inizio e la metà di giugno. Fu proprio nel 2008 che fu avviato un progetto per preservare il ghiacciaio il quale prevedeva l’uso di teli in tessuto geotessile per rallentarne lo scioglimento. Nel corso degli anni, durante i periodi più caldi, sono state più volte ritrovate salme di soldati, attrezzi o armi utilizzate durante il Primo conflitto mondiale rimaste sepolte.

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Sul territorio, tra i vari musei, monumenti e forti militari che preservano la memoria dell’accaduto, vi è anche la Galleria Paradiso. Situata nell’omonimo passo ai piedi del ghiacciaio, essa fu scavata nel granito lungo quello che era il confine conteso dai due eserciti e che fungeva sia da rifugio per i soldati durante le intemperie che da magazzino per l’artiglieria. Nel 2011 la galleria venne trasformata in un percorso multimediale intitolato “Suoni e voci della Guerra Bianca” che, oltre a raccogliere reperti bellici, ripercorre gli avvenimenti principali del conflitto attraverso ricostruzioni sonore della vita sul fronte. Presso il lago del Monticello è invece presente un monumento alla fratellanza tra i due eserciti mentre al passo di Castellaccio e Lagoscuro vi sono i resti di alcune strutture militari.

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Al Passo del Tonale si trova invece un monumento-ossario la cui costruzione fu avviata già nel 1922, in presenza del re Vittorio Emanuele III. Dopo la fine della guerra, infatti, si diffuse subito la necessità di creare una memoria pubblica dell’accaduto. Nacque così l’idea di costruire un monumento che celebrasse il successo durante la Guerra Bianca, battaglia che venne ben presto considerata un’impresa eroica. La struttura, edificata sul vecchio confine, fu inaugurata nel 1924 durante l’adunata dell’Associazione Nazionale Alpini e venne poi ampliata nel 1933 con l’aggiunta di un ossario contenente le salme dei soldati caduti. Oggi l’edificio ha una pianta quadrata con un ingresso ad abside circolare dalla quale si accede alla terrazza che ospita una copia in bronzo della Vittoria alata di Brescia.

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Durante la stagione invernale, il Ghiacciaio Presena ospita l’Ice Music Festival, rassegna musicale ambientata in un teatro-igloo di 300 posti a sedere che ha visto la sua prima edizione nel 2019. Particolarità dei concerti è che il suono proviene da 16 strumenti musicali scolpiti nel ghiaccio dall’artista originario del New Mexico Tim Linhart e suonati da diversi musicisti. Nei pressi del Rifugio Capanna Presena, sono state inoltre realizzate tre camere-igloo, caratterizzate da arredi e sculture in ghiaccio ad opera dello scultore Ivan Mariotti.

Spunti videoludici

Territorio estremamente ricco dal punto di vista storico, il Ghiacciaio Presena e le zone circostanti possono diventare un pretesto per la realizzazione di prodotti volti all’educazione e alla memoria degli eventi, raccontando ad esempio quella che era la vita quotidiana dei soldati nelle condizioni atmosferiche di alta montagna. L’attuale possibile presenza di reperti bellici, ancora sepolti dalla neve, potrebbe inoltre essere un ulteriore elemento da poter sfruttare all’interno del gameplay. Altro aspetto significativo è quello della conservazione dei ghiacci, al quale è stata posta molta attenzione negli ultimi anni, e al loro utilizzo in una forma artistica che, per la poca durevolezza del materiale, risulta ancora più affascinante.

[Bibliografia]

– Bertolini D., La prima guerra mondiale sui monti del Tonale. Storia, luoghi, itinerari, Trento, Nitida Immagine, 2007.

[Sitografia]

La Grande Guerra
Museo della Guerra Bianca
Ponte di Legno Tonale
Itinerari della Grande Guerra

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