Ex manicomio di Aguscello

Descrizione

L’edificio è famoso tra gli amanti del paranormale per alcuni fenomeni legati alla sua storia di ospedale psichiatrico infantile. Leggende, apparizioni e testimonianze orali alimentano da più di trent’anni un’aura misteriosa attorno all’edificio che sorge nelle campagne di un paesino vicino Ferrara.

Location

Get directions

Cenni storici

La storia dell’edificio è lacunosa e spesso controversa. Molte delle ricostruzioni storiche sono rintracciate spesso grazie a testimonianze orali di residenti sul territorio ferrarese.
Si conosce il primo documento associabile alla costruzione, datato 1870, in cui si certifica che i fratelli Pareschi acquisiscono la villa a scopo residenziale. Dopo diversi passaggi di proprietà, intorno agli anni ‘20 del secolo scorso viene acquistata dalla signora Amalia Guerra. Nel 1933, insieme al marito medico Giovanni Bernardi, decide di adibirla a struttura ospedaliera per la cura dei tubercolotici.
Durante la Seconda guerra mondiale, probabilmente nel 1940, la struttura viene rilevata dalla Croce Rossa Italiana, titolare ancora oggi della proprietà. Viene deciso di adibirla a ospedale psichiatrico infantile, fino al 1970, anno della chiusura definitiva.
Oggi si trova in evidente stato di abbandono.

Focus narrativi

Negli primi anni del XX secolo, la cura della tubercolosi in Europa compie numerosi progressi, soprattutto nelle cure somministrate ai pazienti. L’Italia è uno dei Paesi in cui il problema viene affrontato con decisione: viene sviluppato un vaccino (detto appunto all’italiana), vengono elaborati nuovi trattamenti della malattia e nel 1922 vengono istituiti i Consorzi Provinciali Antitubercolari (CPA). Giovanni Bernardi diviene il primario dell’istituto di Aguscello cercando, probabilmente, di fornire il proprio contributo nelle cure di una malattia contro la quale, pur con fatica, stava compiendo dei passi importanti verso la debellazione. Riguardo all’edificio, in una testimonianza rilasciata al quotidiano «la Nuova Ferrara», un residente di lunga data nel paese di Aguscello, ricorda che “Prima di costruire l’edificio immerso nel verde della campagna le autorità sanitarie visitarono il luogo e fecero diversi sopralluoghi per trovare il punto esatto dove la circolazione dell’aria e il ricambio della stessa fosse ottimale, proprio per consentire ai piccoli pazienti una migliore ossigenazione”.

***

Al suo interno la struttura si presenta oggi in completo stato di abbandono, con segni evidenti di degrado e incuria. Esistono ancora degli oggetti con cui i bambini erano soliti giocare, altalene e giostre ormai erose dalla ruggine; alla data dell’abbandono da parte della Croce Rossa, si racconta che negli immediati dintorni dell’istituto sono stati ritrovati anche resti di macchinari usati per la cura dei bambini. Vera o falsa, la tradizione orale riporta anche il ritrovamento di una macchina per l’elettroshock.

***

Nel 2011 una puntata della nota trasmissione televisiva «Mistero» ha riportato l’attenzione sui fenomeni paranormali che si verificherebbero all’interno dell’ex istituto pedagogico. Il programma ha presentato alcune teorie (già note da molti anni nel territorio) circa la presenza di fantasmi; in particolare, a infestare il luogo, sarebbero le anime dei bambini rimaste bloccate lì a causa delle sofferenze patite in vita durante la permanenza nell’ospedale psichiatrico. Una squadra di esperti del paranormale nota come C.I.O. (Centro Investigazioni Occulte) ha effettuato rilievi ripresi durante la puntata e, con il supporto di una medium, ha sostenuto la tesi della presenza di fenomeni inspiegabili di questo genere.

***

Sul motivo della chiusura girano parecchie versioni: un incendio improvviso, un’epidemia incontrollata e la drammatica morte di alcuni bambini. Quest’ultima versione racconta che un certo Filippo Erni, stremato dalle terapie messe in atto nell’ospedale, spinse a gettarsi dal piano alto dell’ospedale alcuni suoi compagni per poi uccidersi egli stesso. La ricompensa del gesto promessa da Filippo agli altri bambini sarebbe stata la libertà da quella vita di sofferenze.

***

Al piano terra dell’ospedale è presente una giostra con cui i bambini erano soliti giocare. Leggenda vuole che nella stanza vi fosse un graffito con su scritto: “Chiunque farà girare la giostrina, non riuscirà più a fermarla perché le anime dei bambini giocheranno in eterno”. Nel 2016, d’accordo con la CRI, è stata presa in prestito dal regista svedese Robert Jakobbson per diventare parte della scenografia di uno spettacolo teatrale sull’olocausto.

***

La villa è diventata meta non solo di appassionati del paranormale e dei fenomeni occulti: rifugio per senzatetto e tossicodipendenti, sono state inoltre scoperte anche tracce di messe nere e scritte inneggianti al demonio (il cui confine tra goliardico e reale rimane labile) nella piccola cappella dell’edificio.

***

Le vicende dei bambini all’interno della struttura gestita dalla Croce Rossa dal 1940 al 1970 possono essere indagate nelle cartelle cliniche consultabili oggi negli archivi del Comitato Provinciale di Ferrara.

Spunti videoludici

Le idee più corpose provengono sicuramente dal periodo dell’ospedale psichiatrico. Le indagini circa il passato di degenza dei bambini potrebbero trovare ampi riscontri narrativi videoludici, assumendo ora le caratteristiche di un horror psicologico, ora di un’inchiesta in stile The Town of Light. Sono tutti presenti gli elementi che infatti riconducono alla semantica del videogioco ambientato in un contesto a metà tra misteri e realtà biografiche, vicende drammatiche e irrisolte che hanno generato enigmi da risolvere, come quella del piccolo Filippo Erni.
Inoltre, anche la storia del medico Giovanni Bernardi costituisce un ottimo input per tracciare un ritratto esaustivo della lotta alla tubercolosi negli anni ‘20 in Italia e presta il fianco per un interessante collegamento tra malattia, progresso scientifico e videogioco.

[Bibliografia]

– Erving Goffman (trad. a cura di Franco Basaglia), Asylums. Le istituzioni totali. I meccanismi dell’esclusione e della violenza, Torino, Einaudi, 2010.
– AA.VV., I complessi manicomiali in Italia tra Otto e Novecento, Milano, Mondadori Electa, 2013.
– Alberto Gaino, Il manicomio dei bambini. Storie di istituzionalizzazione, Torino, Edizioni Gruppo Abele, 2016.

[Sitografia]

La Nuova Ferrara
Fantasmi Italia
Il Resto del Carlino

Contact Listing Owner