Craco

Craco

Descrizione

Craco è un borgo abbandonato in provincia di Matera. Il percorso di spopolamento del borgo è iniziato negli anni Sessanta.

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Cenni storici

I primi a occupare Craco sono coloni greci provenienti da Metaponto intorno al sec. VII a.C., le prime testimonianze certe risalgono però intorno all’anno Mille, epoca della prima attestazione del nome Graculum da parte del vescovo Arnaldo di Tricarico. Nel Medioevo Craco vede uno sviluppo urbanistico e un incremento della sua importanza strategica.

Sotto la dominazione normanna il borgo viene a formarsi intorno ad un torrione centrale. Proprio la presenza del torrione rende Craco un centro di rilevanza militare sotto Federico II: il borgo, infatti, dominava sulla valle del Cavone e dell’Agri (uno dei quattro fiumi principali della regione) ed era dunque la porta d’accesso per penetrare all’interno della regione.

Dal 1276 diviene Universitas, segue una fase di sviluppo in epoca quattrocentesca. Nel sec. XVII Craco diviene oggetto di frequenti passaggi di proprietà tra famiglie illustri: all’inizio del secolo è feudo dei Sanseverino di Bisignano, una delle famiglie più illustri del Regno di Napoli, passa poi di mano in mano, attraverso vendite e rivalse legali, finché non viene acquisito dai Vergara, nobile famiglia che vi si insediò aprendo a una fase di sviluppo. Nel 1712 ottennero il titolo di marchesi e, nel 1724, divennero duchi di Craco.

I Vergara rimasero a Craco fino all’abolizione della feudalità nel 1806 (ma conservano ancora oggi il titolo).
Sul fare del sec. XIX Craco fu interessato, come tutta la Lucania, dal fenomeno del brigantaggio, prefigurato dal tumultuante fervore antifeudale della Repubblica partenopea: uno studente, Innocenzo de Cesare, tornato da Napoli capeggiò la rivolta della “borghesia rurale” nel borgo, repressa nel sangue.

La conquista napoleonica diede rapido sviluppo al fenomeno, i Borbone in esilio, infatti, sostennero le bande di briganti in funzione anti-francese: gli uomini di Domenico “Rizzo” Taccone, Nicola “Pagnotta” Abalsamo e Gerardo “Scarola” Vota attaccarono Craco il 18 luglio 1807, seminando strage tra i notabili sostenitori del governo francese.

Con l’Unità il fenomeno non si esaurì, nel tentativo di ripristinare i propri possedimenti i Borbone inviarono il generale catalano José Borjés, il quale strinse sodalizio con il “generalissimo” dei briganti, il celebre bandito Carmine Crocco. Quando i due entrarono a Craco gli venne incontro «a mezza via – stando a quanto sostiene Crocco nelle sue memorie – una processione di donne e fanciulli con a capo il curato colla croce. Venivano a chiedere clemenza per il loro paese e clemenza fu accordata, poiché non si verificarono che piccoli disordini difficili ad evitarsi con tanta gente e più semplicemente con gente di tal natura» (Come diventare brigante).

L’abbandono di Craco ha luogo nel 1963 a seguito di una grossa frana causata da lavori di ammodernamento infrastrutturale, nel 1972 un’alluvione rende impossibile recuperare il centro storico, il terremoto del 1980 è l’ultimo definitivo cataclisma che trasforma Craco vecchia in una città fantasma. Dal 2010 Craco fa parte della lista dei monumenti da salvaguardare del World Monuments Fund.

Focus narrativi

Nonostante le tre catastrofi abbattutevisi, il borgo abbandonato di Craco si è conservato diventando una splendida meta turistica, con due percorsi messi in sicurezza per addentrarsi tra gli edifici abbandonati. Le chiese e i palazzi storici con le vie del borgo, hanno fatto da location a diverse opere cinematografiche e televisive, italiane e internazionali. Craco sembra sia stato da ispirazione anche per una location di Dark Souls (leggi la scheda dedicata su Italia in Gioco).

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Non poteva mancare una curiosa leggenda: in una contrada chiamata Canzoniere pare sorgesse una locanda (che ha dato il nome alla contrada) gestita da una donna estremamente avvenente. Come una Circe rurale, l’incantatrice ammaliava gli avventori per poi ucciderli e metterli sott’aceto per farne una pietanza squisitamente macabra da servire agli altri clienti.

Spunti videoludici

Una città fantasma è già di per sé un luogo ricco di fascino, ne sia una prova l’accostamento di Craco a Dark Souls. Una narrazione videoludica incentrata sulla Lucania dovrebbe sicuramente passare da Craco. Il borgo potrebbe essere raccontato a più livelli: come scenario fantasma da esperire tramite un walking simulator; come luogo di briganti o quale sede di leggende lucane come quella della locanda Canzoniere, storia riconducibile al ricco filone delle streghe lucane, diffuso in tutta la Basilicata.

[Bibliografia]
Carmine Crocco, Come divenni brigante, Brindisi, Edizioni Trabant, 2009

[Sitografia]
Basilicata Tour
Sassi di Matera

[Scheda Film Commission]
Lucana Film Commission

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