Descrizione
Uno dei musei più visitati dell’Umbria, il museo di Montefalco è un autentico prezioso gioiello, per arte, storia e tradizione.
Cuore del Complesso Museale è la Chiesa di San Francesco, specchio del rinascimento pittorico italiano, interamente affrescata tra gli inizi del 1400 e il 1500. L’abside con lo straordinario ciclo di affreschi realizzato da Benozzo Gozzoli è la gloria di Montefalco.
Cenni storici
Il museo ha sede dal 1990 nella chiesa di San Francesco e negli ambienti dell’annesso convento. Costruita tra il 1335 e il 1338, la chiesa ospitò un cantiere pittorico di notevole importanza, soprattutto per la presenza di Benozzo Gozzoli, autore delle decorazioni della cappella di San Girolamo e di quelle dell’abside. Le Storie della vita di San Francesco (1452) sono tra i più importanti cicli rinascimentali conservati.
Dipinti, sculture, tessuti e altri oggetti provenienti dal territorio sono esposti nella Pinacoteca allestita in alcuni locali dell’ex convento annesso alla chiesa. Oltre al nucleo di opere di Francesco Melanzio di Montefalco, sono conservati affreschi staccati, olii su tela, tempere su tavola provenienti da altre chiese di Montefalco. Tra gli autori di maggior pregio: Antonio Aquili detto Antoniazzo Romano, il folignate Niccolò di Liberatore detto L’Alunno, Cristoforo di Iacopo e Melozzo da Forlì. La cripta della chiesa ospita reperti archeologici e frammenti lapidei di varie epoche che documentano un’occupazione del territorio di Montefalco già in epoca romana.
Focus narrativi
Le Storie della vita di San Francesco, Santi e personaggi dell’ordine francescano, realizzati nell’abside da Benozzo Gozzoli nel 1452, rappresentano la prima straordinaria testimonianza dell’avvenuto raggiungimento dello “status” di maestro indipendente da parte del Gozzoli. Gli affreschi furono eseguiti su commissione di fra Jacopo Mactioli da Montefalco, priore del convento: il pittore impiegò due anni per terminare il lavoro. I venti episodi della Vita del Santo sono narrati all’interno di dodici scene disposte su tre registri; la narrazione procede da sinistra verso destra, partendo dal basso. Le volte dell’abside sono ornate con elementi vegetali, figure di Santi francescani e Gloria di San Francesco. In uno degli episodi, Gozzoli ritrae la Valle Umbra secondo lo scorcio prospettico visto da fuori la cinta muraria di Montefalco. Lo sfondo viene utilizzato per raccontare due episodi della vita del Santo: la predica agli uccelli presso Bevagna e la benedizione della città e del popolo di Montefalco. In un’altra scena, l’artista alludeva forse al Sagrantino dipingendo la tavola imbandita con il vino rosso sulla mensa del cavaliere da Celano. (cfr. Storie della vita di San Francesco, registri 7-8, in Lunghi 1997, pp. 53-54).
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La chiesa di San Francesco è il primo insediamento francescano dentro la cinta muraria di Montefalco, ma il terzo nel territorio. I francescani costruirono una prima chiesa nella zona del Colle di Camiano intorno al 1242 e un secondo edificio intorno al 1275 più prossimo, ma ancora esterno, alla nuova cinta muraria. Nel 1336 infine avvenne un fatto che permise la costruzione della chiesa attuale, nel rione di Colle Mora. Le frequenti guerre, e in particolare quella causata dalla ribellione di Montefalco alla Chiesa, avevano fatto sì che per mesi le principali porte d’accesso alla città venissero chiuse o addirittura murate, impedendo ai frati di entrare in città per chiedere la questua e ai fedeli di accedere alla chiesa per pregare. [cfr. Nessi, Storia di un monumento e di un raccola d’arte, in Toscano (a cura di) 1990, pp.31-32]
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L’iconografia della Madonna del Soccorso deriverebbe da una favola secondo la quale una donna, infastidita dai capricci del figlio, esclamò: “Che il diavolo ti porti via!”. Quando il diavolo però apparve, la donna si rivolse alla Vergine, la quale soccorse il bambino e minacciò il diavolo con un bastone. Il soggetto in realtà è una sorta di propaganda contro l’usanza del battesimo tardivo. [cfr. Toscano (a cura di) 1990, Museo comunale di San Francesco a Montefalco, p. 192]
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Per la prima volta nel 2006 sono state rese accessibili e visitabili le antiche cantine dei frati minori conventuali di Montefalco, venute alla luce durante gli ultimi lavori di restauro. Sono perfettamente conservate le vasche per la raccolta e la pigiatura delle uve e l’incasso per l’alloggio dei torchi. La produzione di vino da parte dei frati risulta documentata nello Statuto Comunale del 1692, in cui si danno indicazioni relative alla vendita e si citano le suddette cantine come “le più grandi di Montefalco”.
Spunti videoludici
L’ambientazione e la grande documentazione pittorica degli episodi della vita di San Francesco gettano luce non solo sulle potenzialità narrative della biografia del santo, ma anche sul periodo del Rinascimento in Umbria, culla di manovalanze artistiche di caratura internazionale. Tutto questo non è mai stato indagato in ottica videoludica. Le tappe della vita di San Francesco sono una narrazione già pronta e scandita: si tratta di farvi entrare il giocatore, di dare vita digitale a quei preziosi cicli rinascimentali.
Fonti e link
[Bibliografia]
Bruno Toscano (a cura di), Museo comunale di San Francesco a Montefalco, in Catalogo regionale dei Beni Culturali dell’Umbria, Perugia, 1990
Bruno Toscano-Massimo Montella (a cura di), Guida al Museo di San Francesco a Montefalco, Perugia, 1999
Elvio Lunghi, Benozzo Gozzoli a Montefalco, Assisi, 1997
Luigi Gambacurta, Montefalco e le cantine francescane, Trevi 2008
Maila Orazi, Montefalco Città d’Arte, Perugia, 2011
Silvestro Nessi, Le origini del Comune di Montefalco, Spoleto, 2006
Touring Club Italiano, Umbria, Milano, 2008
[Sitografia]
Complesso Museale San Francesco
[Scheda Umbria Cultura]
Complesso Museale San Francesco
Scheda realizzata in collaborazione con i curatori del museo.