Complesso della Rocca di Monselice

Descrizione

Il Castello di Monselice assieme al suo mastio federiciano costituiscono il più ampio complesso del Colle della Rocca. Mentre il mastio si staglia solitario sulla cima dell’altura, il Castello si trova invece ai piedi di questa e comprende quattro nuclei principali, edificati tra l’XI e il XVI secolo: la Casa Romanica, il Castelletto, la torre Ezzeliniana, il palazzo Ca’ Marcello. Il mastio sulla collina è stato eretto su commissione di Federico II di Svevia. Il castello ha avuto negli anni il ruolo di dimora signorile, torre difensiva e infine villa veneta.

Location

Get directions

Cenni storici

In principio il Castello si costituiva della sola Casa Romanica e del Castelletto, edificati tra l’undicesimo e dodicesimo secolo: si tratta l’una di un edificio basso medievale e l’altro di una torre con due sale disposte su più piani. Nel XIII secolo viene aggiunta la Torre Ezzeliniana, una struttura difensiva voluta da Ezzelino III da Romano. La costruzione della torre si inserisce nell’ambito di un potenziamento militare e difensivo della città; Ezzelino III erige inoltre il mastio federiciano. Dopo un periodo di dominio da parte della famiglia Da Carrara, nel XV secolo Monselice viene conquistata dalla Repubblica di Venezia e la famiglia Marcello acquisisce l’intero complesso, facendo costruire l’omonimo palazzo Ca’ Marcello, corpo di raccordo tra la torre Ezzeliniana e la parte romanica. Il castello si trasforma così ufficialmente in una residenza civile, dimora estiva della famiglia fino al 1840. Successivamente la tenuta attraversa un periodo di degrado e decadimento, parallelo al declino della Serenissima. Alla fine del XIX secolo la famiglia Cini eredita il castello, che viene requisito per scopi militari fino al 1919 dal Regio Esercito, il quale lo lascerà distrutto. Negli anni ’30 si assiste a un progressivo ripristino e importante restauro di tutto il complesso.

Focus narrativi

Al piano terra della casa romanica vi è un’ampia cucina medievale arredata con mobilio rustico e provvista di un grande camino sul quale troneggia una collezione di catini tedeschi del XVII secolo. La sala evoca un ambiente conviviale e caldo come quello di una taverna.

***

Al piano superiore della casa romanica vi è una stanza in cui, secondo la tradizione, Jacopino da Carrara trascorse la sua prigionia. Egli fu signore di Padova, oltre che padrone del complesso della Rocca prima della famiglia Marcello, e attorno alla sua figura s’intrecciano storie d’intrighi di corte, faide famigliari e omicidi. Tra il 1345 e 1350, Jacopino e suo nipote Francesco aiutarono il fratello Jacopo II nel governo della signoria di Padova: nel dicembre del 1350 Jacopo II venne ucciso e Jacopino e il nipote vennero acclamati signori di Padova. Alleati di Venezia, in occasione di un attacco congiunto assieme a questa contro i Visconti di Milano Francesco conobbe l’imperatore Carlo IV, il quale lo insignì degli onori di vicario imperiale e di Cavaliere del Sacro Romano Impero. L’invidia per il successo del nipote deteriorò i rapporti tra Francesco e Jacopino, il quale organizzò l’assassinio del nipote affidando l’incarico a un sicario. Scoperta la congiura, Francesco fece assassinare il sicario e incarcerare lo zio. Un ‘altra versione del racconto riporta che lo stesso Francesco, volendosi assicurare di regnare da solo, fece incarcerare Jacopino.

***

Jacopino muore per inedia in prigionia con la compagna Giuditta (colpevole di aver corrotto le guardie per poter vedere l’amante). La leggenda narra che i loro fantasmi si aggirino ancora per la tenuta: quello di Jacopino, uno spettro molto magro con i capelli grigi e un bastone per camminare, vaga nella fortezza, mentre quello di Giuditta si aggira fuori dal castello alla ricerca del suo amato.

***

Secondo la leggenda, un terzo fantasma si aggirerebbe per il castello: lo spirito di Avalda. Avalda era l’amante di Ezzelino III, una donna crudele e passionaria che sfruttava il potere e la ricchezza di Ezzelino per il proprio piacere e appagamento personale; ella aveva un numero considerevole di amanti, di cui puntualmente si sbarazzava avvelenandoli e nascondendone i corpi nelle segrete della reggia. Malgrado la sua nomea di donna pratica di stregoneria, non poté salvarsi dall’ira del marito per i suoi numerosi adulteri, e venne uccisa da un sicario nella sala del castello. Il suo spettro, una donna bassa e pallida con la veste insanguinata, si aggira ancora tra le mura in cerca di pace per i suoi molti peccati.

***

Al pianoterra della torre Ezzeliniana vi è un’armeria voluta dal Conte Vittorio Cini negli anni ’30 del Novecento: divisa in tre sale, la collezione raccoglie un buon numero di armature da torneo e da guerra, cotte di magli ed elmi, armi di vario tipo databili tra i XIV e il XVIII secolo. Le provenienze diverse illustrano il percorso di uso e diffusione delle armi in Europa tra il periodo medievale e rinascimentale.

***

Al secondo piano della torre Ezzeliniana, tra le varie sale vi è quella del Camino: qui vi si trova probabilmente il più bell’esemplare di camino carrarese esistente, con la sua forma a torre, e le pareti decorate a scacchi rossi e bianchi in onore della signoria padovana dei Da Carrara.

***

Sulla cima del colle c’è il mastio federiciano, datato al 1239. È una costruzione militare che fu per molto tempo un castello inespugnabile di cui sopravvive ad oggi il corpo principale e una parte della cinta muraria. Salendo la collina e giungendo al sito del mastio, si ha l’impressione di arrivare a un luogo ora desolato ma che in passato è stato il cuore di strategie militari e teatro di molte battaglie.

Spunti videoludici

Già ad un primo sguardo, l’immagine del colle della Rocca affascina per la suggestione che restituisce: un castello, luogo di intrighi politici e con risvolti esoterici, ai piedi di una montagna che non si sa cosa essa ospiti, e un percorso che si snoda su di essa fino a giungere a una piana antica e desolata, teatro di antiche battaglie, incontri segreti, visioni mistiche. È un luogo dove si possono trovare manufatti, accedere a portali, trovare personaggi chiave in una storia di ricerca che si arrampica per le pareti e i sentieri misteriosi, pullulanti di creature, di questo colle. Il castello è animato da spiriti che possono guidare nella ricerca di oggetti e sale nascoste e vi è una taverna dove si possono incontrare altri giocatori, rifocillarsi, ottenere informazioni.

[Sitografia]

Castello di Monselice.it

Contact Listing Owner