Castello del Buonconsiglio - Foto di Trentino Film Commission

Castello del Buonconsiglio

Descrizione

Il Castello del Buonconsiglio rappresenta il più ampio e importante gruppo monumentale del Trentino. Edifici d’epoca diversa sono racchiusi dentro una cinta muraria in una posizione sopraelevata rispetto alla città di Trento. Le costruzioni principali sono Castelvecchio, il nucleo più antico, un edificio austero dominato dalla torre d’Augusto; il Magno Palazzo, ovvero l’ampliamento effettuato nel Cinquecento durante il Rinascimento italiano; la Giunta Albertiana, in stile barocco, risalente alla fine del Seicento; Torre Aquila, situata all’estremità meridionale, che racchiude all’interno il celebre Ciclo dei Mesi.

Location

Get directions

Cenni storici

In principio il luogo fu sede di un castrum romano per poi, a partire dal 1300, essere utilizzato come fortezza. La sua attuale struttura è il risultato di una plurisecolare aggregazione edilizia: ogni sezione può essere distinta facilmente a seguito delle costruzioni che si sono sovrapposte nell’arco del tempo.

Il nucleo più antico è rappresentato da Castelvecchio, edificato a partire da un filone roccioso presente sul posto e ricostruito nel 1440 insieme all’ampia torre d’Augusto (eretta nella prima metà del Duecento).
Tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, i principi vescovi Giorgio di Liechtenstein e Giovanni IV Hinderbach decisero di modificarne in parte la struttura. Realizzarono un collegamento tra Castelvecchio e la Torre Aquila e costruirono la grande merlatura e il loggiato in stile gotico-veneziano. Giorgio di Liechtenstein, in particolare, fece decorare la Torre Aquila con il Ciclo dei Mesi, uno stupefacente esempio di gotico internazionale.

I lavori non vennero terminati e nel secolo successivo il cardinale Bernardo Clesio ordinò la realizzazione del Magno Palazzo, una dimora per i principi vescovi. Il palazzo in stile rinascimentale, realizzato a sud del complesso principale, venne decorato da Dosso Dossi e da Girolamo Romanino. Questo nuovo palazzo fu collegato alla sezione medievale durante l’età barocca, con la Giunta Albertiana fatta costruire sotto le istruzioni del vescovo Francesco Alberto Poia.

Ultimo a governare il principato vescovile fu Pietro Vigilio Thun, costretto alla fuga a seguito dell’invasione delle truppe napoleoniche nel 1796. Il principe vescovo si rifugiò a Castel Thun, la fortezza di famiglia in Val di Non. Nel 1803 il principato vescovile viene definitivamente abolito e Trento viene annessa alla contea del Tirolo, il castello del Buonconsiglio diventa una “semplice” caserma militare austriaca.

Durante la Prima guerra mondiale, la sala del Tribunale (la cinquecentesca Stua della Famea, adibita a sala da pranzo per la corte vescovile) fu teatro del processo nel 1916 agli irredentisti Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa.

La proprietà del castello, al termine della guerra, passa prima all’Italia e poi alla Provincia di Trento. Il Buonconsiglio diviene così Museo Provinciale d’Arte e dal 1992 è denominato Castello del Buonconsiglio, Monumenti e collezioni provinciali.

Focus narrativi

Il cardinale Bernardo Clesio, una delle maggiori personalità di spicco nella politica tra il XV e il XVI secolo, si impegnò in una notevole opera di ristrutturazione di Trento. Oltre al rinnovamento di numerosi chiese e castelli, rimise in funzione acquedotti e miniere. Diede nuovo lustro alla zecca vescovile e aumentò di riflesso i commerci. Il suo operato è tuttora visibile nello stile rinascimentale dei palazzi e nell’impronta urbanista della città.

***

Nel 1916, dopo la sentenza per alto tradimento, Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa vennero condotti nelle celle ricavate nel loggiato. Il 19 maggio dello stesso anno, nella Fossa dei Martiri (un lenzuolo d’erba tra il castello e le mura est), venne giustiziato Damiano Chiesa. Cesare Battisti e Fabio Filzi furono impiccati il 12 luglio successivo.

***

Il Ciclo dei Mesi, che decora Torre Aquila, è una serie di affreschi che raffigurano la sequenza dei mesi e la rappresentazione dello scorrere del tempo attraverso le stagioni. Il Ciclo dei mesi costituisce un prezioso documento sulla vita sociale ed economica tra la fine Trecento e l’inizio del Quattrocento. Gli svaghi del ceto nobiliare, il lavoro dei contadini impegnati nei campi e il mutare della natura vengono descritti con una sorprendente cura per i dettagli: “il paesaggio spoglio e imbiancato dalla neve nel primo mese dell’anno diventa rigoglioso di vegetazione in primavera; le messi estive segnano il momento culminante dell’attività agricola, mentre in autunno gli alberi sono circondati dalle foglie cadute a terra. La rappresentazione delle vesti del tempo è ricca e puntuale: multicolori per i nobili, il cui abbigliamento permette di riconoscere i tratti tipici della moda del tempo, semplici e dimesse per contadini e artigiani. Le diverse attività sono raffigurate con grande realismo: l’aratura, la vendemmia, la semina e la raccolta della legna così come i giochi all’aperto, i tornei, le passeggiate e la caccia”. (buonconsiglio.it)

Spunti videoludici

L’evoluzione architettonica nel corso dei secoli e la conseguente presenza di strutture dall’identità storica ben definita e varia, permettono un percorso virtuale storico non indifferente. Un’evoluzione che caratterizza molti titoli a carattere gestionale. Il Ciclo dei Mesi e le altre opere artistiche contenute nel Magno Palazzo possono fungere da punto d’ingresso per dialoghi più ampi in chiave artistica, nello specifico al Rinascimento Italiano. Importanti anche gli avvenimenti che hanno avuto luogo nel castello, come l’operato di Bernardo Clesio o gli ultimi giorni di Cesare Battisti.

[Bibliografia]
Silvia Vernaccini, Castelli e torri in Trentino, Perle d’Italia, Touring Editore, Milano 2004

[Sitografia]
BuonConsiglio.it
VisitTrentino.info

[Scheda Film Commission]
Trentino Film Commission

Contact Listing Owner