Descrizione
Il Castello Brandolini è una fortezza situata sul monte Castello, in posizione sopraelevata rispetto ai borghi di Valmareno e di Cison di Valmarino. Nel Medioevo era conosciuto anche come Castello della Costa, mentre il nome odierno lo deve alla famiglia forlivese dei Brandolini, che ne detennero la signoria per secoli. Il castello è suddiviso in sette livelli, ognuno dei quali era dedicato a una differente attività o utilizzato per un diverso scopo.
Cenni storici
Stando ad alcuni ritrovamenti archeologici, l’area della rocca su cui sorge il castello era utilizzata come insediamento fin dall’epoca paleoveneta (circa X secolo a.C.). Gli insediamenti erano tuttavia primitivi, per ripararsi dal fondovalle acquitrinoso, mentre una vera e propria fortificazione nasce solo 2000 anni dopo, verso la fine dell’Alto Medioevo, intorno alla prima metà del X secolo d.C., durante le invasioni ungare. La signoria del castello passò nelle mani di diverse figure, tra cui i Carraresi, signori di Padova, il patriarcato di Aquileia e la Repubblica di Venezia. Fu nel 1436 che la Serenissima lo donò a Brandolino IV e a Erasmo Stefano da Narni, detto il Gattamelata, il quale in seguito a una promozione militare lasciò il castello completamente nelle mani della casata Brandolini. La famiglia trasformò il castello da struttura con scopi di difesa militare, come la maggior parte dei castelli medievali, in una tenuta familiare secondo lo stile delle ville venete. Rimase di proprietà dei Brandolini fino al 1959, quando venne venduto ai Salesiani, un istituto religioso maschile. Nel 1997 l’imprenditore Massimo Colomban lo acquistò, ristrutturò e vi creò un albergo e un ristorante.
Focus narrativi
Dal 2012, ospita annualmente il Forum The European House – Ambrosetti, un incontro internazionale di discussione riguardo temi principalmente economici, rivolto e dedicato a capi di Stato, ministri, premi Nobel ed economisti. Questo forum è stato istituito nel 1975 ed era solito tenersi la prima settimana di settembre nella Villa d’Este a Cernobbio, sulle rive del lago di Como. Dal 2012, per ragioni logistiche ed organizzative, fu deciso di spostare la sede proprio a CastelBrando, nel quale si trova appunto l’hotel che ospita personalità importanti dell’economia provenienti da tutto il mondo durante il periodo del forum.
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Come ogni castello nobiliare che si rispetti, all’interno dell’area della fortezza sono presenti stemmi della casata Brandolini. Inizialmente lo stemma della signoria era a sfondo rosso, con tre bande argento, le quali avevano all’interno degli scorpioni neri. Nella parte superiore sono presenti delle trecce, ipoteticamente trecce di crini di cavallo. Queste trecce erano presente anche nello stemma dell’arme del Gattamelata, e si sono conservate nel nuovo stemma dei Brandolini: lo sfondo rosso con le tre bande d’argento si è mantenuto, gli scorpioni sono diventati nove, tre per ogni fascia argentata, e sulla parte superiore ci sono tre trecce rosse, ordinate in fascia.
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I locali interni al castello sono stati quasi tutti completamente ristrutturati per ospitare banchetti, matrimoni e celebrazioni, oltre a permettere ai visitatori di pernottare nelle sontuose camere dell’hotel. Tuttavia, vi è un’area della struttura che è stata trasformata in un vero e proprio museo storico del castello e dell’area circostante. Questo perché sarebbe stata un’enorme perdita culturale ristrutturare il castello senza salvare tracce concrete della sua storia. È stato così allestito un museo aperto tutto l’anno, il quale racchiude cimeli come armi e strumenti musicali, resi più accessibili tramite sistemi interattivi. Nel museo sono conservati alcuni reperti di epoca romana ritrovati lungo la via Claudia Augusta.
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Il castello ospita diversi congressi tramite un centro conferenze composto da tre teatri e sette sale, con la possibilità di accogliere complessivamente quasi duemila persone. Il Teatro Sansovino, posizionato al settimo livello della struttura, fu eretto nel 1530 e include due caminetti originali donati dalla Regina di Cipro, Caterina Cornaro. Il Teatro Magno è attrezzato con moderni sistemi audiovisivi e ospita presentazioni di prodotti, eventi di spettacolo, rappresentazioni teatrali e perfino concerti. È posizionato un livello sotto il Teatro Sansovino. Il Teatro Tenda, posto al settimo livello della struttura, offre una vista unica sulla vallata del monte Castello. Le sette Sale del ‘700 sono differenti tra loro per decorazioni e dimensioni e sono distribuite su più livelli, dal quarto al settimo, e sono utilizzate principalmente per riunioni private, seminari o workshop di formazione.
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Da CastelBrando prendono il via itinerari e percorsi per esplorare il territorio. Il castello offre agli ospiti pacchetti dedicati per le escursioni, depositi per biciclette e noleggio di e-bike, in modo che percorrere queste tappe in bicicletta sia accessibile a tutti. Tra i diversi percorsi proposti, due risultano sicuramente i più suggestivi. Il primo permette di passare per il comune di Refrontolo a visitare il Molinetto della Croda, uno dei mulini più antichi d’Italia, ancora oggi in funzione. Il secondo permette di percorrere la strada del Prosecco e dei vini dei colli di Valdobbiadene, raggiungendo Conegliano. Questa famosa strada permette di dare uno sguardo alla storia e ai prodotti vinicoli della zona.
Spunti videoludici
Il castello sorge su un monte che sovrasta i borghi circostanti, incarnando perfettamente l’immagine del dominio di una potente famiglia nobile che controlla i villaggi sottostanti. Il castello si presta benissimo a un gioco di investigazione, con il giocatore impegnato a risolvere un mistero cercando indizi nelle numerosissime sale, nel giardino interno e interagendo con il personale o altri ospiti. L’hotel del castello potrebbe fungere da campo base dove tornare per riposare mentre si esplora la zona circostante, proprio come nella vita reale per coloro che intraprendono i percorsi proposti, oppure come punto fisso dove salvare o acquistare oggetti e recuperare vita.
Un castello sopra un monte può anche evocare un’immagine minacciosa, per esempio il nascondiglio/fortezza del boss finale, da esplorare per giungere alla sala dello scontro conclusivo.
Fonti e link
[Bibliografia]
– Convegno La storia e le tradizioni del Veneto: le relazioni e le forme della comunicazione tra l’area veneta, La storia e le tradizioni del Veneto: le relazioni e le forme della comunicazione tra l’area veneta e il mondo germanico: atti del convegno, Castelbrando-Cison di Valmarino, Venezia, Regione del Veneto, 2003, pp. 1-229;
– Cicolo vittoriese di ricerche storiche, I Brandolini: 1396-1996: da capitani di venutura a nobili feaudatari: 600 anniversario della morte di Brandolino Brandolini conte di Zumelle: atti del convegno, 20 aprile 1996, Castello vescovile di Vittorio Veneto, Vittorio Veneto, Grafiche De Bastiani, 1996, pp. 1-239.
[Sitografia]
BeniCulturaliVeneto
Castelbrando