Castelli di Cannero

Descrizione

Prendono il nome di Castelli di Cannero tre isolotti rocciosi calati in mezzo al Lago Maggiore che ospitano rovine di antiche fortificazioni. La visione di questi tre edifici antichi che sembrano galleggiare sull’acqua costituisce uno degli scorci più evocativi e pittoreschi di tutto il lago e i ruderi dei Castelli ospitano diverse specie di uccelli acquatici, tra cui cigni e gabbiani reali. La ristrutturazione del luogo per renderlo fruibile a livello turistico è osteggiata dagli ambientalisti.

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Cenni storici

Vennero costruiti a cavallo tra il XI e il XII secolo e chiamati “Malpaga”. Furono presto di proprietà dei fratelli Mazzardi, una famiglia sanguinaria di pirati che aveva egemonizzato la zona e che se li prese con la forza a fini commerciali verso la fine del XIV secolo. Dopo anni di supremazia e brigantaggio riuscirono a essere arrestati dal Duca di Milano Filippo Maria Visconti, che li obbligò alla resa.

Nel 1414 il castello di Malpaga capitolò ponendo fine all’assedio a causa della mancanza di rifornimenti, e il Duca ordinò di raderlo al suolo. In seguito i terreni vennero concessi ai Borromeo e nel 1519 Lodovico fece costruire una rocca detta Vitaliana in onore della famiglia capostipite del conte. In seguito alla morte di Lodovico la rocca venne abbandonata a sé stessa e poco a poco presa di mira da contrabbandieri, che la utilizzarono come rifugio.

Focus narrativi

Una leggenda narra che dopo la sconfitta i pirati Mazzardi vennero giustiziati: buttati in mezzo al lago con un sasso al collo. La storia dice invece che furono semplicemente banditi dal paese per quindici anni, trascorsi i quali poterono tornare nel borgo.

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Alcune voci sono interessate alla rivalutazione della nomea dei Mazzardi. Secondo tali voci, non furono pirati come li si è fatti passare a partire dal fatto che la pena capitale per la pirateria, quella della morte, non è stata applicata. Essi sarebbero invece stati dei lucidi e geniali capi militari di un moto per l’autodeterminazione del Lago Maggiore contro Milano che recentemente se n’era impadronita, durato più di dieci anni. La favola dei ‘pirati sanguinari’ nascerebbe quindi dalle testimonianze interessate degli atti del processo col quale i guelfi Mantelli e i loro eredi, anni dopo la sconfitta dei Mazzardi, cercarono di dimostrare il loro diritto ad appropriarsi dei beni della famiglia.

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Un’altra leggenda narra che i Mazzardi, gelosi del loro tesoro, dopo la resa con il Duca Visconti lo abbiano gettato nelle profondità del lago e che ancora queste ricchezze siano celate sul fondale.

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Si dice inoltre che nelle giornate di nebbia si possa scorgere il veliero fantasma dei Mazzardi, che si aggira nel tentativo di trovare il tesoro perduto della famiglia celato dai flutti.
Un’ultima leggenda è quella dei piedi pietrificati: i Mazzardi, annoiati dalla routine del brigantaggio, decisero di alzare la posta e rapire un bambino figlio di ricchi per educarlo alla pirateria come un erede che portasse avanti il loro lavoro. Ma quando uno dei fratelli si avvicinò al fanciullo che era in ginocchio ai piedi del letto a recitare preghiere, i piedi dell’uomo diventarono di pietra impedendogli di proseguire. Gli altri fratelli fuggirono via a gambe levate, terrorizzati.

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Spesso i Castelli sono immersi nella nebbia e sono difficili da scorgere nella terraferma dalla quale paiono inghiottiti o sospesi tra acqua e cielo.

Spunti videoludici

Quello dei pirati è un tema molto affascinante dal punto di vista videoludico: si pensi a uno dei numerosi titoli ad ambientazione piratesca trasposto tra le tre isole del Lago Maggiore e tra i misteri che avvolgono le sorti della famiglia dei Mazzardi o del suo tesoro scomparso.

L’ambiguità della figura dei cinque fratelli, sospesi tra l’essere barbari sanguinari e borghesi in lotta per la libertà, si presta tra l’altro a una rilettura decisiva, che veda la loro vera natura emergere con prepotenza dalla “polvere della storia”.

La durata dell’assedio al castello è di indubbio interesse: costruisce un microcosmo che è tale per motivi narrativi, all’interno del quale per giunta si combatte una battaglia decisiva.

La suggestione dei castelli, che a volte sembrano emergere direttamente dalla nebbia, sembra porli in un piano surreale: potrebbero essere la meta ideale per una peregrinazione fantastica, spogliati dei loro trascorsi storici e relegati a un ambito in cui il sogno e la realtà sono indistinguibili.

[Sitografia]
Archivio Iconografico del Verbano Cusio Ossola
PaesiFantasma.it
Lago Maggiore
LibriSenzaCarta.it

[Scheda Film Commission]
Piemonte Film Commission

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