Descrizione
Cartell’Arquato è un borgo medievale arroccato su una collina, a 30 km da Piacenza. La cittadina fortificata è stata costruita su una posizione altamente strategia, accanto al torrente Arda e su un colle che domina il paesaggio intorno. Tra gli edifici e le architetture più importanti vi sono la Rocca Viscontea, il Palazzo del Podestà, il Palazzo Ducale e il Torrione Farnese.
Cenni storici
Il nucleo storico del borgo si formò come accampamento militare all’epoca dell’occupazione romana della zona, ma le prime notizie sulla costruzione della pieve e in particolare del castello si hanno intorno al VIII secolo ad opera del nobile signore locale Magno. Alla sua morte, i possedimenti e il borgo passano per testamento al vescovo di Piacenza. Castell’Arquato così prospera e rimane sotto il controllo del vescovado di Piacenza sino a diventare autonomo nel 1220. Il governo del borgo era quindi affidato ad un podestà nominato dal comune di Piacenza, sino al 1290 quando divenne una signoria sotto il dominio della famiglia piacentina degli Scotti. Ha inizio così una fase di splendore, benessere e prestigio politico. Nei primi anni del 1300 però il borgo passa sotto il dominio della famiglia dei Visconti di Milano che concede alla cittadina grazie speciali e la possibilità di emanciparsi giuridicamente da Piacenza. In oltre un secolo di dominio discontinuo la città venne fortificata e la Rocca Viscontea venne costruita su commissione di Luchino Visconti. Con la morte dell’ultimo erede della famiglia, Milano passa sotto il dominio degli Sforza, che si insediano quindi anche a Castell’Arquato, dove rimarranno sino al 1707 quando il borgo passa nei domini del Ducato di Parma e Piacenza. L’indipendenza di Castell’Arquato venne però concessa da Paolo III Farnese già nel 1541. Dopo un breve dominio dei Borbone, nel 1860 la città entra a far parte del Regno d’Italia.
La città non subisce modifiche urbane sostanziali dagli anni ’50 del ‘900, in quanto lo sviluppo è stato incentivato alle pendici del borgo. Il centro storico è però attualmente al centro di una rivalutazione ed è stato inserito tra i Borghi più belli d’Italia.
Focus narrativi
Il Palazzo Ducale fu costruito con l’intenzione di essere sede della Giustizia cittadina da parte di Alberto Scotti nel 1292. Divenne poi nel ‘600 la residenza degli Sforza. Al suo interno vi sono le Fontane del Duca, caratterizzate da otto bocche in bronzo a forma di testa di animale. Per non sporcarne le acque era proibito far abbeverare gli animali, ma nel lavatoio accanto le donne potevano fare il bucato e lavare i bambini.
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Anche la costruzione del Palazzo del Podestà è dovuta all’iniziativa di Alberto Scotti nel corso del 1292. L’edifico fu prima sede del governo del Podestà, poi sede della pretura. È realizzato in stile duecentesco, su tre piani bordati di merli a coda di rondine. Vi sono poi anche elementi più tarda epoca, come la scala e la tettoia quattrocentesca. Spicca l’affresco dello stemma di Castell’Arquato con due leoni rampanti ai lati di un castello merlato. La loggia dei Notari è poi conosciuta come la loggia “delle grida” perché da qui venivano proclamati gli editti.
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Il Torrione Farnese fu eretto tra il 1527 e il 1535 su iniziativa di Bosio II di Santa Fiore e ultimato da Sforza I Sforza. La torre è alta 20 metri, ha pianta quadrata e un baluardo per angolo che fungevano da avamposti contro i nemici. Al suo interno vi sono cinque livelli collegati da una scala elicoidale. Oggi è sede di una scuola per le pratiche e le tecniche di combattimento medievali. La sua costruzione è comunque rimasta incompiuta e si favoleggia di passaggi segreti nascosti al suo interno che dovevano condurre al Palazzo del Duca o in compagna.
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La Rocca Viscontea fu costruita negli anni ’40 del ‘300 su fondamenta romane e per iniziativa di Luchino Visconti. È una costruzione imponente e scenografica, con una posizione elevata e scoscesa che guarda a tutto il territorio circostante. È costituita da delle mura esterne a pianta quadrata, con torrette agli angoli, e un piccolo cortile interno. La Rocca era circondata da un fossato ed era la sede della guarnigione militare.
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Intorno alla Rocca Viscontea circola la leggenda di un amore sfortunato, destinato sin dall’inizio ad un triste epilogo. Nel 1620 Sergio Montale e il suo servitore Arturo Galatti, conosciuto come Spadone, vennero accusati e arrestati per aver ordito una congiura ai danni dell’oppressivo Cardinale Francesco Sforza. I due cospiratori furono incarcerati, torturati e condannati a morte, ma fu in questo frangente che Sergio conobbe Laura, la bella figlia del carceriere Dallavigna che si innamorò a sua volta del prode cavaliere. Mossa a pietà dalla condizione dei due uomini, Laura rubò le chiavi al padre, liberando i prigionieri con l’intento di scappare con loro. I tre fuggiaschi vennero però scoperti da Giacomo Manara, aiutante di Dallavigna, che diede subito l’allarme. In un primo momento i tre riuscirono a scappare nonostante tutto, ma approfittando del trambusto Manara uccise Dallavigna. Sentendo l’urlo del padre, Laura tentò di tornare indietro a salvarlo, concedendo così ai soldati l’occasione per arrestarla insieme a Sergio. Solo Spadone riuscì a trovare una via di fuga. I due giovani vennero poi processati e condannati a morte, mentre Spadone continuò la sua latitanza, covando il proprio desiderio di vendetta. Dopo qualche tempo riuscì quindi a tornare a Castell’Arquato e ad uccidere Manara, consegnandosi subito dopo al Podestà. Egli fu graziato dalla morte, ma condannato comunque all’ergastolo. La leggenda vuole che gli spiriti dei tre si aggirino ancora tra le mura della Rocca.
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Il borgo ospita anche il Museo Geologico Cortesi che tra i vari oggetti in mostra permanente ha alcuni fossili rinvenuti nelle aree circostanti, di cui il più curioso è quello di una balena. Il museo è stato ricavato nell’ex ospedale cinquecentesco Santo Spirito, luogo in cui venivano accolti i pellegrini che percorrevano la variante della via Francigena che, passando da Castell’Arquato, collegava Canterbury a Roma.
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Castell’Arquato ha dato i natali a Luigi Illica, drammaturgo e librettista, autore di opere quali La Bohème, Tosca e Madama Butterfly di Puccini e Iris, Isabeau e Le Maschere di Mascagni. La cittadina ospita un museo a lui dedicato, il Museo Illica, in cui ammirare spartiti, libretti, costumi di scena, ma anche fotografie e sculture.
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Castell’Arquato è stata una delle location del film Lady Hawke del 1985.
Spunti videoludici
Un maniero medievale ricco di storia e che, come ogni castello che si rispetti, racchiude anche delle leggende. L’amore sfortunato tra Sergio Montale e Laura Dellavigna si presta come cornice perfetta per strutturare un action adventure narrativo all’ombra dei torrioni e dei misteri di Castell’Arquato. Una storia di vendetta e rivalsa, vissuta magari nei panni del servitore di Montale, Spadone, che ci porta anche alla scoperta della storia cittadini e dei passaggi segreti nascosti all’interno del Palazzo del Duca o del Torrione Farnese. La figura di Spadone però può funzionare da introduzione anche per la scuola di combattimento medievale tutt’ora attiva all’interno del Torrione Farnese, un videogame in realtà aumentata sarebbe l’ideale per far conoscere e promuovere le arti dei cavalieri e la struttura di Castell’Arquato.
Sulle Fontane del Duca sarebbe invece interessante sviluppare un minigame per arricchire la visita al castello, magari un videogioco di genere puzzle volto a far tornare l’acqua a scorrere dalle 8 bocche a forma di animali delle fontane.
Il ritrovamento dei fossili di balena suggerisce invece l’idea di un videogioco esplorativo, magari proprio nei panni del gigantesco cetaceo che nuota tra le stanze di un Castell’Arquato sommerso alla scoperta dei suoi tesori e della sua storia. Infine è bello pensare anche ai personaggi della Tosca o della Bohème che si inseguono tra le stanze del castello dando modo ai visitatori di provare minigiochi volti alla scoperta di queste opere, del suo creatore e del maniero che gli ha dato i natali.